Commenti: 29

La debolezza del settore immobiliare ha diverse cause e dalla loro soluzione dipenderà l'andamento dei prossimi anni. Il nodo principale è quello dei mutui, ma prima che si riattivi il credito è necessario che si diano alcune condizioni. Un rapporto della banca d'Italia mette in luce da dove arrivano i principali problemi

Le famiglie italiane, nonostante le difficoltà, tutto sommato tengono. Sono infatti loro l'anello più forte della catena, sebbene la ricchezza complessiva sia in calo. Anche se si risparmia di meno e si mette mano alle scorte degli anni passati, gli italiani resistono e le sofferenze sui mutui non sono, in proporzione, così gravi

In una pessima situazione si trovano invece le imprese edili, i cui debiti e mancati pagamenti pesano come un macigno sui bilanci delle banche. Si tratta certamente del rischio maggiore del mercato immobiliare, in quanto un loro fallimento porterebbe nei bilanci degli istituti bancari, nel migliore dei casi, nuove costruzioni di difficile collocazione. Gli accantonamenti che le banche devono prevedere per queste probabili perdite deprimono il flusso del credito

Ad alleviare le difficoltà finanziarie delle famiglie indebitate ha contribuito la moratoria sui mutui, sostituita adesso dal fondo di solidarietà mutuo prima casa. Inoltre il calo dell'indice euribor, a cui sono indicizzati oltre i due terzi dei mutui immobiliari e la diffusione di forme contrattuali flessibili, che consentono ai mutuatari di modificare l'importo della rata senza costi addizionali, hanno aggiunto ulteriori benefici che tornano utili in questa fase. Molte famiglie, infatti, pagano ora anche il 15% in meno sulla rata rispetto a qualche anno fa

Altri dati, contenuti nel rapporto sulla stabilità finanziaria della banca d'Italia, scaricabile per intero qui in basso, inducono a un moderato ottimismo. Per prima cosa la situazione finanziaria dello stato italiano non è rosea ma neanche nera. Il contenimento del deficit al 3%, conseguito dal governo monti e il miglioramento della bilancia commerciale, danno un ampio respiro ai bilanci

La crisi è ancora in agguato, ma una piccola reazione c'è stata e le banche hanno persino migliorato l'erogazione e le condizioni dei prestiti alle imprese. I pagamenti della pubblica amministrazione, approvati qualche settimana fa, potrebbero inoltre avere l'effetto di una piccola manovra espansiva. Se il sistema finanziario è ancora fragile, mostra in definitiva segnali di assestamento e persino di lieve inversione di tendenza. Un recupero del mercato immobiliare può venire solo da questo fronte

Vedi i commenti (29) / Commento

29 Commenti:

2 Maggio 2013, 12:20

Ottima descrizione del problema.... ma la soluzione??? proposte??? suggerimenti???

2 Maggio 2013, 20:11

Forza mattonari!! aumentate i prezzi del 20% che la ripresa è dietro l'angolo!! fra un pò potrete fregare ancora un bel pò di polli vendendo i vostri mattoni avariati!!
Oppss.....era solo un sogno!!
Vabbè....mi spiace ma mi sa che finalmente toccherà lavorare pure a voi....

3 Maggio 2013, 9:37

Il rischio del mercato immobiliare è uno stallo totale, specialmente nelle grandi città.
I prezzi non sono più giustificati né dalla qualità della vita, né dai servizi, né dalle prospettive lavorative.
Il numero delle nascite è in costante diminuzione e l'emigrazione è sempre maggiore.
Questo farà si che sempre meno persone avranno voglia e motivo di impegnare un capitale nell'acquisto di una casa in città e preferiranno invece un'abitazione decentrata in un posto più tranquillo e si creeranno una rendita con il capitale residuo.
Tale rendita garantirà una certa tranquillità sia a partire da subito sia in futuro, viste e considerate le riforme del sistema previdenziale.
Chi invece non potrà neanche scegliere, emigrerà sottraendo ulteriormente potenziali clienti al mercato immobiliare

3 Maggio 2013, 9:44

Interessante punto di vista.....però il succo è che l'acquisto della casa è ormai un fardello insostenibile con i prezzi attuali se rapportati al reddito medio in continua discesa.....e con prospettive di declino del valore visto il sistema paese in cui è inserita

3 Maggio 2013, 10:02

In reply to by anonimo (not verified)

I sani mentalmente vogliono ancora comprare. Certo con più buon senso. Vicino al lavoro e senza orpelli ecologici e naturali. In città perchè è comodo e le case valgono sempre. Le villette del mulino bianco non interessano più nessuno.

