Commenti: 0
Conviene comprare una casa in classe A?
houzz

Se stai per comprare casa, ti sarai accorto che una casa in classe A ha dei costi maggiori. Come capire però se l’investimento conviene? Ne abbiamo parlato con tre professionisti di Houzz che ci hanno spiegato perché i prezzi sono più alti, quali sono i vantaggi di vivere in questi appartamenti e, infine, hanno risposto alla nostra domanda: sì, investire in un’abitazione in classe A conviene.

Se anche tu vuoi valutare costi e benefici, leggi questo Ideabook per farti un’opinione grazie ai nostri professionisti. Consigli professionali di: Mauro Rivolta, architetto di Studio Ecoarch (Varese) Mauro Cesarone di Time Rivestimenti (Pescara) Pietro Andrea Garavaglia, ingegnere di Garavaglia Costruzioni Edili (Milano)

La classe A costa di più Sappiamo che un’abitazione in classe A ha costi più alti rispetto a una in classi energetiche meno efficienti. Perché? «Una realizzazione in classe A costa di più perché è costruita meglio e perché, a parità di finiture e strutture, ha impianti tecnologici molto più evoluti e complessi», spiega l’ingegnere Pietro Andrea Garavaglia. Gli fa eco l’architetto Mauro Rivolta: «Un’abitazione in classe A ha costi più alti perché è qualitativamente migliore. Gli isolanti, per esempio, hanno uno spessore maggiore per consumare meno e i serramenti prestazioni più elevate, pensiamo al triplo vetro».

Sapere, però, con precisione quanto il costo di una casa in classe A possa incidere sul prezzo finale di costruzione non è semplice. «È complesso – afferma Garavaglia – perché innanzitutto dipende dalla tipologia della costruzione, una villetta piuttosto che un condominio multipiano, e dalla forma che influisce sul rapporto superficie/volume. Tuttavia posso affermare che l’incremento di costo oscilla tra il 20% e il 50% rispetto a un edificio in classe B o C».

Rivolta puntualizza: «È importante che le case siano in classe A perché c’è un ridotto fabbisogno energetico, ma sono ancora più importanti i materiali con i quali sono state progettate. È necessario quindi preferire isolanti di origine vegetale, sostenibili, a filiera corta e riciclabili come la fibra di legno o di cellulosa e il sughero; strutture in legno, sia a telaio che a tavole incrociate (per esempio X-LAM); intonaci e finiture in calce sia per esterno che per interno; fibrogesso e non cartongesso. Insomma, è fondamentale avere un’elevata prestazione energetica, ma è altrettanto importante la qualità di materiali e tecnologie che permettono di raggiungere il risultato».

Una precisazione arriva anche da parte di Mauro Cesarone: «Un immobile in classe A deve essere progettato con materiali che non provochino inquinamento atmosferico. Per quanto possa sembrare un concetto semplice, è invece complicato costruire una casa che rispecchi queste caratteristiche. Bisogna scegliere i migliori materiali e riuscire a ridurre al massimo i costi al fine di parzializzare gli sprechi e avere un prodotto performante».

I vantaggi di una classe A «I principali vantaggi di un’abitazione in classe A – spiega Garavaglia – sono la stabilità delle temperature, l’assenza di spifferi e correnti, la qualità dell’aria garantita da ricambi preordinati, i consumi energetici estremamente bassi in inverno e in estate, la produzione di una parte dell’energia da fonti rinnovabili».

«I vantaggi – riassume Rivolta – sono sostanzialmente due e sono di tipo economico: la casa consuma meno, per cui avrà costi inferiori dal punto di vista energetico».

Il ritorno sulla bolletta «Sarà possibile avere un risparmio netto in bolletta mese dopo mese; per cui nell’arco di qualche anno (tempo di ritorno dell’investimento) sarà facilmente recuperata la percentuale di spesa extra; poi il risparmio sarà puro».

Il vantaggio, però, non è solo economico: «Le case in classe A conservano più a lungo il loro valore. Tra 10 o anche 20 anni saranno ancora appetibili per il mercato, mentre le classi inferiori saranno facilmente al limite della normativa, in termini di performance e di materiali, e pertanto saranno considerate un pessimo investimento e quindi non sarà possibile rivenderle se non a prezzi molto bassi», conclude Rivolta.

Rivolta fa anche un esempio pratico: «Nell’ottobre del 2015 abbiamo consegnato la penultima abitazione in legno [Casa MM, in foto]; la casa non è dotata di gas, ma solo di pompa di calore per il riscaldamento radiante e per l’acqua calda sanitaria e di un impianto da 4,5 kW. La spesa media della famiglia (composta da 4 persone) per l’energia (incluso riscaldamento, piastra ad induzione, lavasciuga e in generale tutti i consumi elettrici) è di circa 48 €/mese. In tre anni la famiglia avrà recuperato l’extra costo e poi comincerà a risparmiare». Allora conviene? «Sì, conviene spendere di più per avere una casa in classe A perché eticamente è una soluzione sostenibile: meno sprechi energetici, utilizzo di fonti rinnovabili e a basso impatto ambientale. Inoltre, il comfort abitativo di una classe A non è replicabile da classi energetiche meno performanti», dice Garavaglia.

E precisa: «Gli impianti tecnologicamente avanzati necessitano di una manutenzione regolare, tuttavia – anche al netto di questi costi – il risparmio c’è ed è tangibile. Non è semplice definire un periodo temporale preciso nel quale vengono ammortizzati i costi, possiamo però ipotizzare di rientrare delle spese in un lasso di tempo che va tra i 7 ed i 15 anni».

Suggerimenti virtuosi

Cesarone suggerisce dei comportamenti virtuosi che è possibile adottare per risparmiare energia e, quindi, abbassare ulteriormente i costi in bolletta: per esempio spegnere l’interruttore della televisione, installare pannelli fotovoltaici; spegnere la luce nelle stanze vuote; preferire lampadine fluorescenti e a Led ai faretti alogeni. «Sono piccoli accorgimenti che alleggeriscono la bolletta e portano maggior comfort nell’ambiente in cui viviamo».

Vedi i commenti (0) / Commento

per commentare devi effettuare il login con il tuo account

Pubblicità