A differenza di ciò che accade in altri paesi, non vi sono in Italia gli estremi per lo scoppio di una bolla immobiliare. I dati e le caratteristiche del mercato immobiliare italiano parlano più che altro di una domanda insoddisfatta di casa, che non trova uno sbocco per la crisi del credito. A dirlo è stato il presidente dell'ance (associazione nazionale costruttori edili) Paolo buzzetti, che contraddice chi sostiene che in Italia la bolla non solo c'è stata, ma è persino già esplosa
L'attuale fase del ciclo immobiliare è caratterizzata da un ridimensionamento delle compravendite residenziali, ma da una sostanziale stabilità nei prezzi. Alla base di tale dinamica - che escluderebbe di per sè l'esistenza di una bolla immobiliare- vi è l'andamento demografico. Nel nostro paese, la popolazione, negli ultimi anni non ha arrestato la sua crescita (+3,7% tra il 2004 e il 2010), soprattutto per quanto riguarda i nuovi nuclei famigliari, che sono aumentati di circa 328.000 unità l'anno
L'aumento dei nuovi nuclei famigliari non è stata accompagnata da un aumento della produzione di nuove abitazioni. Dal confronto tra abitazioni messe in cantiere e nuove famiglie, risulta, infatti, un indicatore di fabbisogno potenziale complessivo di circa 596.000 abitazioni. E il fenomeno dell'inveduto, lungi dall'essere generalizzato, riguarda poche e definite realtà locali
Il confronto tra il mercato immobiliare residenziale italiano e quello dei paesi con rischio scoppio bolla immobiliare, fa emergere importanti differenze. Non esiste nel nostro paese un problema di invenduto dovuto a un default sui mutui, analogo a quello che ha dato il via alla caduta dei prezzi negli stati uniti. Anche nei momenti di crisi, le famiglie italiane mantengono un tasso di insolvenza in linea con il passato, questo perché il loro livello di indebitamento è uno dei più bassi a livello mondiale
Nonostante la loro solidità finanziaria, le famiglie italiane sono state oggetto di uno dei più severi credit crunch dall'inizio della crisi. Negli ultimi anni, il differenziale applicato dalle banche sui mutui è cresciuto in maniera maggiore rispetto a quello degli altri paesi. Ciò, unito alla sensibile riduzione del loan to value, ha reso particolarmente difficile l'accesso al credito per le famiglie italiane. Impedendo a una parte consistente della popolazione di acquistare una nuova abitazione e di trasformare la domanda potenziale di abitazioni in domanda effettiva
In un contesto economico come quello del nostro paese, dove circa due terzi della ricchezza delle famiglie è costituita da attività reali, e di queste l'80% è la quota di abitazioni, la stabilità nelle quotazioni immobiliari è un elemento positivo. Permette alle famiglie di mantenere intatto il valore degli immobili, svolgendo, anche una funzione di sostegno ai consumi. Un'eccessiva contrazione dei prezzi delle abitazioni potrebbe comportare una riduzione del reddito disponibile ed influenzare negativamente la disponibilità a investire e a consumare
Per tale motivo, l'ance considera fondamentale allontanare gli allarmismi, cercando, al contrario, di sfruttare le potenzialità di traiano del comparto immobiliare sull'intera economia. In tale direzione vanno le seguenti proposte avanzate dall'associazione dei costruttori
1) istituzione di un fondo di garanzia dello stato per l'erogazione dei mutui alle famgilie per ridurre i rischi di credito legati all'instabilità dei redditi da lavoro
2) alleggerimento del costo fiscale nella fase di acquisto di aree e fabbricati destinati a nuova edificazione o a progetti di recupero, sostituendo un'imposta fissa all'attuale percentuale del 10, 11% sul prezzo d'acquisto
3) riduzione del carico fiscale sulle compravendite, introducendo -anche per le seconde abitazioni- una detrazione irpef pari all'iva o all'imposta di registro. La detrazione dovrebbe essere calcolata su un valore massimo di 100.000 euro, a condizone che il corrispettivo d'acquisto non superi i 200.000 euro
4) riconoscimento integrale della detrabilità degli interessi passivi relativi al muto per l'acquisto dell'abitazione principale
5) eliminazione dell'imu sui fabbricati inveduti fino a tre anni dall'ultimazione dei lavori
23 Commenti:
"Eliminazione dell'imu sui fabbricati inveduti fino a tre anni dall'ultimazione dei lavori"
Si certo! allora anche io che mi compro casa per tre anni non voglio pagare l'imu! ma come si fa a proporre certe idiozie??? chi se ne frega se i costruttori costruiscono tanto per fare sapendo che ci metteranno tre anni (forse) a vendere?!?! non costruite e basta! anzi io metterei una superimu sull'invenduto! ma guarda te che pretese!
Cominciamo col dire che l'elimazione dell'IMU sull'invenduto sarebbe un sollievo per il costruttore ma anche per il compratore. Poi non esiste solo la seconda o terza casa e quelle acquistate a fini speculativi (leciti) esiste anche la prima casa, quella dove le nuove famiglie andrebbero ad abitare. O affitto o acquisto sempre soldi sono o no? a meno che non si abiti nella casa del popolo che ci mette a disposizione il partito o lo stato.
Ma quanti pessimisti.Non vi auguro di perdere il lavoro perchè spesso avete famiglia alle spalle ma spero che un giorno i vostri figli vedranno che razza di merde diete stati nel momento più buio.sono tutti saggi quando le cose van bene ma la persone si conoscono nelle difficolta e io mi vergogno di dividere lo stato con pezzenti come voi,avvoltoi e morti di fame se crollasse il mercato come sperate, preparatevi a vedere la gente in piazza , le banche prese d'assalto e per il resto guardate l'argentina .