3 Maggio 2013, 10:28

In reply to by anonimo a.e.i. (not verified)

Il problema è che in città il lavoro non c'è.
Un bene vale quando c'è qualcuno che, convinto che quel bene abbia il valore chiesto, paga la cifra in denaro corrispondente. Questo non avviene più da tempo e, conseguentemente le case non valgono più.
Comodità in città? quali? la vicinanza di qualche ospedale o i mezzi?
Gli ospedali oramai sono da dimenticare, i servizi non esistono più e chiunque abbia una casa in una città come Roma può confermare che il contesto cittadino è mediamente peggiorato, e di molto.
Dovendo spendere 600.000 euro per avere una casa da ristrutturare e che alla fine ne costerà 800.000 euro, preferisco spenderne 200.000 a 40 km dalla città.
Vivo meglio, la gente ha un senso civico sicuramente maggiore, il costo della vita è indiscutibilmente più basso, l'aria è pulita, mi restano inoltre 600.000 euro da investire che mi fruttano 27.000 euro netti annui da godermi in tranquillità sia spendendoli in vacanze, qualità della vita ed eventuali imprevisti. Altro che spendere un miliardo e mezzo di lire per vivere in una topaia dove sempre più spesso si nota un degrado perché i condomini non hanno i soldi per le ristrutturazioni e le manutenzioni, snocciolando il rosario e pregando di non perdere il lavoro.
Le villette come le chiami tu, del mulino bianco, interessano e come, infatti oltre ad avere la casa indipendente, che sistemo a mio piacimento e con una certa tranquillità, restano tanti altri soldini da spendere e, di questo periodo, la cosa non è davvero sottovalutabile.
Quello di cui non importa proprio più niente a nessuno sono appartamenti da 100 mq in su, degli anni '50 in zone pseudoresidenziali, completamente da ristrutturare e in vendita a ben oltre i 500.000 euro in contesti in cui le uniche realtà lavorative sono qualche ferramenta, negozi dei cinesi, parrucchieri, agenzie immobiliari e negozi di surgelati... proprio quello che basta per giustificare certe cifre

3 Maggio 2013, 12:02

In reply to by anonimo (not verified)

Sono perfettamente d'accordo: i prezzi di Roma non hanno alcun rapporto con la realtà economica e sociale del paese. Ci sono case invendute da anni, sia nuove (in quartieri orribili, dei dormitori di qualità scadente) che usate (per lo più case di almeno 50 anni, da ristrutturare, in pessimo stato).
Chi può permettersi 5000-6000 euro al mq in periferia? a Roma non ci vivono solo i politici ricchi (che in genere la casa se la fanno pagare...), ma ci vive gente normale con stipendi (quando ci sono) da 1.200-1.500 euro. Come si può parlare di "ripresa del settore immobiliare" con questi prezzi?
La soluzione è solo una: un calo drastico dei prezzi (25-30% almeno), anche perché le banche, tanto, non finanziano più (e giustamente)!

3 Maggio 2013, 13:11

In reply to by anonimo romano (not verified)

Per quanto mi riguarda, qualora dovesse avvenire questo calo, spero proprio di resistere alla tentazione di andare ad abitare a Roma
Fuori Roma si sta benissimo, la vita costa meno e soprattutto si vive molto ma molto meglio, sia per quanto riguarda quello che ti circonda, sia dal punto di vista del portafoglio con gli interessi di un capitale investiti (= soldi senza lavorare)

3 Maggio 2013, 17:14

Appartamenti da 100 mq in su, degli anni '50 in zone pseudoresidenziali, completamente da ristrutturare e in vendita a ben oltre i 500.000 euro sante parole... non c'è alcune logica nela pagare Milano quasi quanto parigi e ben più diberlino... per Roma non so in fondo è una delle città più belle del mondo. Certo il discorso non vale per appartamenti fuori dalle mura diciamo che, realisticamente, le case a Milano dovranno ribassarsi in molti casi del famoso 50%. Chiaramente questo non varrà per le poche e vere zone di pregio (strettamente all'interno della cerchia dei bastioni), ma per tutte le "zone di pregio" (volutamente virgolettato) quali l'isola, la stazione centrale, buenos aires, montenero etc che sicuramente sono appetibili ma non certo a 5/6.000 euro al mq. Idem vale per gli appartamenti "di charme" con un bagno cieco, il tetto a mansarda, la cucina a vista...

3 Maggio 2013, 20:16

Ma tutti I ricchi Che vivono di rendite finanzarie passano le Giornate su questo forum?

per commentare devi effettuare il login con il tuo account