
Tra le novità che dovrebbe contenere la legge di Bilancio 2025 per quanto riguarda il tema pensionistico, ci dovrebbero essere modifiche anche per quanto riguarda le pensioni minime, il cui importo, però, dovrebbe aumentare meno rispetto a quanto annunciato. Dopo il rialzo una tantum stabilito con la Manovra 2024, infatti, oltre alla rivalutazione Istat legata all’inflazione l’aumento non sarà del l 2,7% come per il 2024, ma al 2,2%. Scopriamo cosa cambierà.
Pensioni minime, lo scenario attuale
Ad oggi, l’importo delle pensioni minime è di circa 615 euro. Il trattamento minimo strutturale, per il 2024, sarebbe pari a 598 euro ma. Tuttavia, per l’anno in corso, la scorsa legge di Bilancio aveva decretato un incremento una tantum del 2,7%.
Aumento pensioni minime nel 2025
L’aumento per le pensioni minime nel 2025 dovrebbe essere meno corposo rispetto a quanto previsto inizialmente. Oltre alla rivalutazione annuale legata all’inflazione, infatti, chi riceve il trattamento minimo dell’Inps non beneficerà dell’ulteriore aumento introdotto nel 2023 nella misura del 2,7% come per il 2024. La percentuale dell’aumento nel 2025 sarà del 2,2% e si scenderà ulteriormente all’1,3% nel 2026.
Il disegno della legge di Bilancio 2025 prevede un aumento di circa 2 euro mensili per le pensioni minime. Tra l’altro, senza l’intervento in questione, avrebbero subito addirittura un taglio dell’assegno mensile. Proprio così, perché le pensioni minime partono da 598,61 euro e, in virtù del solo adeguamento all’inflazione dello 0,8% (senza ulteriore rivalutazione), il valore dell’assegno sarebbe arrivato al massimo a 603 euro.
Mentre l’importo delle pensioni minime, attualmente, è di circa 614 euro (considerando l’aumento del 2,7% scattato nell’anno in corso) e con la rivalutazione si attesterà sui 616 euro mensili, ancora meno dei circa 625 prospettati e lontani anni luce dai 1.000 euro che diverse parti dell’attuale maggioranza di governo a più riprese avevano posto come obiettivo.
Le ultime notizie
Il dibattito, tuttavia, è ancora aperto e la discussione si è spostata parlamento durante l’iter del testo. Tra gli emendamenti presentati va segnalata anche la proposta di portare le pensioni minime a 623 euro mensili, riproponendo quindi la rivalutazione del 2,7% in vigore nel 2024.
Un rilancio dell’ultima ora, per innalzare l’assegno delle pensioni minime 2025, non è escluso ma dipenderà dalle effettive risorse economiche a disposizione. Per sapere quale sarà l’effettivo importo, infatti, bisognerà attendere la versione definitiva della Manovra 2025.
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