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Il Movimento 5 Stelle e la Lega hanno chiuso il contratto di governo e, a quanto pare, hanno trovato un’intesa sul nome del presidente del Consiglio da presentare al Capo dello Stato, Sergio Mattarella. Si parla di Giuseppe Conte.

Le delegazioni delle due forze politiche saranno ricevute nel pomeriggio da Mattarella: il M5S è convocato alle 17:30, la Lega alle 18:00. Ma chi è Giuseppe Conte, il docente di diritto privato in pole position nella rosa dei papabili a Palazzo Chigi?

Giuseppe Conte ha 54 anni, è nato a Volturara Appula, in provincia di Foggia, ed è residente a Roma. Si è laureato in Giurisprudenza alla Sapienza di Roma nel 1988 (110 e lode), è stato borsista del Cnr e ha perfezionato i suoi studi giuridici negli Stati Uniti (1992) tra Yale e Duquesne, a Vienna (International Kultur Institut, 1993), in Francia alla Sorbona (2000), nel Regno Unito (Girton College, Cambridge, 2001) e alla New York University (2008-2009).

Dal 2010 al 2011 ha fatto parte del Cda dell’Agenzia Spaziale Italiana e nel triennio 2012-2015 è stato componente dell’Arbitro Bancario e Finanziario (sede di Napoli). E’ attualmente professore ordinario di Diritto privato a Firenze e insegna alla Luiss Diritto privato nella facoltà di Economia. E’ avvocato cassazionista ed è inoltre responsabile scientifico dal 2006 del corso “Giurista d’impresa”.

Conte è componente del Comitato scientifico della Fondazione italiana del Notariato e di varie associazioni scientifiche, italiane e straniere, nel campo del diritto privato e del diritto commerciale. E’ poi autore di molte pubblicazioni scritte nel corso della carriera ed è condirettore della nuova collana Laterza dedicata ai “Maestri del diritto” e componente della commissione Cultura di Confindustria.

Al momento di presentare la squadra di governo nel caso in cui il M5S avesse vinto le elezioni, Di Maio aveva indicato proprio Conte per il Ministero della Pubblica amministrazione, deburocratizzazione e meritocrazia.

Raccontando il primo contatto con Di Maio, Conte aveva detto: “Fui contattato e mi venne chieste la disponibilità di farmi nominare come membro dell’organo di autogoverno della Giustizia amministrativa. Per onestà intellettuale gli precisai: ‘Non vi ho votato e non sono un simpatizzante’. In questi 4 anni in cui ho svolto questo alto incarico non ho mai ricevuto una telefonata che volesse interferire con il delicato incarico che ho ricoperto. La promessa è stata mantenuta. Nel corso della telefonata mi venne subito detto: a noi non interessa, vogliamo un indipendente. Ecco allora io ho potuto verificare con mano che nel Dna di questi giovani amici c’è la cultura della legalità e il rispetto delle istituzioni e la difesa di un concetto di etica pubblica che era tanto caro a Rodotà. Si è avviato un dialogo più recentemente: la svolta è stata quando ho visto come sono state composte le liste”.

Nelle scorse settimane Conte ha fatto sapere di avere votato in passato a sinistra, ma di ritenere che oggi gli schemi ideologici del ‘900 non siano più adeguati. Sottolineando di reputare più importante valutare l’operato di una forza politica in base a come si posiziona sul rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali e sulla sua capacità di elaborare programmi utili ai cittadini.

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