
L’articolo 15 del TUIR, alla lettera e), prevede che si possano detrarre nella misura del 19% le spese sostenute per frequentare corsi di laurea presso università statali e non statali, di perfezionamento o di specializzazione universitaria, tenuti presso università pubbliche o private, italiane o straniere. Ecco, quindi, cosa c’è da sapere sulle tipologie di spese ammissibili al beneficio fiscale e come procedere nel Modello 730 con le spese universitarie detraibili.
Quali spese universitarie si possono detrarre
Per procedere alla detrazione fiscale delle spese universitarie del 2025, è indispensabile leggere attentamente quanto contenuto alla lettera e), del comma 1, dell’articolo 1, del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR). Nel dettaglio, si possono detrarre quest’anno le spese sostenute nel 2024 per:
- la frequenza di corsi di istruzione universitaria presso atenei statali e non statali, compresi master, dottorati e specializzazioni accreditati dal ministero dell’Università;
- le tasse di immatricolazione e di iscrizione;
- le soprattasse per gli esami di profitto e di laurea;
- la partecipazione ai test d’ingresso ai corsi di laurea;
- la frequenza ai Tirocini Formativi Attivi (TFA);
- la frequenza a corsi di formazione universitari o accademici per conseguire i crediti formativi (CFA o CFU) richiesti per l’insegnamento;
- la frequenza a Istituti Tecnici Superiori (ITS), equiparati alle università;
- la frequenza a percorsi di Alta Formazione Artistica e Musicale (AFAM) quali, per esempio, accademie e conservatori.

Detrazione tasse universitarie per figli a carico: cosa sapere
La detrazione fiscale spetta nella misura del 19% delle spese universitarie pagate dai genitori per i figli e, in generale, per un familiare a carico, oppure sostenute per sé stessi. Si parla, in questo caso, di detrazione fiscale (e quindi di rimborso) e non di bonus per i giovani under 31, ovvero di contributi che si possono richiedere, per esempio, per l'affitto.
Qualche dubbio potrebbe sorgere su come avviene la detrazione fiscale per le spese universitarie se i figli sono a carico al 50% di ciascun genitore. In questo caso, la detrazione spetta per metà a ciascun genitore, mentre se materialmente uno dei due ha sostenuto le spese avrà diritto alla detrazione del 100% di quanto consentito. Se la spesa è stata sostenuta in proporzioni differenti, è necessario calcolare la percentuale dell'esborso di ciascun genitore rapportato a 100.
Quando i figli non sono a carico
Nel caso in cui i figli non siano a carico, le spese universitarie non sono detraibili. Una situazione di questo tipo si presenta, per esempio, se i figli non sono più a carico perché hanno redditi superiori a 2.840,51 euro o a 4.000 euro per figli di età fino a 24 anni. I due limiti devono essere considerati al lordo degli oneri deducibili e della deduzione dell'abitazione principale e delle relative pertinenze. La regola si applica anche se, materialmente, sono ancora i genitori a sostenere molte delle loro spese.
Il chiarimento arriva dalla circolare numero 56/E del 2001 dell'Agenzia delle Entrate che stabilisce, al punto 1.2.4, che la detrazione è consentita solo per i figli fiscalmente a carico.
Quanto si recupera con il 730 delle tasse universitarie
Se l’università è pubblica l’aliquota si applica senza limiti su tutti gli esborsi ammissibili al beneficio fiscale. Le università private, invece, hanno dei limiti alla detrazione delle spese universitarie stabiliti anno per anno dal Ministero dell’Università e della Ricerca mediante decreto. La determinazione delle soglie dipende dall'applicazione di due criteri, ovvero:
- dagli importi medi delle tasse e dei contributi dovuti alle università statali nelle diverse aree geografiche;
- dall’area disciplinare del corso di laurea.
Come avviene la detrazione per le università estere o private
I limiti devono essere rispettati anche dai contribuenti che applicano la detrazione fiscale per le spese universitarie di sedi estere. Si fa presente che, per la dichiarazione dei redditi del 2025, la detrazione sulle spese universitarie del 2024 deve tener conto, pertanto, di quanto contenuto nel decreto ministeriale numero 1924 del 20 dicembre 2024, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale numero 19 del 24 gennaio 2025.
Qual è l'importo massimo delle spese universitarie detraibili
In base a quanto riporta il provvedimento, dunque, si stabilisce l'importo massimo delle spese universitarie da detrarre nel Modello 730 riguardante le tasse e i contributi di iscrizione per la frequenza di corsi di laurea, laurea magistrale e laurea magistrale a ciclo unico delle università non statali.
Tali importi sono distinti in base ai due criteri principali previsti dal decreto (importi medi di tasse e contributi delle università statali e area disciplinare del corso di laurea) e quantificabili nella tabella riportata qui sotto:
AREA DISCIPLINARE | NORD | CENTRO | SUD E ISOLE |
---|---|---|---|
Medica | 3.900 euro | 3.100 euro | 2.900 euro |
Sanitaria | 3.900 euro | 2.900 euro | 2.700 euro |
Scientifico-Tecnologica | 3.700 euro | 2.900 euro | 2.600 euro |
Umanistico-Sociale | 3.200 euro | 2.800 euro | 2.500 euro |
Per quanto riguarda i costi sostenuti per frequentare dei corsi post laurea, gli importi massimi sui quali applicare la detrazione fiscale del 19% sono riportati nella seguente tabella:
SPESA MASSIMA DETRAIBILE | NORD | CENTRO | SUD E ISOLE |
---|---|---|---|
Corsi di dottorato, di specializzazione, master universitari di primo e secondo livello | 3.900 euro | 3.100 euro | 2.900 euro |
Come inserire le spese universitarie nel Modello 730/2025
Per fruire della detrazione fiscale nel Modello 730 del 2025, occorre che le spese universitarie siano indicate nei righi da E8 a E10 e contrassegnate dal codice 13.
Pertanto, il codice può essere utilizzato sia nel caso in cui siano state sostenute delle spese per le tasse universitarie nel 2024 che per l’iscrizione, ad esempio, a un master universitario. È importante chiarire che, nel caso in cui l’esborso sia stato superiore all’importo previsto dal decreto ministeriale, si deve inserire solo il limite massimo.
La detrazione è piena se il contribuente ha un reddito annuale entro i 120.000 euro; nel caso in cui il reddito sia superiore a questa soglia, l’importo della detrazione si riduce in maniera progressiva fino ad azzerarsi per redditi dell’importo di 240.000 euro.
Spese universitarie detraibili 2025: documenti da conservare
Infine, il contribuente può essere chiamato a dimostrare di aver utilizzato dei mezzi di pagamento tracciabili per fruire della detrazione sulle spese universitarie. A tal proposito, si devono conservare:
- le ricevute o le quietanze di pagamento;
- le fatture con relative annotazione delle spese sostenute, le ricevute fiscali o i documenti commerciali di chi percepisce le somme per l’iscrizione;
- le ricevute del versamento effettuato mediante banca o posta;
- le ricevute della carta di credito o di debito;
- l'estratto conto;
- la copia del bollettino postale o del MAV;
- la copia del pagamento effettuato mediante PagoPa;
- l'app mobile per la transazione degli importi mediante istituti di moneta elettronica autorizzati.

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