L'analisi di Mutui.it e Facile.it
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Stipulare un mutuo ai tempi del coronavirus, cinque difficoltà da affrontare
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Avevamo deciso di stipulare un mutuo ma il coronavirus ci ha scombinato le carte? Stavamo ancora valutando quale tipo di mutuo stipulare? Ecco cosa possiamo, o non possiamo, fare in questo momento in tema di mutui.

Secondo l’analisi di Mutui.it e Facile.it, sono diverse le conseguenze dell’emergenza sanitaria e del decreto Cura Italia sul popolo dei mutuatari o aspiranti tali. Ecco quali.

  1. Il rallentamento del mercato immobiliare: le richieste di acquisto sono diminuite per ovvie ragioni, psicologiche e in diversi casi anche economiche. A ciò si aggiungano le disposizioni sulla sicurezza e il divieto di assembramenti, che rendono impossibile visitare gli appartamenti (se non on line tramite visita virtuale sui portali che lo permettono, come idealista, NdR).
  2. Lavoro dei periti più complicato: anche dal punto di vista dei professionisti, le misure di sicurezza intralciano il lavoro di valutazione degli immobili, se non a distanza tramite foto e video. Il che non necessariamente è sufficiente per la banca per dare il via alla pratica di mutuo.
  3. Accesso limitato alle filiali bancarie: sempre a causa delle norme di sicurezza, benché i servizi finanziari restino accessibili al pubblico, la raccomandazione è quella di limitare l’afflusso di clienti in filiale se non per questioni urgenti o tramite consulenza telefonica, per tutelare la salute dei lavoratori e degli stessi clienti. Chi dunque si trova alla fase zero della stipula del  mutuo potrebbe dover differire la decisione.
  4. Raccolta di documenti a distanza: quello che tuttavia si può fare è iniziare a raccogliere informazioni e documenti necessari alla pratica di mutuo anche a distanza, data la possibilità di contattare in remoto i propri consulenti e le funzioni bancarie on line sempre disponibili. In questo modo, appena l’emergenza sarà esaurita, ci si potrà far trovare subito pronti a sostenere le fasi della pratica che andranno condotte de visu.
  5. Eventuale isolamento delle parti in causa: se il notaio, venditore, compratore ed emissario della banca sono in quarantena, dovranno restarci e quindi non sarà possibile, fino alla loro liberazione da tale stato, concludere il contratto con la firma. Chi però avesse avviato la pratica di mutuo prima dell’emergenza, “potrà continuare a portarla avanti, mettendo in conto però un possibile allungamento delle tempistiche che lo separano dal momento dell’erogazione del finanziamento da parte della banca, - spiega Ivano Cresto, responsabile mutui di Facile.it. - Tutti gli operatori coinvolti nel rogito e nell’erogazione del finanziamento continuano a lavorare, seppur magari con una rimodulazione degli orari di lavoro, pertanto non dovrebbero esserci problemi nel portare a termine l’iter, se non, appunto, un possibile allungamento dei tempi dato anche dalla necessità di dover mettere in dialogo diverse figure professionali in una situazione complessa come quella attuale”.
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1 Commenti:

franco
28 Marzo 2020, 9:24

Salve,
Non mi trovo d’accordo . Io avevo il rogito proprio in data 25 marzo. Avendo anche la disponibilità economica, per anticipare la cifra in caso di ritardo sullottenimento del mutuo, pensavo che tutto andasse a buon fine. Bene, non è stato così . Ad una settimana dal rogito, e dopo aver presentato in banca tutta la documentazione ed ottenuto anche la perizia positiva, la stessa, mi comunicato che le banche in generale, avevano sospeso le erogazioni di mutui. Ora mi dica lei, come si fa ad acquistare senza avere la certezza di un mutuo se pur post rogito?!?. La prima questione da risolvere, e quella delle banche!!!..

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