Un secondo (o terzo) bagno in casa è senza dubbio una grande comodità. Se i doppi servizi non sono stati previsti in fase di costruzione un bagno aggiuntivo può essere ricavato in un qualsiasi momento. Si tratta infatti di una ristrutturazione facile che richiede però attenzione ai regolamenti edilizi comunali. Gli esperti di Habitissimo fanno luce sui punti più importanti.
C’è una dimensione minima?
La superficie minima di un bagno dipende dai regolamenti locali, in genere le misure sono di 3,5/4 mq. Quando lo spazio è poco si possono trovare soluzioni ad angolo, piatti doccia stretti e lunghi e sanitari ridotti all’essenziale.
È importante tener conto che, oltre all’ingombro di ogni elemento, anche gli spazi tra di essi sono soggetti a regolamenti edilizi (20 cm negli spazi laterali di wc e bidet, 60 cm sono richiesti invece davanti ai sanitari, 15/20 cm di distacco dalle pareti, più libertà per le docce che possono essere chiuse da muri su tre lati).
Quando è possibile aggiungere un bagno en suite?
Per inserire un bagno nella camera da letto bisogna fare attenzione a lasciare non meno di 14 mq per una matrimoniale e 9 mq per una singola. Anche se, per avere indicazioni più specifiche, bisogna sempre consultare il regolamento edilizio locale.
Impianti
La parte più complessa potrebbero essere gli impianti. Se il bagno che si vuole aggiungere fosse vicino al principale basterà collegare le nuove tubature a quelle già esistenti. Quando invece i bagni sono distanti andrà fatto un nuovo impianto e, molto probabilmente, anche una nuova pavimentazione per creare la pendenza necessaria per gli scarichi.
Dove collocare il bagno aggiuntivo? Soluzioni
Per coloro che vogliono osare, va segnalata l’opzione di porre un bagno aperto sulla stanza da letto, in questo caso la parola d’ordine è continuità. Utilizzando materiali e colori che non si distacchino troppo dall’esistente, il bagno sarà in armonia con la stanza rendendola un angolo di benessere e puro relax.
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