Nel panorama dell’architettura moderna italiana, il nome di Giuseppe Terragni (1904-1943) rappresenta creatività e modernità. Tra i più importanti protagonisti del Razionalismo, il suo lavoro racconta un’idea di architettura che non si limita alla funzione, ma aspira a diventare linguaggio, racconto, visione del futuro. In un’epoca attraversata da cambiamenti politici, tecnici e culturali, Terragni ha saputo interpretare le trasformazioni in atto con uno sguardo lucido e insieme poetico. Capire dunque Giuseppe Terragni e la sua architettura significa comprendere una delle svolte decisive del Novecento.
Chi era Giuseppe Terragni?
Giuseppe Terragni nasce a Meda nel 1904, in una Lombardia che si sta trasformando rapidamente. Dopo gli studi al Politecnico di Milano, conclusi nel 1926, entra subito nell’ambiente più vivace dell’architettura italiana.
E proprio in questo ambito decide di fondare il Gruppo 7, insieme a Figini, Pollini, Rava, Larco, Frette e Castagnoli; si tratta di un collettivo che, tra manifesti e progetti, propone una rottura netta con il passato. Il loro obiettivo, infatti, è portare l’Italia direttamente nell’era dell’architettura moderna.
Gli anni successivi sono un crescendo di progetti che lo consacrano come figura centrale del Razionalismo. A Como, sua città d’adozione professionale, realizza alcune delle architetture più emblematiche del movimento: dalla Casa del Fascio alla Casa Giuliani-Frigerio. Accanto all’attività costruttiva, però, Terragni continua a coltivare una dimensione teorica intensa, fatta di studi, disegni, progetti sperimentali, visioni talvolta rimaste sulla carta ma fondamentali per capire la sua ricerca.
Ad interrompere questa parabola ascendente arriva un evento drammatico come la guerra. Nel 1943, infatti, l’architetto parte come ufficiale per la Russia e rientra profondamente provato; pochi mesi dopo, nel luglio dello stesso anno, muore improvvisamente a soli 39 anni. La sua carriera si interrompe bruscamente, ma il suo lavoro è destinato ad influenzare le future generazioni di architetti.
Il pensiero di Terragni e il contributo nell’architettura moderna
Lo stile e la visione architettonica di Giuseppe Terragni nascono dall’idea che le strutture realizzate debbano parlare un linguaggio limpido, costruito sulla ragione ma capace comunque di emozionare. Nell’Italia degli anni Trenta, ancora legata a tradizioni ottocentesche, la sua visione appare radicale attraverso edifici essenziali, strutture nude, geometrie rigorose, grandi superfici vetrate che portano la luce al centro dell’esperienza spaziale.
La Casa del Fascio di Como, progettata tra il 1932 e il 1936, è il simbolo più potente di questo pensiero. Si tratta di un volume apparentemente semplice che, a uno sguardo attento, mostra però di possedere un equilibrio millimetrico tra pieni e vuoti, trasparenze e opacità, ritmo e proporzione. In sostanza è un edificio in movimento che dialoga strettamente con la città, che cambia volto con la luce, che esprime un’idea di monumentalità moderna e non retorica.
Il contesto storico italiano e internazionale
C'è da dire che Terragni si trova a lavorare in un contesto politico complesso che indirizza la produzione artistica, ma la sua architettura non si esaurisce nella propaganda; al contrario, interpreta la modernità con uno sguardo internazionale, anticipando temi che diventeranno centrali nel dopoguerra, come la fluidità degli spazi, l’uso strutturale della luce, l’integrazione tra forma e funzione.
Per questo, la sua opera viene oggi studiata come un punto di svolta nel passaggio dall’architettura accademica alla piena contemporaneità.
Chi ha ispirato Terragni? Le influenze e i modelli di riferimento
L’immaginario e la visione di Terragni prende forma nel corso degli anni grazie ad un fitto dialogo con le avanguardie europee. In modo particolare, per lui Le Corbusier rappresenta un riferimento fondamentale, soprattutto per quanto riguarda la purezza dei volumi e il ruolo del cemento armato. Da Walter Gropius e dalla scuola del Bauhaus, invece, eredita la convinzione che l’architettura possa e debba incidere sulla società, migliorando la qualità della vita.
Terragni, però, non può e non deve essere considerato come un semplice seguace: il suo linguaggio mostra anche una forte personalità nutrito da un Mediterraneo fatto di luce, proporzioni classiche e continuità spaziali. Oltre a tutto questo, anche il Futurismo e il Costruttivismo entrano nella sua visione, portando con l’idea di dinamismo e innovazione tecnica.
Un altro terreno decisivo da non sottovalutare per quanto riguarda la formazione del suo stile è anche il rapporto con le arti visive. Terragni, infatti, inizia presto ad osservare, discutere e collabora con gli artisti dell’Astrattismo comasco, in particolare Mario Radice e Manlio Rho. Le loro opere, basate su geometrie pure e cromie rigorose, diventano un riferimento per la sua architettura più lirica e rarefatta. Così, un passo alla volta, si va a definire un dialogo destinato ad arricchire il suo lavoro, e definendo quella dimensione di architettura come arte totale spesso citata dagli studiosi.
Giuseppe Terragni: un designer inedito
La figura di Terragni nasconde un lato insolito e inaspettato dal punto di vista creativo. Accanto all’architetto rigoroso c’è anche il designer, un aspetto professionale poco valutato nel corso degli anni ma che, negli ultimi tempi, sta emergendo con nuova forza grazie all’analisi di progetti e arredi che testimoniano la volontà di portare la sua poetica anche negli interni. Non si tratta di esperimenti marginali, ma di veri e propri esercizi di stile che mostrano un approccio coerente e innovativo.
Terragni, dunque, progetta tavoli, sedie, librerie, lampade, sistemi modulari; lavora spesso con artigiani e artisti comaschi, dando vita a oggetti che anticipano di decenni il design del dopoguerra. Le sue sono linee severe ma eleganti realizzate con materiali moderni e facendo attenzione alla funzionalità. Il suo design nasce dagli stessi principi che guidano la sua architettura, ma trova un’espressione più intima, più vicina alla quotidianità.
per commentare devi effettuare il login con il tuo account