Commenti: 0

Il tira e molla tra la Grecia e i creditori internazionali è ormai iniziato da tempo, ma nei prossimi giorni potrebbe essere scritta la parola fine. Il tempo stringe e il negoziato tra il Paese ellenico, la Commissione europea, il Fondo monetario internazionale e la Banca centrale europea deve concludersi. Con quali conseguenze? Andiamo a vedere i 3 possibili scenari.

Accordo – Si potrebbe raggiungere un accordo sul fil di lana. In questo modo la Grecia potrebbe ottenere nuovi aiuti finanziari. Si parla di 7,2 miliardi di euro di nuovi prestiti. Denaro diventato indispensabile per il Paese. Un accordo raggiunto all’ultimo minuto, però, potrebbe essere a breve termine e i negoziati potrebbero riaprirsi in autunno.

Default – Nel caso in cui le parti non trovino un accordo o lo trovino troppo tardi e la Grecia non riesca quindi a rimborsare i prestiti internazionali, scatterebbe il fallimento. Ma questo non porterebbe necessariamente all’immediata uscita del Paese dalla zona euro. Anche se, con buona probabilità, scatterebbero controlli per evitare la fuga dei capitali.

Uscita dall’euro – Sono due le ipotesi che potrebbero determinare questo scenario: chiusura dei mercati o crisi di una banca. In poche parole, l’uscita della Grecia dalla zona euro potrebbe avvenire per via del mancato pagamento di un prestito internazionale, a cui si assocerebbe l’impossibilità di raccogliere denaro a breve termine attraverso l’emissione di titoli di Stato da parte del governo di Atene; oppure a causa delle banche, che al momento sono sostenute dalla Banca centrale europea. In entrambi i casi, il governo greco dovrebbe creare una valuta parallela per il pagamento di pensioni e stipendi. Ma la nuova dracma avrebbe un valore assai più basso dell’euro e provocherebbe un fortissimo aumento dell’inflazione e della disoccupazione.

Vedi i commenti (0) / Commento

per commentare devi effettuare il login con il tuo account

Pubblicità