Per la disinfestazione dalle vespe, paga il condominio per le parti comuni, in caso contrario il proprietario o l'affittuario.
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Vespa
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Chi paga la disinfestazione dalle vespe, ad esempio quando si scovano dei nidi sulle pareti del condominio o, ancora, all’interno di locali concessi in affitto? La presenza di imenotteri nelle unità abitative può essere un’evenienza molto comune, soprattutto durante la bella stagione. Poiché si tratta di insetti che possono essere molto pericolosi, in particolare per i soggetti allergici, le richieste di disinfestazione sono decisamente frequenti. Ma chi deve sostenere le spese di questi interventi?

In linea generale, i costi di disinfestazione spettano al proprietario dell’immobile, tuttavia vi sono delle eccezioni da non sottovalutare, sia all’interno di condomini che per i locali concessi in locazione. In quest’ultimo caso, è utile ricordare che locatore e affittuario possono accordarsi in modo estensivo sulla ripartizione delle relative spese, purché testimoniato in via scritta. A questo scopo, è quindi utile approfittare di un servizio per la creazione guidata del contratto d’affitto.

Vespe in condominio: chi paga la disinfestazione?

Le vespe non sono soltanto degli insetti particolarmente prolifici, ma si tratta anche di imenotteri che si sono adattati anche ai contesti urbani. Non stupisce, di conseguenza, che formino dei nidi nei sottotetti condominiali, sulle pareti dello stesso edificio o, ancora, all’interno della cassetta delle tapparelle di singoli condomini. Ma come si procede con la disinfestazione, in questi casi? Molto dipende proprio dalla tipologia di infestazione causata da questi insetti.

Vespe presenti nelle parti comuni del condominio

Quando i nidi di vespe sono presenti nelle parti comuni dell’edificio - si pensi, ad esempio, ai giardini condominiali oppure ai pianerottoli delle scale - si procede come in qualsiasi tipo di manutenzione ordinaria o straordinaria dell’immobile.

Nido di vespe
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Così come stabilisce l’articolo 1123 del Codice Civile, le spese di disinfestazione saranno quindi ripartite in modo proporzionale fra tutti i condomini. In altre parole, ogni condomino dovrà pagare una quota per la disinfestazione, in relazione ai millesimi di proprietà in suo possesso.

È però utile ricordare che, all’interno delle spese comuni, vi rientrano anche tutti quegli elementi che, pur appartenendo a una singola unità immobiliare, sono di beneficio o decoro per tutti i condomini. Ad esempio, rientrano in questa categoria:

  • i frontalini dei sottobalconi;
  • i parapetti.

In altre parole, se l’infestazione da vespe ha causato danni a singole unità abitative, ma su porzioni che contribuiscono al decoro dell’intero edificio, i costi saranno sempre divisi fra tutti i residenti.

Vespe presenti nelle singole unità abitative del condominio

Diverso, invece, è il discorso se l’infestazione da vespe avviene all’interno di singole unità abitative del condominio, ovvero in aree di accesso esclusivo del proprietario. Si pensi, ad esempio, a un nido presente nel cassetto per l’avvolgimento delle tapparelle, peraltro luogo particolarmente favorito dalle vespe per trovare riparo.

In questo caso, la spesa deve essere sostenuta per interno dal proprietario dell’appartamento, poiché non riguarda le parti comuni del condominio. D’altronde, non si può nemmeno escludere che la formazione del nido non sia dovuta a negligenza dello stesso proprietario, il quale potrebbe non aver provveduto alla pulizia del cassetto delle tapparelle, favorendo così la presenza degli insetti.

Ancora, è necessario che il proprietario vi provveda il prima possibile, anche per evitare disagi ai vicini di casa, che potrebbero ritrovarsi a loro volta invasi da questi imenotteri.

Disinfestazione delle vespe: chi paga in affitto?

Come si procede alla divisione delle spese, invece, quando la disinfestazione dalle vespe coinvolge un appartamento concesso in affitto? Anche in questo caso, bisogna prestare attenzione alla tipologia di infestazione, soprattutto se in ambito condominiale. In linea generale:

  • infestazione nelle parti comuni del condominio: la spesa, come si è visto nel precedente paragrafo, è divisa fra tutti i condomini e il proprietario dell’appartamento sarà quindi tenuto a pagare la sua quota;
  • infestazione nella singola unità abitativa: in questo caso, a differenza di quanto già spiegato, i costi non sono a carico del proprietario ma dell’affittuario.

Per quale motivo, tuttavia, all’interno di una casa affittata non è il proprietario a dover provvedere alla rimozione dei nidi di vespe? Il riferimento è all’articolo 1576 del Codice Civile: al proprietario spettano le spese di manutenzione straordinaria dell’immobile, al locatario quelle di manutenzione ordinaria. La rimozione di un nido di imenotteri, ad esempio all’interno del cassetto di una tapparella, può essere perciò considerata a tutti gli effetti una spesa ordinaria. D’altronde, anche in questo caso l’arrivo delle vespe potrebbe essere stato favorito dalla negligenza dello stesso inquilino, il quale potrebbe non aver provveduto nel tempo alla pulizia dello stesso vano tapparelle.

Naturalmente, locatore e affittuario possono accordarsi diversamente su questa tipologia di spese, purché sia specificato per iscritto. È quindi utile, prima di avviare la locazione, approfittare di modelli precompilati del contratto d’affitto, così da inserire tutte le specifiche del caso.

Cosa sapere sulla disinfestazione dalle vespe

Infine, è utile soffermarsi su ulteriori informazioni relative alla disinfestazione dalle vespe, indipendentemente si tratti di un intervento richiesto a livello condominiale, dal singolo proprietario o dal suo affittuario.

Chi bisogna chiamare per i nidi di vespe?

Ma chi bisogna chiamare, quando si notano dei nidi di vespe? E chi è deputato alla loro rimozione? Innanzitutto, quando si notano dei nidi di vespa nelle parti comuni del condominio, è necessario allertare tempestivamente l’amministratore. Allo stesso modo, l’affittuario che dovesse rilevare la presenza degli insetti nella propria abitazione, deve avvisare il proprietario.

Nido di vespe in casa
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Dopodiché, è utile sapere che la rimozione degli imenotteri non può essere condotta da chiunque, almeno all’interno di un contesto condominiale. La legge 82 del 1994, e il successivo Decreto Ministeriale 274/97, spiega infatti che l’intervento debba essere affidato a professionisti e aziende specializzate iscritte alla Camera di Commercio. L’assemblea condominiale, tuttavia, ha facoltà di indicare a quale impresa assegnare i lavori.

Anche chi si trova in un contesto d’affitto, e si trova ad affrontare la disinfestazione delle vespe in una porzione della singola unità abitativa, è meglio che si rivolga a professionisti. Questo non solo per evitare di trovarsi in situazioni pericolose, ma anche di causare danni a eventuali vicini e, così, di doversi farsi carico dei relativi risarcimenti.

Quanto può costare una disinfestazione da vespe?

Stabilire a priori i prezzi della disinfestazione da vespe non è semplice, poiché molto dipende dall’entità della stessa infestazione, dalla complessità dell’intervento e, ancora, dalla città in cui sorge l’edificio.

Di norma, l’intervento su un singolo nido - si pensi, appunto, al già citato esempio dell’infestazione nel cassetto delle tapparelle - non dovrebbe richiedere più di qualche centinaio di euro. Se invece la presenza è estesa, quindi è necessario intervenire su più finestre o su vaste porzioni delle aree comuni come i sottotesti, i costi possono di certo lievitare.

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