Il futuro è adesso. E arriva sotto una doppia bandiera, perché i talenti del made in China e del made in Italy hanno collaborato per la realizzazione di un’eccellenza assoluta. Si tratta di Long-Plan, il progetto di edifico sostenibile che ha vinto il Solar Decathlon 2018, battendo la concorrenza delle migliori università di tutto il mondo.
Il progetto è diventato realtà grazie al lavoro in team tra il Politecnico di Torino e la South China University of Technology di Guangzhou. La redazione di idealista news ha intervistato il Professor Mauro Berta, docente di Progettazione Architettonica al Politecnico di Torino e uno dei coordinatori del progetto vincitore del Solar Decathlon.
Come è nato Long-Plan?
"Siamo partiti due anni e mezzo fa, quando abbiamo deciso di partecipare al Solar Decathlon assieme al team della South China University of Technology di Guangzhou. Dopo aver selezionato i migliori elementi delle facoltà di Ingegneria e Architettura di entrambi gli atenei, abbiamo scelto le linee guida del progetto".
"In genere Solar Decathlon chiede di presentare un edificio ottimizzato per il contenimento dei consumi, ma tendenzialmente vengono proposti tutti edifici indipendenti. Noi abbiamo riflettuto su questo aspetto e ci è sembrata una contraddizione in termini. Da un lato, infatti, si richiede il top in materia di risparmio energetico, ma il modello di villa isolata è quello meno sostenibile.
Così abbiamo pensato di lavorare su un modello di edificio a schiera stretto e allungato verso l’alto. L’obiettivo è sempre stato quello di proporre un edificio che non guardasse a un ipotetico futuro utopico e per pochi ricchi, ma realizzabile già oggi, visto che molte delle tecnologie che abbiamo sfruttato sono già sul mercato.
A quali sviluppi può prestarsi?
"Vorremo sfruttare questa occasione per continuare la ricerca su un modello ottimizzabile, eventualmente modulabile anche per altre esigenze e realizzabile con altre materie, noi abbiamo utilizzato acciaio e legno per Long-Plan, ma a seconda di esigenze e disponibilità si possono sfruttare diversi materiali.
È un modello super ottimizzato che ha richiesto software che non sarebbero sostenibili nel mercato reale, ma paragono questo edificio a una monoposto di Formula 1. I risultati tecnici del mondo delle corse sono utili anche al mercato perché piano piano arrivano alle auto ordinarie, basti pensare al cambio sequenziale o all’utilizzo delle telemetrie nelle auto di serie.
Succede lo stesso con Long-Plan, sfruttiamo queste occasioni per studiare soluzioni che possano poi migliorare il mercato dell’edilizia ordinaria. Ad esempio, ci era stato richiesto anche di inserire un’auto elettrica ricaricabile con sistema solare accanto alla casa, così abbiamo deciso di lavorare affinché la macchina possa sia ricevere che fornire energia.
Quando non ha bisogno di essere alimentata, tramite un sistema computerizzato, può fungere praticamente da power bank e per fornire energia all’esterno. In futuro, oltre alla rete energetica nazionale, anche gli stessi consumatori potrebbero essere produttori e scambiarsi energia, in modo che chi ne produce più di quanto ne abbia reale bisogno possa rimetterla in circolo per chi ne abbia bisogno".
In Long-Plan c’è molto verde, quali sono i motivi di questa scelta?
"Abbiamo voluto inserire due giardini verticali, il che può spiazzare perché siamo abituati a immaginarli in senso orizzontale, ma questa soluzione si adatta bene a una casa inserita in un tessuto urbano denso.
Quanto costa Long-Plan?
"È molto difficile stabilirlo, abbiamo lavorato nel mercato cinese e il grosso dei costi è stato sostenuto dallo sponsor principale. Ritengo che il costo potrebbe aggirarsi attorno ai 400mila euro, ma è difficile fare una stima esatta. È comunque un modello competitivo rispetto ad altri edifici che utilizzano tecnologie così avanzate".
Il mondo dell’immobiliare è pronto per recepire questi modelli?
"Credo di sì, la richiesta di case efficienti è sempre più forte, la sostenibilità è un fattore che incide pesantemente sul bilancio familiare. Avere edifici che consumano e inquinano meno migliora la salute e la vivibilità delle città".
"In Cina o in alcune zone dell’Africa c’è uno sviluppo urbano molto forte, in quel caso vanno individuati nuovi modelli urbani per costruire nuove città. In Italia il futuro è quasi opposto, da noi, e in Europa più in generale, esiste un patrimonio edilizio sovrabbondante e un consumo di suolo enorme, spesso con edifici in pessime condizioni.
Dalle nostre parti il futuro deve correre sui binari del riciclo dell’esistente, c'è bisogno di lavorare su tessuti urbanizzati, magari integrandoli o sostituendoli con strutture più performanti. Il retrofit più conveniente".
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