I tempi cambiano, il lavoro anche. La rivoluzione Jobs Act punta a coinvolgere anche le partite Iva. C’è, infatti, un disegno di legge collegato alla legge di Stabilità destinato a regolare e a tutelare meglio “tutti i rapporti di lavoro autonomo”, con l’esclusione di piccoli artigiani e commercianti, vietando innanzitutto le clausole contrattuali che realizzano “un eccessivo squilibrio in favore del committente” ed estendendo ai free lance sia le norme sulla proprietà intellettuale sia le tutele sui ritardati pagamenti. Ma non finisce qui. Ci sono anche le nuove regole sullo smart working. Strumenti che, almeno secondo quanto annunciato, il governo vuole mettere in campo. Del resto, il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha detto che è meglio puntare sui risultati, sulla produttività e gli obiettivi da raggiungere, invece che sulle rigidità legate all’orario. Nel frattempo, le grandi aziende si danno da fare.
Isole di lavoro e gestione autonoma dei tempi
A partire dalla Ducati. Qui, a inizio anno, sindacati aziendali e impresa hanno raggiunto un accordo integrativo. In azienda sono state predisposte delle isole per il lavoratore, che dispone di un kit con tutto il necessario per svolgere il suo lavoro. Questo significa che ogni operaio lavora in uno spazio e con tempi che gestisce in maniera autonoma. In base a quanto previsto dall’accordo raggiunto in Ducati, oltre al passaggio a 21 turni settimanali, c’è la possibilità per il lavoratore di scegliere se lavorare dal lunedì al venerdì, o anche il sabato e la domenica con la possibilità di guadagnare di più.
Orari flessibili e lavoro a distanza
Fatta salva la necessità di raggiungere gli obiettivi stabiliti, si sta diffondendo sempre di più la flessibilità di orario di lavoro. E quest’ultima va spesso e volentieri a braccetto con il lavoro a distanza. Questo accade, ad esempio, alla General Electric. E sta accadendo alla Vodafone, dove in via sperimentale i dipendenti possono lavorare da casa due giorni al mese. Strada che stanno iniziando a percorrere anche Telecom, Unicredit e Bnl. C’è poi l’American Express, che nella sede di Roma ha deciso di permettere ai suoi dipendenti di lavorare ovunque e a qualsiasi ora grazie al telelavoro.
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