È stato un 2013 segnato dalle difficoltà economiche quello del mercato immobiliare internazionale. Ma con alcune sorprese. Se in Italia la crisi si è fatta sentire, sferrando un duro colpo al comparto, all'estero qualcosa si è mosso. E non sono mancati gli investitori stranieri che hanno messo gli occhi su alcuni dei nostri gioielli. Come, ad esempio, i russi che si sono mostrati pronti a fare affari in terra veneta. Per non parlare di sotheby's, che ha deciso di aprire una filiale sul lago di Como per gestire la vendita di immobili di lusso, nel mirino di magnati arabi e russi
Irlanda. Ma cosa è successo nel 2013 al di là degli italici confini? in irlanda, dopo lo scoppio della crisi immobiliare e il crollo dei prezzi, per il mercato sembra essere iniziata la ripresa. Nel primo trimestre del 2013 il portale immobiliare daft.ie ha registrato un aumento dello 0,5% sui valori degli immobili a dublino, fatto che non si verificava dal 2007. Di recente, poi, la bad bank nama ha messo in vendita 81 m2 di uffici e case in una prestigiosa area di dublino, un'operazione che potrebbe attrarre gli investitori internazionali. Non solo. Il governo ha annunciato un piano per la riduzione dei mutui alle famiglie da 150 miliardi di corone (900milioni di euro) che sarà finanziato alzando le tasse agli istituti di credito
Inghilterra. Andiamo a guardare adesso cosa è accaduto nell'anno che si sta chiudendo in inghilterra. A londra è partito il progetto per edificare il nuovo quartiere (nine elms) che ospiterà 16mila nuove case e due linee della metro. Quest'estate si è parlato anche del rischio di una bolla immobiliare come conseguenza del piano "help to buy scheme", nato per dare nuovo slancio alla casa, ma che nella sua seconda fase ha destato preoccupazioni. Se, infatti, il piano ha previsto lo stanziamente di sovvenzioni governative per l'acquisto di case nuove, dall'altro ha anche previsto che sia lo stato a farsi garante dei mutui ipotecari richiesti dai cittadini, con opportune credenziali, per l'acquisto di abitazioni già esistenti
Nel regno unito il governo si è mostrato ben intenzionato a spingere il mattone. Del resto nel paese, nel corso del secondo semestre del 2013, il mercato immobiliare ha fatto registrare il maggior numero di posti di lavoro, con 562.000 cittadini britannici impiegati nel comparto. Se poi diamo un'occhiata ai prezzi delle case, notiamo che a londra hanno subito un notevole incremento, complici l'incertezza dei mercati finanziari, la debolezza dell'euro nei confronti della sterlina e la problematica situazione del mondo arabo, fattori che hanno spinto gli investitori a puntare sul sempre più sicuro "mattone britannico"
Come i cinesi, ad esempio, i cui investimenti nella capitale inglese - secondo una ricerca condotta dalla società di consulenza jones lang lasalle - sono aumentati del 1.500% dal 2010. Ed è così che il paese ha deciso di correre ai ripari. Ad aprile del 2015 in gran bretagna arriverà la tassa sul capital gain per gli investitori stranieri che nel paese venderanno immobili che non sono loro residenza principale. Un'imposta che punta a intervenire sull'aumento dei costi delle case a londra e a scongiurare il rischio della creazione di una bolla immobiliare
Cina. Parlavamo della cina. Ebbene, i cinesi nel 2013 si sono detti pronti ad investire 113 miliardi di euro nel real estate europeo. Ad interessare, in particolar modo, i cinesi sono le nuove abitazioni di lusso. La principale fonte di attrazione è l'effetto rifugio, seguito dallo stile di vita e dall'educazione che offre il paese di destinazione. Per quanto riguarda il mercato interno, invece, sul finire dell'anno si è diffusa una notizia curiosa. A quanto pare, per evadere una legge adottata a marzo e che prevede una tassazione del 20% sulla vendita delle seconde case, "graziando" le coppie che si lasciano, in cina si è registrato un vero e proprio boom di divorzi
Spagna. Diversa è la situazione della spagna. A madrid nel 2013 è emerso il problema dei quartieri fantasma con case vuote che nessuno può comprare e delle banche che, se fino a qualche anno fa concedevano mutui al 100% del valore dell'immobile, hanno chiuso i rubinetti del credito. Ma la bolla immobiliare spagnola ha dato vita anche a un altro tipo di fenomeno: quello delle case svendute. E la spagna è diventata una delle piazze più ricercate per acquistare una seconda casa. Ma qualche segnale di ripresa sembra aver investito anche il paese iberico. A destare attenzione sono state due notizie giunte una dietro l'altra: il boom dell'acquisto di case da parte degli stranieri e l'ingresso di bill gates in fcc, un colosso delle costruzioni e delle infrastrutture. Segnali che parlano di una possibile inversione di tendenza
