Il Covid ha danneggiato gli investimenti in immobili commerciali italiani. Secondo lo studio di Bnp Paribas dedicato al segmento, nel primo semestre 2020 il calo è stato del 25% annuo.
Nel real estate commerciale italiano sono stati investiti poco più di 2 miliardi di euro nel secondo trimestre, con un calo del 38% rispetto allo stesso periodo del 2019 e del 13% rispetto alla media degli ultimi cinque anni. Tuttavia si registra comunque un aumento del 17% rispetto ai secondo trimestri degli ultimi dieci anni. Anche il numero delle transazioni risulta dimezzato a 30 rispetto al numero di 60 riportato nello stesso periodo del 2019. Il primo semestre si chiude invece con investimenti per 3,8 miliardi di euro contro i 5 miliardi del primo semestre 2019.
A pesare di più il segmento uffici, che nel secondo trimestre ha convogliato ben 1,2 miliardi di capitali, il doppio rispetto al Q2 2019, mentre nel semestre si sono visti 1,8 miliardi di euro di cui 1,5 su Milano. Un valore di per sé superiore del 7% a quello registrato nello stesso periodo del 2019.
Tra gli asset più interessanti per gli investitori seguono l’alberghiero (con 350 milioni di euro, il 17% del totale trimestrale) in calo tuttavia dell’80% rispetto al 2019. Stesso calo per il dato semestrale, che segna 410 milioni di euro. 280 milioni di euro (480 semestrali) sono stati invece investiti in cosiddetti asset alternativi, con una crescita rispetto all’anno precedente che mostra il crescente interesse per questo tipo di investimenti. Il retail si è invece fermato a 125 milioni investiti (800 nel semestre). In coda la logistica, con un calo del 55% nonostante durante i mesi del lockdown si sia visto un grande ricorso agli acquisti on line: gli investimenti totali sono stati 55 milioni di euro nel trimestre e 280 nel semestre.
Dal punto di vista geografico è Milano ad aver attirato la maggior parte degli investimenti, il 57%, mentre a Roma si sono diretti il 9% del totale. Nel dettaglio, su Milano sono giunti investimenti per 1,2 miliardi di euro nel secondo trimestre, in aumento del 23% annuo e del 33% sulla media degli ultimi cinque anni. Ciò dovuto, come si diceva, all’ottima performance del settore uffici che ha riportato, nel secondo trimestre 2020 e nel primo semestre, i migliori risultati di sempre. A Roma invece la dinamica degli investimenti è stata negativa con poco meno di 180 milioni di euro investiti e un decremento del 70% circa sul 2019.
La provenienza dei capitali è stata domestica per 1,1 miliardi di euro, destinati soprattutto al settore uffici. Tra gli investitori stranieri, Austria e Germania hanno capeggiato con 480 milioni investiti. Altri 350 milioni sono provenuti dagli Stati Uniti.
I rendimenti netti prime del settore uffici si sono confermati intorno al 3,30% per il CBD Duomo mentre a Roma si sono attestati al 4%. Al 3,25% i rendimenti high street di Milano mentre per Roma si parla del 3,50%. Valori stabili per la logistica che resta, a Milano, sul 5,25% e a Roma sul 5.50%.
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