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Mutui: l'80% delle richieste è per l'acquisto della prima casa, c'è parità tra tasso variabile e fisso e la durata media è di 24,5 anni
GTRES

L'80% del totale delle richieste di un mutuo avviene per l'acquisto della prima casa, c'è una sostanziale parità tra tasso variabile e fisso, a livello nazionale la durata media è di circa 24 anni e mezzo e nel secondo semestre 2014 l'importo medio è stato pari a circa 109.400 euro. Questo è quanto emerso dall'analisi del prodotto elaborata dal gruppo Tecnocasa sugli ultimi sei mesi dello scorso anno.

L'analisi ha preso in esame parametri quali finalità dell'operazione, tipologia, durata e importo medio di mutuo di tutti coloro i quali hanno sottoscritto un finanziamento ipotecario attraverso le agenzie a marchio kìron ed epicas.

Finalità dell'operazione - l'acquisto della prima casa è la motivazione principale per la quale si sottoscrive un mutuo e rappresenta l'80% del totale delle richieste, mentre l'acquisto della seconda casa incide solo per l'1,8%.

In entrambi i casi si registra un calo rispetto al secondo semestre 2013: la variazione è contenuta per la seconda casa (che rappresentava il 2,5% del totale) e più marcata per la prima casa, che prima raccoglieva l'84,7% delle richieste. Risulta in aumento la percentuale delle operazioni di sostituzione e surroga, che un anno fa erano l'1,7% del campione e ora ne rappresentano il 3,8%, mentre quelle relative all'ottenimento di maggiore liquidità sono l'1,6% (in leggera discesa rispetto al 2%).

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Tipologia di tasso - in un contesto in cui le dinamiche degli indici di riferimento evidenziano tassi che hanno raggiunto nuovamente valori storicamente minimi e un costo del prodotto (spread) medio più contenuto rispetto agli anni passati, si registra una sostanziale parità nella distribuzione delle richieste di mutuo a tasso variabile e fisso. Poco più del 41% dei mutuatari ha scelto un tasso variabile puro, mentre il 39,1% ha optato per una programmazione certa e sicura dell'impegno economico, scegliendo la stabilità del tasso fisso

Rispetto a un anno fa il tasso variabile puro raccoglie sempre la maggioranza delle preferenze, ma ora è in fortissimo calo la percentuale di chi sceglie il tasso variabile con cap (passato dal 14,3% del secondo semestre 2013 all'1,5%); dalla parte opposta continua ad aumentare la concentrazione del tasso fisso, che l'anno scorso rappresentava il 27,5% e oggi è il 39,1%

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Durata del mutuo - a livello nazionale la durata media del mutuo è stata di circa 24 anni e mezzo. Il 70% dei mutui ha una durata compresa tra 21 e 30 anni e poco meno di un terzo si colloca nella fascia 10-20 anni, mentre i prestiti ipotecari di durata inferiore a 10 anni rappresentano solamente lo 0,2% del totale a causa dei costi elevati della rata mensile. Le operazioni con durata superiore a 30 anni hanno rate più economiche e sono più accessibili alla clientela ma, poiché vengono giudicate eccessivamente rischiose da parte delle banche, sono poco praticate

Nelle regioni del nord Italia prevalgono duration più elevate, anche se solo in queste macroaree sono concentrati i pochi mutui di breve durata; nelle regioni meridionali e insulari si effettuano maggiormente mutui di durata compresa tra 21 e 30 anni; l'Italia centrale segue sostanzialmente la media generale

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Importo del mutuo - nel secondo semestre 2014 l'importo medio di mutuo erogato sul territorio nazionale è stato pari a circa 109.400 euro. Nel nord-est e nel centro Italia si eroga mediamente più che a livello nazionale; nel mezzogiorno e nelle isole, invece, il ticket medio risulta inferiore al dato complessivo, mentre il nord-ovest si mantiene sostanzialmente in linea. In generale, i valori sono più alti nelle regioni del nord Italia (poco più di 110.000  euro nel nord-ovest e quasi 113.000 euro nel nord-est) e più bassi nel sud (103.100 euro) e ancor di più nelle isole (98.900 euro). La macroarea dove il mutuo è risultato più elevato è quella dell'Italia centrale, con un ticket medio pari a 113.900 euro

Il 41,2% dei mutui erogati ha un importo compreso tra 50 e 100.000 euro, mentre il 39,7% si colloca nella fascia successiva (100-150.000 euro). Circa il 17% dei mutuatari, invece, ha ottenuto un finanziamento superiore a 150.000 euro

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