Secondo Banca d'Italia i fondi europei potrebbero valere il 2,5% del Pil
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Recovery Fund, accordo raggiunto. Quali gli effetti per l'Italia?
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Accordo fatto in Europa su Recovery Fund e Next Generation Eu. Conte soddisfatto afferma: “Ora dobbiamo solo correre”. Intanto Banca d’Italia pubblica le proiezioni macroeconomiche sull’Italia per i prossimi quattro anni sostenendo che i fondi europei potranno avere un ruolo cruciale nella crescita.

"Sulle ratifiche nazionali del Recovery Fund il clima è molto buono, anche da Paesi che sono stati più diffidenti, - ha spiegato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte commentando in conferenza stampa gli ultimi risultati di Bruxelles. Il Presidente ha aggiunto che non si aspetta difficoltà nell’attuazione del piano, anche se ragionevolmente nulla partirà prima di febbraio.

Recovery Fund, il piano per l'Italia

Ma in cosa consiste il piano europeo per la ripresa? L’iniziativa della Commissione Europea denominata Next Generation Eu si basa su tre pilastri su cui dovrà poggiare la ripartenza del Vecchio Continente dopo la crisi pandemica: investimenti e riforme (con un occhio di riguardo per transizione digitale e “green”); rilancio dell’economia Ue, in particolare con incentivi all’investimento privato; maggiore attenzione al settore della salute e assistenza, traendo insegnamento dalla crisi corrente.

Il tutto si realizzerà attraverso il Recovery Fund, un fondo da 750 miliardi di euro da distribuire attraverso sussidi e prestiti. Dopo la rimozione dei veti da parte degli ultimi Paesi contrari, il 10 dicembre è stato dato il via libera al piano, che vedrà l’Italia beneficiare di 209 miliardi in totale. Si tratta della “fetta” maggiore, in considerazione del maggiore scotto pagato dal nostro Paese durante la pandemia.

Di questi fondi, il nostro Paese utilizzerà 123 miliardi per la transizione digitale ed ecologica; 48,7 miliardi per la digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura; 7,3 per la transizione ecologica ed energetica, con particolare riferimento all’estensione del superbonus 110% per l’efficientamento degli edifici; 27,7 per la mobilità sostenibile; 19,2 per l’istruzione e la ricerca; 17,1 per la parità di genere e 9 per la salute. Nel Recovery Plan italiano compare anche l’ipotesi della revisione della tassazione per i redditi da 40 a 60 mila euro.

Recovery Fund, gli effetti sul Pil del piano in Italia

Secondo le proiezioni macroeconomiche di Banca d’Italia per i prossimi quattro anni, la politica di bilancio e i fondi Next Generation EU potrebbero “innalzare il livello del PIL di circa il 2,5% nel triennio 2021-23. Il conseguimento di questi effetti dipende dalla concreta specificazione degli interventi inclusi nel Piano nazionale di ripresa e resilienza e da una loro tempestiva attuazione”.

Stando a quanto pubblicato da Via Nazionale, dopo la crescita sostenuta nel terzo trimestre 2020, l’aumento dei contagi ha modificato le prospettive di breve termine. “Lo scenario di base, - si legge nella nota, - prefigura una ripresa nel prossimo triennio (3,5% nella media del 2021, 3,8 nel 2022 e 2,3 nel 2023); il prodotto si ridurrebbe nel trimestre in corso e rimarrebbe debole all’inizio del 2021, per poi tornare a espandersi a ritmi significativi nella parte centrale del 2021, grazie all’ipotizzato miglioramento del quadro sanitario e all’effetto delle misure di politica economica”.

Lo scenario di base, osserva infine la nota, dipende dalle ipotesi sul quadro pandemico. “Minori ripercussioni dei contagi a fine 2020 e inizio 2021 potrebbero tradursi in una crescita più elevata l’anno prossimo. Per contro, il prolungamento degli effetti sfavorevoli della pandemia, se non contrastati da politiche economiche, potrebbe rappresentare un rischio per le prospettive di crescita se si ripercuotesse su consumi, investimenti, scambi internazionali o condizioni finanziarie”.

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