La definizione di prima casa ha sempre lasciato aperte delle situazioni di dubbio, ma anche di abuso da parte di molte famiglie. Con le novità del decreto legge fiscale, all'esame della commissione finanze della camera, cambiano i criteri per gli sgravi relativi alla prima abitazione
Questa la novità: l'aliquota agevolata e la detrazione si applica per l'immobile dove abita tutto il nucleo familiare e comunque sarà possibile solo un'agevolazione a famiglia
Le detrazioni valgono solo per la prima casa e sono pari a 200 euro più 50 euro per ogni figlio a carico fino ai 26 anni (al massimo, in totale, 600 euro). Per ottenere gli sgravi e limitare così gli abusi, queste agevolazioni si conteranno una volta sola per ciascuna famiglia, anche se i singoli componenti hanno stabilito la dimora abituale e la residenza anagrafica in immobili diversi dello stesso comune
I coniugi conviventi che posseggono due case e dichiarano residenze separate potranno applicare le detrazioni (ma anche l'aliquota agevolata, più bassa) alla sola abitazione in cui hanno dimora abituale. A pagare la nuova imposta sulla casa sarà chi ci abita perché gli è stata assegnata, a prescindere dal fatto che ne sia proprietario
Nel caso di separazione o divorzio pagherà l'imu chi resta nella casa, chi ha dunque un diritto di abitazione anche se non necessariamente ne è proprietario
41 Commenti:
L’imposizione dell’IMU sulle proprietà indivise delle cooperative edilizie prevede per i proprietari (assegnatari con patto di futura vendita) l’applicazione dell’aliquota come seconda casa e non come prima, infatti la legge non equipara ad abitazione principale le unità abitative delle cooperative edilizie a proprietà indivisa assegnate ai soci anche se da questi utilizzate come propria dimora (e unica perchè non hanno altra abitazione di proprietà); una circolare ministeriale prevede la riduzione del 50% per la quota che spetta allo Stato, in virtù della quale si potrebbe rivedere l’aliquota anche in considerazione dei soggetti coinvolti (impossidenza di altro immobile, reddito familiare non oltre € 30.000,00, pagamento già prima dell'assegnazione dell'intero costo dell'immobile al netto del contributo regionale, impossibilità di detrazione degli interessi del mutuo acceso) ma le amministrazioni comunali cui è demandata la facoltà di deliberare eventuali agevolazioni interpretano negativamente la circolare e tassano con l’aliquota massima, rendendosi così coscientemente corresponsabili del provvedimento iniquo del governo Monti. Lo stesso governo attuale e tutti i partiti candidati a governare, pur a conoscenza della grossa iniquità, tacciono, si otturano il naso e non danno alcuna risposta.
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