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I servizi immobiliari non più intesi solo come servizi all’edificio, ma anche e soprattutto come servizi alla persona che quell’edificio lo usa nel quotidiano. Questo è il nuovo concetto espresso da Rina Prime Property, che può concretizzarsi in una vera rivoluzione nel mondo immobiliare se affiancato alla tecnologia. A idealista/news Leonardo di Tizio (Rina Prime Property) spiega come l’intelligenza artificiale può rivoluzionare il mondo dei servizi immobiliari.

“L’elemento distintivo su cui abbiamo deciso di investire – spiega di Tizio, - è

l’innovazione tecnologica, in particolare l’intelligenza artificiale basata su reti neurali.

Lo scopo è affiancare strumenti altamente tecnologici alla modalità tradizionale di erogazione dei servizi immobiliari”.

Qual è stato il risultato di questo esperimento?

Avevamo già lanciato il nostro Crm, strumento che permette di far entrare in contatto con noi i nostri conduttori per segnalare problematiche amministrative o tecniche. Ora abbiamo affiancato al Crm un avatar, un’intelligenza artificiale in grado di rispondere al cliente come potrebbe fare un operatore al telefono, per raccogliere le diverse esigenze, aprire ticket informatici, contattare in caso di bisogno i nostri building manager e poi richiamare il cliente per rilevare la sua soddisfazione e la qualità dei nostri servizi.

Che tipo di servizi gestisce l’avatar?

Il nostro avatar è a disposizione con la sua tecnologia applicata al real estate, ma come obbiettivo abbiamo anche quello di affiancare ai servizi all’immobile i servizi alla persona.

Non parliamo quindi solo dell’immobile che abbiamo in gestione ma anche di chi l’immobile lo usa ogni giorno.

Si tratta non solo di servizi semplici, come sistemi informativi o concierge, ma anche in ambito sanitario. Ad esempio abbiamo stretto accordi con realtà farmaceutiche e sanitarie locali, per sviluppare metodi per ordinare farmaci o gestire analisi cliniche, con una modalità più moderna, semplice e immediata.

Quali altre prospettive ci sono per l’intelligenza artificiale?

In questo momento stiamo ragionando su tutte le esigenze del conduttore di un edificio, ma l’avatar si può applicare ad ogni realtà. Ad esempio, stiamo lavorando per capire come

mettere in contatto le persone nei paesi geograficamente più disagiati, o che vivono uno stato di difficoltà o di emergenza,

per permettere loro di fruire dei migliori servizi disponibili normalmente in una grande città.

Quanto la pandemia ci ha insegnato in questo senso?

Durante la pandemia ognuno di noi ha capito che la persona deve essere al centro di ogni attenzione e questa è la nostra risposta. Torneremo alla normalità prepandemica, ma dobbiamo portarci dietro l’esperienza che il covid ci ha insegnato.

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