L'imu 2012, almeno sulle prime abitazioni, è stata in realtà un'imposta leggera. L'attesa e più volte annunciata riforma del catasto, infatti, potrebbe modificare a tal punto le aliquote da far raddoppiare in molti casi l'importo della tassa sulle abitazioni. Per alcuni proprietari, invece, si potrebbe verificare una riduzione dell'imposta
Il progetto di riforma del catasto, a cui stanno già lavorando i tecnici dell'agenzia del territorio, è già nota in parte. A contare non saranno più i vani, ma i mq. Secondo una proiezione elaborata dal corriere della sera, ecco cosa potrebbe succedere
Il giornalista gino pagliuca, presenta un'ipotesi pratica: 2 appartamenti a Milano, di 100mq; il primo degli cinquanta in pieno centro, l'altro degli anni novanta in periferia. Il valore del primo è compreso tra i 550 e i 600mila euro, il secondo invece tra i 280 e i 320mila euro
Oggi i due immobili potrebbero avere la stessa rendita catastale, calcolata su criteri praticamente degli anni 80, secondo un metodo vetusto e non più attuale, legato ai prezzi di mercato degli affitti di allora, quando era in vigore l'equo canone. Pertanto pagano la stessa imu, le stesse imposte sull'acquisto, ecc. La situazione attuale è quindi profondamente ingiusta
Se le regole del futuro faranno certamente una maggiore giustizia tra queste situazioni, saranno in tanti però a ricevere una vera mazzata: la rendita catastale, infatti, è nella maggior parte dei casi lontana anni luce dai valori di mercato, anche in un contesto come questo di discesa dei prezzi delle case
Secondo le stime dell'agenzia delle entrate, infatti, a Milano, in media, le rendite valgono la metà dei valori; a Napoli addirittura un terzo. Una volta attualizzate, saranno quindi dolori per qualcuno, mentre altri vedranno una riduzione dell'imu
L'articolo del corriere ipotizza un criterio di calcolo della rendita castatale basato sui valori omi, con una riduzione forfettaria del 30%, come accade in spagna. Con conseguenze molto dure, a meno che non si ritocchino le aliquote. In sintesi, l'imu del futuro è tutta la rivedere, ma non secondo le promesse della campagna elettorale, in cui nessuno ammette la futura riforma del catasto
16 Commenti:
Italiani, vi siete divertiti a costruire 10 milioni di case in più delle vostre esigenze abitative?
Bene ora p.a.g.a.t.e. Per il il danno che avete fatto all'ambiente.
Il declino dell'immobiliare è solo al'inizio: in fondo il top è stato solo 5 anni fa. E che sono 5 anni di lievi ribassi dopo decenni di sopravvalutazioni?
Aspettate che la crisi e le (giuste!) tasse sul mattone facciano veramente effetto e ne vedrete delle belle!... soprattutto per i prezzi delle seconde case. Ora tenerle vuote costa un patrimonio che pochi si possono permettere.
Ahahahah
È bello vedere come dal commento #1 ( il solito stupidino che scrive sempre le stesse idiozie) si è passati ad una analisi più seria del problema con i commenti #7 e #8. A chi ha fatto il commento #2 vorrei far notare che chi vende è già stato tassato quando ha comprato, come è giusto che sia, e viene tassato sulla plusvalenza in caso di rivendita con finalità di lucro direttamente in irpef. Ma non si può pretendere di ritassare ancora la vendita dello stesso immobile con sistemi di robinhoodiana memoria. Non dimentichiamo poi che siamo in regime di mercato libero ( almeno ancora!) e quindi ognuno è libero di vendere a quanto vuole se trova l'acquirente. Infine una domanda a #5: la casa va tassata più di tutto perchè inquina? e l'auto? e le industrie? e gli aerei? mah......tutto opinabile.
Ma infatti la tassazione della casa è tale in quanto potenziale produttrice di reddito.
Al di là di questo, mi sembra che questo tipo di tassazione, che comunque è patrimoniale, esista un pò ovunque nel mondo civilizzato, non la vedo aberrante.
A regime si potrebbe tornare a non tassare l'abitazione principale, ed una correzione delle rendite catastali per adeguarle al mercato andrebbe fatta senz'altro.
Ovvio che anche così le cose non sono semplici, senza detrazioni prima casa si andrebbe a colpire quella fascia marginale ma esistente di persone povere o relativamente povere che la casa l'hanno ereditata dai padri o ci hanno sempre vissuto (magari perchè anziani), e quindi sono poveri di reddito ma ricchi di casa.
In ogni caso un applauso a molte considerazioni del #8, e un aggiunta, a quello che dice il #7, le tasse sono belle quando vengono usate in maniera efficiente.
Anche chi ha contratto un mutuo trentennale per un bilocale di 50 mq in provincia non può certo essere messo nella categoria dei ricchi e quindi non dovrebbe pagare alcuna tassa solo perché ha la colpa di aver cercato di risolvere il problema casa per se è per la sua a famiglia
Dalle seconde case in poi bisogna aggredire ferocemente gli ignobili mattonari che speculano su un bene primario, aumenti su scala logaritmica che azzerino il debito italiano in un lustro. Imbelli martonari avete portato questo paese sull'orlo della bancarotta, adesso dovete risollevarlo.
Caro Luca, abbiamo avuto per decenni un catasto inefficiente, inattendibile, lacunoso, fuorviante, inutilmente costoso , produttore di problemi al momento della stipula degli atti per la mole di errori che trascinava.
Una struttura moderna, ordinata e collegata alle reali necessità del settore sarebbe sicuramente benvenuta------ SE------ accompagnata da una adeguata e coerente ristrutturazione di tutta la farragine amministrativo-burocratica relativa.
Si spera, perchè purtroppo da noi si spera, infatti non ci sono mai condizioni per credere, ma solo per sperare,
Che il legislatore abbia il buon senso di adeguare anche le norme confinanti e nella puntuale fattinspecie adegui le aliquote reali a coefficienti collegati ad una realtà che non si manifesti come punitiva nei confronti del proprietario di immobili, e che distingua con attenzione tra risparmio personale ed attività economica immobiliare.
Il buon senso non è merce politicamente corretta, ma continuiamo a sperare che il fondo toccato non sia di fango e che permetta un rimbalzo......................
A.l.
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