Il governo accelera sul mercato del lavoro, presentando emendamenti volti a modificare i contratti. Dopo quello a tutele crescenti per i neoassunti, altri interventi sono pronti a rivoluzionare il jobs act e il mondo del lavoro
1) il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti - le garanzie non si acquisiranno al momento della firma del contratto, ma cresceranno con l'anzianità di servizio
2) revisione della disciplina delle mansioni - per ragioni legate ai processi di riorganizzazione o alla ristrutturazione aziendale è possibile un cambiamento delle mansioni attribuite al lavoratore, ma ci sono anche dei "limiti alla modifica dell'inquadramento"
3) revisione della disciplina sui controlli a distanza - si dovrà tenere conto dell'evoluzione tecnologica e delle esigenze produttive ed organizzative dell'impresa sempre salvaguardando "la tutela della dignità e della riservatezza del lavoratore"
4) compenso orario minimo - introduzione del contratto orario minimo applicabile ai rapporti che prevedono una prestazione di lavoro subordinato o una collaborazione coordinata e continuativa
5) estensione del lavoro accessorio - possibilità di estendere il ricorso a prestazioni di lavoro accessorio per le attività lavorative discontinue e occasionali, in tutti i settori produttivi. Una riforma possibile grazie "all'elevazione dei limiti di reddito attualmente previsti e assicurando la piena tracciabilità dei buoni lavoro acquistati"
6) testo organico semplificato - un testo semplificato di tutte le discipline delle tipologie contrattuali e dei rapporti di lavoro, a cui dovrà far seguito "l'abrogazione di tutte le disposizioni che disciplinano le singole forme contrattuali, incompatibili con le disposizioni del testo organico semplificato"
7) attività ispettiva semplificata - l'obiettivo è quello di razionalizzare e semplificare l'attività ispettiva, attraverso misure di coordinamento, o attraverso la creazione di un'agenzia unica per le ispezioni del lavoro
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