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Dovrebbe essere il Consiglio dei ministri di giovedì “la volta buona” per il ddl sul lavoro autonomo, atteso da oltre un mese visto che è un collegato alla legge di Stabilità 2016 (il che gli garantirà una corsia preferenziale per la calendarizzazione della discussione alle Camere).

La categoria finora più evitata dalle riforme del governo Renzi dovrebbe guadagnare, da quello che è già stato ribattezzato lo “Statuto del lavoro autonomo”, tutele che finora sono state riservate ai dipendenti.

Tra queste c'è, per esempio, la maternità. L’assegno per 5 mesi esiste già (80% del reddito medio), ma non sarà più vincolato alla sospensione dell’attività lavorativa. Verrà erogato anche se la lavoratrice autonoma, come spesso accade, deve continuare a far fronte agli impegni presi.

A entrambi i genitori dei bambini nati dal primo gennaio del 2016 verrà garantito, inoltre, un congedo di sei mesi entro i primi tre anni di vita del bambino. Congedo che porterà al “congelamento” del rapporto di lavoro, non alla sua estinzione. Così come malattie e infortuni. La nuova normativa reciterà che l'esecuzione della prestazione lavorativa potrà rimanere “sospesa, senza diritto al corrispettivo, per un periodo non superiore a centocinquanta giorni”. Per malattie che superano i 60 giorni, inoltre, il versamento dei contributi viene sospeso fino a un massimo di due anni.

Questo è, però, il capitolo più spinoso. Le tutele in caso di gravi malattie vengono considerate dai freelance decisamente insufficienti. Il problema è stato sollevato dall'azione di Daniela Fregosi, psicologa del lavoro ammalatasi di tumore, che ha lanciato una petizione per chiedere copertura economica in caso di degenze prolungate.

Tra gli obiettivi della nuova normativa c'è quello di arginare le condotte abusive da parte del datore di lavoro. Gli accordi di collaborazione dovranno avere forma scritta e non potranno essere trattate unilateralmente le condizioni del contratto. Lotta anche alle eccessive dilazioni nei pagamenti: le clausole che li posticipino oltre i 60 giorni dalla prestazione saranno prive di effetto.

Vantaggi economici arriveranno dalla deducibilità delle spese di formazione professionale, incluse quelle di viaggio e soggiorno, che passerà dal 50 al 100 per cento. Fino a un massimo di 10.000 euro. Si garantirà, inoltre, l'accesso ai fondi europei, con l'equiparazione “ai fini dell'accesso ai piani operativi regionali e nazionali” delle partite Iva alle piccole e medie imprese.

Infine si torna a parlare di “lavoro agile”, svolto da casa o da qualsiasi altra postazione che non sia la sede dell'azienda. Chi esercita lo “smartworking” dovrà ricevere un trattamento economico non inferiore a quello dei lavoratori dipendenti della stessa azienda, a parità di mansioni svolte”. Avrà anche diritto all’assicurazione sugli infortuni.

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