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Bisognerà aspettare almeno un’altra settimana per il decreto che dovrebbe contenere reddito di cittadinanza e quota 100, due dei temi più importanti per le campagne elettorali di M5S e Lega. Nel Consiglio dei Ministri di ieri, infatti, non si è discusso delle misure cardine di Salvini e Di Maio. Vediamo le ultimissime su tempistiche e merito di reddito di cittadinanza e quota 100.

Dopo che reddito di cittadinanza e quota 100 erano rimasti fuori dalla legge di Bilancio 2019, i due vicepremier avevano comunque rassicurato che i entrambi i provvedimenti sarebbero stati inseriti e attuati rapidamente in un decreto legge. Tutti gli indizi, e gli annunci, lasciavano presagire che fosse proprio ieri la data giusta per definire gli ultimi dettagli in Consiglio dei Ministri. E invece no.

Ieri, tra l’altro, non si è discussa nemmeno la nomina del nuovo presidente della Consob. Ma, soprattutto per quanto riguarda reddito di cittadinanza e quota 100, le tempistiche rappresentano tutt’altro che un dettaglio. Per accedere a entrambe le misure, infatti, i cittadini dovranno presentare domanda e uno slittamento dell’entrata in vigore ritarderebbe ulteriormente anche la data di adesione a reddito di cittadinanza e quota 100, come ha sottolineato l’opposizione.

Intanto, Salvini ha spiegato a Porta a porta: “Se i tecnici ci chiedono qualche giorno in più, preferisco aspettare altri tre giorni e fare un buon servizio che fare le cose di corsa, è fondamentale non fare errori. Non devo per forza approvarlo venerdì (oggi, ndr), se posso farlo mercoledì e farlo meglio”.

L’impressione, però, è che la partita sul reddito di cittadinanza non sia ancora chiusa. Solo qualche giorno fa, infatti, Salvini tuonava: “Senza fondi per le pensioni di invalidità non voteremo il reddito di cittadinanza. Non è una ripicca, magari c'è stata una distrazione, ma faceva parte dell'accordo”.

Sempre ieri, comunque, Di Maio ha dichiarato ai microfoni di Radio Anch’io: “I soldi per gli invalidi ci sono, l'ho detto anche a Salvini, i 260mila invalidi che percepiscono un trattamento avranno accesso al programma del reddito di cittadinanza senza doversi riqualificare per il lavoro e avranno una pensione a 780 euro se sono da soli, mentre se stanno in un nucleo familiare il nucleo avrà 1300 euro”.

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