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Le elezioni 2018 non hanno visto emergere una maggioranza di governo e il gioco passa ora in mano al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha richiamato tutti a un senso di responsabilità. In attesa dell’avvio delle consultazioni, vediamo quali potrebbero essere le diverse soluzioni di governo senza il raggiungimento di una maggioranza.

Governo tecnico – In questo caso, l’incarico viene affidato a una personalità esterna. Presidente del Consiglio e ministri vengono scelti tra esponenti non politici o comunque non immediatamente riconducibili ai partiti politici presenti in Parlamento. In Italia, si ricordano il governo Amato (1991-1992), il governo Ciampi (1993-1994) e il governo Monti (2011-2013).

Governo del presidente o di salvezza nazionale – Si tratta di un governo costituito da un presidente del Consiglio e da ministri scelti dal presidente della Repubblica e non dai partiti politici. Tale governo avrebbe compiti politici, quindi non avrebbe solo il compito di traghettare il Paese verso nuove elezioni.

Governo di scopo – Il governo di scopo è un governo a termine, che nasce nel caso in cui il Parlamento non riesca a trovare una maggioranza politica e nessun governo del Presidente o tecnico fosse possibile. Un governo del genere servirebbe esclusivamente a traghettare il Paese verso un nuovo voto. In questo caso, non avrebbero rilevanza i nomi del presidente del Consiglio e dei ministri. Potrebbe trattarsi anche del governo Gentiloni.

Governo di minoranza – Si tratta di un governo con le alleanze trovate provvedimento per provvedimento. Secondo diversi costituzionalisti, questo tipo di governo è complicato dall’obbligatorietà del passaggio della fiducia in Parlamento dopo la nomina del capo del governo.

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