Se le case non potete comprarle non è colpa di chi le ha fatte ma di chi ha perso i nostri soldi e ora non può restituirceli si chiamano Banche. Ma vi rendete conto che oggi la rata dei 100.000,00 euro ha lo stesso importo dei 150.000,00 di tre anni fa????? o sveglia!!! va bene che a criticare gli altri è più facile ma cosi fate proprio la parte degli schiavetti ignoranti
Bravo Presidente....fai una valutazione prendendo in considerazione solo fino all'anno 2010. Ma non siamo a fine 2012 o sono io che ho fatto un salto nel futuro e credo di vivere nel 2012??????
Questo vuo, dire che per avere un'opinione del Presidente Ance sulla situazione attuale dovrò aspettare il settembre 2015???
Bravo Presidente....fai una valutazione prendendo in considerazione solo fino all'anno 2010. Ma non siamo a fine 2012 o sono io che ho fatto un salto nel futuro e credo di vivere nel 2012??????
Questo vuo, dire che per avere un'opinione del Presidente Ance sulla situazione attuale dovrò aspettare il settembre 2015???
Bravo Presidente....fai una valutazione prendendo in considerazione solo fino all'anno 2010. Ma non siamo a fine 2012 o sono io che ho fatto un salto nel futuro e credo di vivere nel 2012?????? infatti.... ma che cavolo di dati sono questi? Perché idealista non pubblica i dati relativi alle piramidi, già che sono?
Cito l'ance:
Non esiste nel nostro paese un problema di invenduto dovuto a un default sui mutui, analogo a quello che ha dato il via alla caduta dei prezzi negli stati uniti. Anche nei momenti di crisi, le famiglie italiane mantengono un tasso di insolvenza in linea con il passato, questo perché il loro livello di indebitamento è uno dei più bassi a livello mondiale
Per me i tassi di insolvenza sui mutui di Italia e stati uniti non sono confrontabili in quanto:
1)
Vengono calcolati in modo differente.
Per esempio un In USA dopo 90 giorni che non pagate le rate il vostro mutuo e' considerato in default mentre da noi se non pagate per 150 giorni di continuo passate da incaglio a sofferenza.
Come queste differenze vengano appianate nelle statistiche non e' dato saperlo...segreeeto
2)
L'abi ha sospeso il pagamento delle rate del mutuo per un anno a oltre 60.000 famiglie se queste erano in difficoltà e non avevano cotratto mutui oltre 150.000 euro.
In USA col cavolo che ti sospendono il pagamento delle rate.
Queste due informazioni sono tra le poche che ci permettono di dubitare di chi fa delle affermazioni la cui credibilità e' basata sul confrontare gli indici di default dei mutui di ITalia e USA.
Il problema non e' il credito ma l'affrontare con sincerità i problemi comuni tra cui il fatto di accettare che alcune famiglie italiane non possono permettersi il pagamento di un mutuo per acquistare casa con prezzi così alti.
Lo sbandierare che l'unica soluzione e' ridare credito non farebbe altro che mettere ulteriori famiglie nelle condizioni di quelle 60.000 che attualmente non riescono piu' a pagare....ma e' ovvio che il problema di ance non e' questo..
Il problema di ance e' piazzare l'invenduto e mantenere il fatturato del settore il resto sono solo quisquiglie...compreso il mentire al lettore nel suo studio...studio e' un parolone ovviamente.
Ma quanti pessimisti.non vi auguro di perdere il lavoro perchè spesso avete famiglia alle spalle ma spero che un giorno i vostri figli vedranno che razza di merde diete stati nel momento più buio.sono tutti saggi quando le cose van bene ma la persone si conoscono nelle difficolta e io mi vergogno di dividere lo stato con pezzenti come voi,avvoltoi e morti di fame se crollasse il mercato come sperate, preparatevi a vedere la gente in piazza , le banche prese d'assalto e per il resto guardate l'argentina . Se le case non potete comprarle non è colpa di chi le ha fatte ma di chi ha perso i nostri soldi e ora non può restituirceli si chiamano banche. Ma vi rendete conto che oggi la rata dei 100.000,00 euro ha lo stesso importo dei 150.000,00 di tre anni fa????? o sveglia!!! va bene che a criticare gli altri è più facile ma cosi fate proprio la parte degli schiavetti ignoranti mattonaro, io non ti auguro di perdere il lavoro, ma di crepare direttamente invece di morire piano piano di fame, in fondo ho un cuore anche io. :-) certo che ormai siete alla frutta, cala i bragono vendi al prezzo di mercato, cioè al -50% e rilassiti.
Barboni e pezzentoni siete e barboni e pezzentoni rimarrete. Continuate a sperare nelle disgrazie degli altri e rimarrete a vita in affitto nel vostro buco di periferia. Comunque meglio che ci sono quelli come voi a cui spennare 700 euro al mese di affitto per un monolocale ma crepa mattonaro.
Comunque meglio che ci sono quelli come voi a cui spennare 700 euro al mese di affitto per un monolocale io ne pagavo 1400 per un bilocale, non volevo badare a spese, ho scelto il meglio, come zona e come immobile, dovevi vedere gli occhi felici del mattonaro quando gli ho stretto la mano per l'accordo. Adesso è 18 mesi che non pago, il mattonaro ha provato a ropmere le palle i primi 3 mesi, dopo ha capito bene che se oltre all'affitto non voleva perdere qualcos'altro doveva starmi alla larga. Insomma una vera pacchia.
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