
Chi cerca casa in questo periodo sa di potersi trovare con immobili simili a prezzi anche molto diversi. Per non parlare poi di chi deve vendere, alle prese con criteri di valutazione incerti. L'assenza in Italia di un istituto di indiscutibile riferimento per i listini immobiliari delle varie città complica ulteriormente le cose in periodi di crisi come quello che stiamo vivendo
Intendiamoci, gli indicatori non mancano, ma come sottolinea un reportage de il sole 24 ore tra tanti centri studi, ciascuno ha i suoi limiti e nessuno può dire di essere completamente equilibrato su tutto il territorio nazionale
I più noti osservatori sono quelli elaborati da agenzia del territorio, scenari immobiliari, nomisma, fiaip, dalle borse delle camere di commercio locali, e quelli dei network come gabetti e tecnocasa
Tra quelli più recenti casa plus 24 cita anche quelli di siti come idealista E immobiliare.it.
Tuttavia, sottonlinea il reportage, l'Italia non è paragonabile agli usa, dove chiunque, pagando una quota, può consultare siti internet specializzati, come sono property shark (), first american e integra realty resource
Secondo l'inchiesta "questi siti pubblicano l'intera storia di un immobile sul fronte compravendite immobiliari, ma non solo. Una raccolta di informazioni che in Italia dipende solo dal fai-da-te e dall'aiuto di un agente immobiliare"
Che fare dunque? siccome i prezzi effettivi degli atti di vendita non li registra nessun istituto nazionale, se si vive a Roma o Milano i dati delle camere di commercio immobiliari sono ritenute piuttosto attendibili. In generale conviene incrociare più fonti e verificare poi sul campo, magari tramite i portali immobiliari, cosa succede in una certa zona o persino strada per strada, partendo dal presupposto che ogni immobile è una storia a sé
22 Commenti:
Prendere valore richiesto e dividerlo per 2, piu' o meno la valutazione è fatta.
Magari pero' poi a quel prezzo il proprietario non te la vende
#2 quoto!
Allora... si prende il prezzo e lo si divide per 3... a quel punto il proprietario non te la vende, aspetti 4 mesi e gli proponi il prezzo diviso 2 e vedrai che te la vende... tutto ciò a partire diciamo da metà 2013.
Facile no?
Divisione per 2 assolutamente perfetta,se non accettano basta attendere,il tempo è tutto dalla parte dell'acquirente
Mi chiedo: ma tutti voi che siete qui a dire che fate offerte al ribasso del 50% siete riusciti a comprare qualche cosa agendo così in zone richieste di città di pregio?
E ancora mi chiedo: perchè non fate stralci con le banche...quello è un canale che vi permette di fare anche affari migliori.
Bisogna che prima o poi la capiscano:
I prezzi li fà chi compra e non chi vende. Se nessuno ti compra a 250.000 ( per esempio ) e vuoi vendere, devi calare le braghine e cominciare a ridimensionarti; provi a 200.000 poi cali piano piano finchè trovi uno di quei pochi che ha ancora un pò di soldi.
Molto giusto, però mi sono trovata d fronte a gente che "piuttosto che calare il prezzo non vendo più", e non avevo offerto la metà, ma un misero -10% sulla richiesta. Questo a Roma: e vi assicuro che i prezzi, mediamente, sono tuttora surreali. Mah.
Si, però sappiamo tutti che Roma è uno stato dentro un altro stato. Le situazioni cambiano molto non solo da quartiere a quartiere, ma da isolato ad isolato. La sola certezza è che, da ormai un anno, il mercato è paralizzato: i prezzi che vedi negli annunci e sui cartelli, non corrispondono a quanto, effettivamente, il venditore è disposto a cedere.
Proporre il 50% secco magari no (almeno, non ancora), ma cominciare a trattare da un 40% di meno della richiesta, questo si può fare.
Poi vedi come va: gli immobili non sono fustini di dixan che vedi, a prezzo fisso, al supermercato. Devi trattare, e devi essere bravo.
Purtroppo, il 99% della popolazione mondiale, non sa manco come si inizia una trattativa, oltre che non sa dare valore a praticamente nulla.
Non lo sa fare con mobili e vestiti, figuriamoci con una casa.
Trattate, trattate sempre: al massimo, vi beccate un no ed amici come prima.
Sarà anche vero che trattando si arriva a prezzi più ragionevoli, però a Roma, appunto, non mi sembra che funzioni tanto. I proprietari sono tuttora convinti che le casette cadenti ereditate dalla nonna in periferia abbiano valori da castelli della loira: se provi a farli ragionare obiettano sempre la stessa cosa: ma l'agenzia me l'ha valutata così e io a questo prezzo voglio vendere.
Ora, "l'agenzia" deve essere un'entità astrale, un ente trascendente che trasmette il verbo, perché quello che dice è legge. Evidentemente le agenzie continuano a raccontare ai proprietari la storiella "qui i prezzi sono questi, però otterrai questo prezzo solo se mi dai il mandato a vendere: guarda, ho già l'acquirente con l'assegno in mano!"
E questa storia me l'hanno detta tutti i proprietari rimbambiti dalle chiacchiere degli ai, e non c'è verso di farli ragionare.
A quello che vedo, sono almeno sei mesi che non si vende nulla: gli annunci sono sempre gli stessi e qualcuno comincia timidamente a tagliare qualche diecimila euro. Ma come sempre succede, questa è una profezia che si autoavvera, perché è vero che alla fine il prezzo lo decide chi compra, a domanda inferiore all'offerta: cioè, se quelli che intendono comprare casa decidono in massa che compreranno a -30/40%, non ci sono santi, chi vuole vendere deve accettare questi sconti.
È il mercato, bellezza!
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