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Al via la candidatura ufficiale di Milano per ospitare l'Ema, l'Agenzia europea del farmaco
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Con la conferenza stampa a cui hanno partecipato, tra gli altri, anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, e il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, è iniziata la corsa ufficiale di Milano come città italiana candidata ad ospitare L'Ema, l'Agenzia europea del farmaco. Dopo la Brexit, infatti, l'Agenzia Europea si sposterà in un'altra città dell'Unione e sono già molte le metropoli ad aver presentato la propria candidatura. 

“Milano è stata in questi anni un po’ un simbolo della capacità dell’Italia di risollevarsi, di riproiettarsi sul futuro...Milano più che mai è stata in questi anni e una vittoria per l’Ema non sarebbe solo un grande risultato per Milano e la Lombardia ma un grande risultato per l’Italia”. A dirlo è stato il premier Gentiloni, nel corso di una conferenza che si è tenuta proprio a Palazzo Pirelli, già messo a disposizione dalla Lombardia come possibile futura sede dell'Ema.

Un punto a favore per il nostro Paese, considerando che uno dei criteri che farà pendere la bilancia a favore di una città, o dell'altra, sarà proprio la capacità della nuova sede di essere operativa. Senza dimenticare che l'Italia è il secondo produttore farmaceutico dell'Unione, con trenta miliardi di euro di produzione e 2,6 miliardi di investimento. Uno dei punti chiave che conterrà il dossier che già martedì 25 luglio sarà presentato da governo e regione e che elenca tutte le ragioni che fanno di Milano la città perfetta per ospitare l'Ema.

La regione disposta a cedere il Palazzo Pirelli

Il presidente del Consiglio Nazionale della Lombardia, Raffaele Cattaneo, ha ribadito la disponibilità di cedere il Palazzo Pirelli, attuale sede della Regione, come luogo ideale per ospitare l'Ema. Fondato dai famosi industriali il 12 luglio 1956 e ultimato nel 1960, nel 1978 fu acquistato dalla Regione Lombardia che ne è l'attuale proprietaria. Pur non essendo ormai il grattacielo più alto di Milano, il Pirellone, progettato dal famoso architetto Giò Ponti, è sicuramente l'edificio più amato dai milanesi.

Un giro d'affari intorno all'Ema

A oggi una delle più grandi agenzie europee, L'Ema esiste dal 1995 e impiega circa 900 persone. Con un budget annuale intorno ai 300 milioni di euro, è una fonte di beneficio costante per la città che la ospita, considerando la quantità di meeting internazionali e di persone che soggiornano (e spendono). Non a caso tra i criteri che prenderà in considerazione il Consiglio Europeo nel suo round di voti sarà proprio la capacità di garantire sufficienti abitazioni, sistemazioni in hotel e posti nelle scuole internazionali. Le città che si candidano ad ospitare l'Ema dovranno infatti garantire la disponibilità di 30mila notti in hotel all'anno e posti nelle scuole internazionali per 648 bambini.

Un giro d'affari che fa gola a molti stati membri. Sono 20 le città che aspirano a ospitare l'Ema, tra cui alcune importanti capitali europee come Copenaghen, Vienna, Amsterdam, ma anche Helsinki, Praga o Bucarest. Tutti vogliono l'Ema, non a caso il nuovo presidente francese, Emmanuel Macron, ha proposto di convertire l'attuale sede del parlamento europeo di Strasburgo nella nuova Ema, consentendo così all'UE di risparmiare circa 114 milioni di euro. La Spagna ha già presentato la candidatura di Barcellona, mentre per il Portogallo la candidata è Porto.

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