Germania. E come se la cava la germania, il paese che di fatto traina l'unione europea? bene, ovviamente. Qualche mese fa un reportage di servizio pubblico ha mostrato che a berlino "non ci sono appartamenti che non si vendono, è solo questione di tempo". Se in Italia ci sono salari bassi e prezzi delle case alte, in germania i salari sono alti e i prezzi delle case basse. A berlino è possibile acquistare un appartamento con 100mila euro, mentre con 319mila euro si può comprare una casa di lusso con due terrazze, due bagni e quattro camere da letto
Un dato interessante che riguarda il paese guidato dalla cancelliera Angela merkel, poi, è quello in base al quale quasi il 60% della popolazione in germania vive in affitto. A renderlo noto un reportage dell'economist. A quanto pare i tedeschi prediligono l'affitto per diverse ragioni, che possono essere di tipo storico, ma sono da rintracciarsi anche nella stabilità del Marco e nell'esistenza di alternative valide per il risparmio, come i conti deposito e i prodotti finanziari. Sarà forse proprio perché i tedeschi non sono ossessionati dalla proprietà che in germania i canoni di affitto sono schizzati, raggiungendo a monaco picchi del 10% annuo e a berlino dell'8%
Francia. Rimanendo in europa, ma spostandoci un po' più in giù, notiamo una situazione ben diversa per quanto riguarda il mercato immobiliare. Lo scorso marzo la camera dei notai dell'ile-de-france ha fatto sapere che le vendite di case a parigi, una delle casseforti mondiali del real estate, sono crollate del 21% in un anno e che nell'intera regione il calo rispetto al 2011 è stato del 13%. La crisi del mercato immboliare francese ha spinto il presidente hollande ad annunciare una riforma della plusvalenza e dell'iva. Un pacchetto volto ad allentare le imposte che gravano sul settore immobiliare
Olanda. La crisi del mattone ha investito anche il paese dei tulipani. In olanda è scoppiata la bolla immobiliare, che dal 2007 sta mietendo vittime eccellenti. Nel paese per anni le banche hanno concesso mutui senza garanzie sufficienti, oltre al fatto che il governo ha consentito alti sgravi fiscali. Tutti fattori che hanno contribuito a creare nell'ultima decade un'euforia del mattone, che ha indebitato a un livello insostenibile le famiglie
Croazia. Il 2013 è stato un anno importante per questo paese, entrato a far parte dal primo luglio dell'unione europea. Ma i dati relativi al mercato immobiliare non raccontano nulla di buono. Secondo il principale portale immobiliare croata, centar nekretina, i prezzi delle abitazioni sono in discesa un po' ovunque, con cali più marcati sulla costa. È dal 2009 che i valori immobiliari sono in costante diminuzione
Turchia. Lo spettro della bolla immobiliare ha raggiunto anche la turchia. Il paese è stato protagonista di uno straordinario sviluppo di infrastrutture e di un'apertura dell'economia ai finanziamenti internazionali, ma con un'incognita: il rischio dello scoppio di una clamorosa bolla immobiliare. Le compravendite stanno rallentando e il livello di indebitamento privato dei turchi ha raggiunto livelli sconosciuti in passato
Stati uniti. Per concludere voliamo oltreoceano e andiamo a vedere cosa è successo nel 2013 negli stati uniti. Qui il mercato immbiliare ha iniziato la sua ripresa, dopo l'esplosione nel 2007 della bolla immobiliare. Tanto che lo scorso marzo si è parlato della possibile restituzione da parte di fannie mae, l'istituto a cui si rivolge la maggior parte degli americani per chiedere un mutuo, del denaro ricevuto durante la crisi. Non solo. Secondo l'indice s&p/case shiller, dopo cinque anni difficilissimi il prezzo delle case nelle 20 principali città degli stati uniti ha registrato un clamoroso aumento. I dieci mercati più "caldi" degli stati uniti sono: oakland (california), detroit (michigan), santa barbara-santa Maria-lompoc (california), long beach (california), orange county (california), reno (nevada), san josé (california), san diego (california), seattle (washington), portland (oregon)
E gli italiani come si comportano all'estero? sul fronte degli investimenti italiani all'estero, nel 2013 si è registrato un incremento del 5,5% rispetto allo scorso anno. Nelle preferenze degli italiani, in pole position ci sono la svizzera, gli stati uniti e la spagna
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