Quel che conta è l'effettiva utilizzabilità degli ambienti
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Agevolazioni prima casa, come identificare le abitazioni di lusso
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Le agevolazioni prima casa non sono consentite in caso di abitazioni di lusso. Ma come identificare questa tipoligia di immobili? In particolare, come determinare la superficie utile? Sulla questione è nuovamente intervenuta la Cassazione.

Con la sentenza 20701, la Cassazione ha sottolineato che per determinare la superficie utile bisogna considerare l'effettiva utilizzabilità degli ambienti, a prescindere dalla superficie abitabile. E con superficie utile ci si riferisce a tutta la superficie dell'immobile, compresi murature, pilastri, tramezzi, vani di porte e finestre, sono esclusi balconi, terrazze, cantine, soffitte, scale e posto auto. Spetta al "contribuente provare, tramite idonea documentazione tecnica, che i vani in questione non sono utilizzabili a scopo abitativo".

Come sottolineato da Informazione fiscale, che ha riportato il caso, secondo i Supremi giudici, "in tema di imposta di registro, ipotecarie o catastali, per stabilire se un'abitazione sia di lusso e, quindi, esclusa dai benefici per l'acquisto della prima casa, la sua superficie utile complessivamente superiore a mq. 240 va calcolata alla stregua del D.M. 2 agosto 1969, n. 1072". Nello specifico, "la superficie rilevante va determinata in quella che, dall'estensione globale riportata nell'atto di acquisto sottoposto all'imposta, residua una volta 'detratta la superficie di balconi, terrazze, cantine, soffitte, scale e del posto macchina'".

Con la sua sentenza, la Cassazione è tornata a ribattere su un principio che era già stato espresso in altre pronunce. In base a tale principio, "il requisito dell'utilizzabilità degli ambienti, a prescindere dalla loro effettiva abitabilità, costituisce l'unico parametro idoneo ad esprimere il carattere lussuoso o meno di una abitazione".

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