Il mercato immobiliare italiano è tornato indiestro di vent'anni, riducendo di un quarto il proprio volume d'affari. È quanto emerge dal rapporto congiunto di crif e mutuisupermarket, che analizza gli effetti negativi del crollo dei mutui sulle compravendite. Sebbene alcuni piccoli segnali potrebbero frenare la caduta nei prossimi mesi, fino al 2014 non si attende una vera ripresa
Questa la situazione che si è manifestata con forza a partire dal secondo strimestre del 2011. Salvo la breve illusione di fine anno, il crollo è stato impressionante e il 2012 dovrebbe chiudersi con un -25% di operazioni concluse. E sarebbe potuta andare anche peggio, se si tiene conto che la diminuzione nell'erogazione dei mutui è stata del 51%
Nel 2012 il mercato immobiliare italiano è di fatto tornato sui livelli dei primi anni novanta. I prezzi naturalmente ne hanno risentito, sebbene, secondo il rapporto, il crollo maggiore sia già avventuo
Le previsioni di ripresa degli scambi intorno alle 500.000 transazioni sono per il 2014 - commenta Stefano magnolfi, direttore real estate services di crif -. Al contempo i prezzi al metro quadro dell’ultimo quadriennio si sono ridotti di circa il 15% e non accenneranno a risalire nel breve termine. Il calo registrato vale più per gli immobili usati che per quelli nuovi o ristrutturati, confermando che una migliore qualità immobiliare aumenta la capacità dei cespiti di resistere alla debolezza del mercato
Con riferimento alle compravendite assistite da mutuo, inoltre, l’introduzione delle linee guida abi per la valutazione degli immobili in garanzia delle esposizioni creditizie sta portando gli istituti bancari ad adottare standard di valutazione più rigorosi che vanno verso l’identificazione di valori immobiliari più consoni e spesso più contenuti”
“Il 2012 si è concluso con un bilancio fortemente negativo per il comparto dei mutui: domanda -42%, erogazioni -50%, sofferenze bancarie in crescita all’1,9% e migliori spread stabili al 3% – commenta Stefano rossini, amministratore delegato e fondatore di mutuisupermarket.it -. In questo contesto di profonda crisi è tuttavia possibile osservare anche alcuni segnali di inversione: spread btp-bund in forte contrazione (dal 5,4% di luglio al 2,6% di questi giorni) allentamento temporale dei requisiti di patrimonializzazione richiesti alle banche in base agli accordi di basilea 3 e, da ultimo, un rallentamento del calo della domanda di mutui
Se nei prossimi mesi le aspettative saranno confermate, potremo assistere a una iniziale revisione in positivo delle strategie bancarie in ambito mutui, in primis una riduzione degli spread offerti che potrebbe contribuire ad avviare una progressiva ripresa della domanda
5 Commenti:
Ancora parlano di ripresa???? ma un minimo di economia fatela studiare a questi analisti... è finito il mattone in Italia! semmai ci saranno investimenti in qualche infrastruttura pubblica ma l'immobiliare civile è fin troppo bulimico... continuare a inneggiare alla ripresa è semplicemente criminale! è alla stregua di berlusconi che spara stupidate a ogni ora!!! siate onesti con gli italiani e smettetela di prenderli in giro...
Si la ripresa.....sono curioso di vedere a metà 2013 quando la sposteranno nel 2015....che cioccolatai....ancora non capiscono che o le banche regaleranno i soldi (e dubito che lo faranno) o l'unica via è il crollo verticale dei prezzi e degli affitti? se poi interverrà lo stato con l'edilizia pubblica quella privata avrà ancora più problemi....a meno che lo stato sia così demente da comprare le case dai palazzinari a prezzi da reggia (che vista la corruzione in Italia sarebbe molto probabile).....
Il mercato ( e parlo di Milano) si riprenderebbe (almeno in molte zone) semplicemente se chi deve vendere accettasse il fatto che i prezzi non sono più quelli del 2008.
Non si tratta di un crollo dei prezzi (almeno non qui) quanto piuttosto di una Diminuzione nell'ordine del 10 o massimo 15%. In alcuni casi anche meno. Il vero problema è che noi agenti immobiliari ci scontriamo ogni giorno comproprietari che pretendono di ricavare dalla vendita le stesse cifre che avrebbero ricavato nel 2008, quando addirittura non di più. questo atteggiamento miope di persone che rifiutano proposte assolutamente interessanti soprattutto in questo periodo sta di fatto causando il blocco totale del mercato e delle compravendite.
Ci sono molte persone alle quali auguro di dare tante testate al muro quando si pentiranno amaramente che aver rifiutato proposte di poche Migliaia di euro inferiori alla richiesta iniziale.
Quando questa gente la smetterà di pensare di abitare in una reggia e si renderà conto che il 90% degli appartamenti sono semplici appartamenti tutto tornerà alla normalità.
Normalità che ovviamente non significa tornare al numero di compravendite degli anni del boom, favoriti da mutui concessi a tutti, sempre e comunque, ma semplicemente tornare ad un numero di compravendite fisiologico.
Legenda per i mattonari analfabeti che non sanno leggere il grafico:
Trattandosi di trend la riga che va su non vuol dire un aumento, ma solo una diminuzione inferiore, che ovviamente va sommata alla diminuzione del trimestre di riferimento. Es: 4°2012 è -5,9% sul 4° 2011, che già scontava una discesa del 2,3%.
Non ringraziatemi ... godo già abbastanza a vedere il grafico!!!!
Non ringraziatemi ... godo già abbastanza a vedere il grafico!!!!
Stime di 500000 posti di lavoro in meno compreso l'indotto.. E meno male che godi!
per commentare devi effettuare il login con il tuo account