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Il contratto a tutele crescenti previsto dal Jobs Act è ora realtà. Dopo la pubblicazione in gazzetta ufficiale dei primi due decreti attuativi è arrivato il momento dell'entrata in vigore. Se da un lato le aziende promettono nuove assunzioni, dall'altro i sindacati temono una pioggia di licenziamenti.

Gli imprenditori hanno voluto chiarire che non è una nuova legge a spingere verso un aumento dell'organico, tutto dipende dal mercato e dalle commesse. Ma sono diverse le aziende di grandi dimensioni che hanno fatto sapere di voler approfittare delle nuove disposizioni.

Come ricordato dalla repubblica, a fine 2014 telecom ha annunciato: "con il Jobs Act assumeremo 4mila persone in 2 anni"; il ceo di salini-impregilo, Pietro Salini, ha parlato di "2.500 assunzioni in Italia nei prossimi 12 mesi"; e l'ad di fca, Sergio Marchionne, a gennaio ha annunciato "1.000 nuove assunzioni a Melfi".

C'è poi Marco Gay, presidente dei giovani di confindustria, che ha affermato: "se io so che non sono vincolato a tenere a vita i miei dipendenti in azienda, posso rischiare anche un investimento che nella condizione precedente avrei giudicato imprudente".

I sindacati però non sono così ottimisti. Il contratto a tutele crescenti cancella il diritto al reintegro in caso di licenziamento per motivi economici, anche quando sono illegittimi, e per i sindacati il rischio di licenziamenti a catena è dietro l'angolo.

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Francesco
12 Marzo 2015, 11:23

Numeri, numeri, numeri, per ora si fanno numeri e si tirano fuori opinioni. I numeri li fanno i grossi gruppi imprenditoriali e i loro rappresentanti. Ma saranno veri? Secondo me la verità di fondo potrebbe stare nel concetto: tutto sta a vedere che andazzo avrà l'economia nei prossimi mesi/anni. Se l'economia tira, allora si, si potrebbero fare assunzioni; se continua così, o giù/sù di lì la vedo dura. Potrebbero esserci effettivamente licenziamenti a raffica, un po' come dicono i sindacati. E qui entriamo nel campo delle opinioni, tutte rispettabili, dalle più nefaste alle idilliache. Ciò che è sicuro è che non c'è molta chiarezza, ad esempio sui crediti contributivi e sulla facilità o meno di licenziare (io mi sono chiarito un po' le idee qui: http://studiocassone.it/approfondimenti/contratto-a-tutele-crescenti). e' di sicuro c'è anche che soltanto il prossimo futuro potrà dirci che uso potranno fare le aziende (grandi e piccole) di questa riforma...
Cordiali saluti e... buon lavoro a tutti

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