
In Italia, fra abitazioni, pertinenze, negozi e fabbricati vari, esiste un immobile praticamente per ogni abitante. Sono infatti 58 milioni le unità immobiliari censite. I proprietari sono invece 28 milioni. Sono alcuni dei dati del grande censimento effettuato dal ministero delle finanze in collaborazione con l'agenzia del territorio. Ecco il quadro degli immobili in Italia
I proprietari sono per due terzi coniugi e per un terzo dai single (celibi, vedovi o separati/divorziati). Rilevante è la diffusione della proprietà tra le classi di reddito meno agiate: il 73% dei proprietari dichiara infatti un reddito complessivo al di sotto dei 26 mila euro
Un altro dato interessante: i valori delle compravendite delle abitazioni a prezzi di mercato sono circa 3,2 volte i relativi valori imponibili, confermando che effettivamente l’attuale base imponibile dei trasferimenti immobiliari, basata sui parametri catastali dei beni immobili, non rispecchia oggi l’effettivo valore di mercato.
Bassa risulta l’incidenza delle abitazioni date in affitto dichiarate al fisco (solo 2,7 milioni). Evidentemente il peso del nero si fa sentire (vedi notizia). I canoni di locazione medi delle abitazioni sono 8 volte le rendite catastali, con un massimo in Lombardia (9,7 volte) e un minimo in valle d’Aosta (5,7 volte)
Il patrimonio immobiliare costituisce la componente principale della ricchezza delle famiglie italiane ed ha un valore di 4.700 miliardi di euro, pari all'82% delle attività reali delle famiglie consumatrici (confronta i dettagli)
Tutti i dati citati sono contenuti nel volume "gli immobili in Italia – distribuzione del patrimonio e dei redditi dei proprietari" (scarica il volume), elaborato dal dipartimento delle finanze e dall’agenzia del territorio, che rappresenta il prodotto dell’indagine statistica realizzata associando agli oggetti immobiliari i soggetti proprietari
I risultati tracciano una mappa inedita della proprietà immobiliare italiana in cui alle unità abitative censite in catasto e distribuite in base alla relativa destinazione d’uso si collegano basi imponibili e altre variabili fiscali che consentono di descrivere le caratteristiche socio-economiche dell’universo dei proprietari di immobili
43 Commenti:
L'Italia è una repubblica fondata sulle banane, altro che case.
Quello che veramente non mi spiego è constatare come per molta gente fortunatamente non tutti, sia cosi' difficile rinunciare a qualche decina di migliaia di euro e quindi vendere al nuovo prezzo di mercato, dopo che il loro immobile in 10 anni ha quasi triplicato di valore.Eppure è chiaro a tutti che i prezzi di 2 anni fa si vedranno forse fra 10 anni. La prima cosa che mi viene in mente è ingordigia, insaziabile voglia di denaro, ma non penso sia solo quello. Qualcuno sa spiegarmi questa cosa?
La prima cosa che mi viene in mente è ingordigia, insaziabile voglia di denaro, ma non penso sia solo quello. Qualcuno sa spiegarmi questa cosa?/em> al lato pratico cosa cambia? se ci sono nuovi prezzi di mercato, basta acquistare a quei prezzi. Che gliene viene se per avidità, cupidigia, stupidità altri non venderanno mai? se lo sua è curiosità accademica fine a stessa, dovrebbe frequentare forum di sociologia.
"...quello che veramente non mi spiego è constatare come per molta gente fortunatamente non tutti, sia cosi' difficile rinunciare a qualche decina di migliaia di euro.." lo so è veramente assurdo, non vorrei farne un caso personale ma, per mia esperienza diretta, posso testimoniare che sono moltissime le persone in Italia che rinunciano senza problemi a 10-20mila euro. Ne incontro tutti i giorni.
"..Sono moltissime le persone in Italia che rinunciano senza problemi a 10-20mila euro. Ne incontro tutti i giorni..." trovare persone favorevoli a tale rinunce è facilissimo. Peccato che è sempre dagli altri che ce lo si aspetta. Le professioni da liberalizzare sono sempre quelle altrui. I settori da tartassare non sono mai i nostri. L'assenteismo è sempre e solo statale. A rubare sono solo i politici..etc...
Compraventdite e popolazione - richiesta agli autori di idealista.it
Vorrei chiedere ad idealista.it(visto che la casa madre e' spagnola) se gli e' possibile fare un confronto tra il numero delle compravendite residenziali e la quantita' di popolazione della spagna e dell'Italia, se possibile, su un arco temporale di almeno 5 anni e rappresentato su un grafico.
Magari riusciamo scoprire il possibile tasso di produttivita degli ai dei due paesi. ;)
Presumendo che la redazione non possa farsene carico, a pax faccio presente che molte di queste informazioni sono su internet.
idealista spagna è www.idealista.com
La vedo dura per gli agenti immobiliari.
Oltre a ciò, la spagna ha un notevole mercato immobiliare specificamente orientato agli stranieri che comprano come seconda casa vacanza, e/o da viverci quali pensionati residenti.
Peccato
Mi sarebbe piaciuto pubblicare un post sul confronto europeo tra numero compravendite residenziali e popolazione inteso come possibile mercato degli ai.
Ovviamente con le dovute considerazioni(es: mercato stranieri)
Grazie comunque per la risposta
È davvero difficile generalizzare in tema di real estate italiano, figuriamoci se si coinvolge un altro paese.
Anche sugli ai esistono enormi differenze di zona. Se si vanno a vedere gli annunci di idealista, è facile capire che, i mediatori, in alcuni comuni sono quasi assenti. In Sicilia in particolar modo.
Spagna: allora ogni tanto passa l'immagine di interi complessi abitativi falliti. Ed è così. non tutti però sono andati a gambe per aria in quanto invenduti. Alcuni (che ovviamente non so precisare) sono andati invenduti in quanto falliti.
Il mercato immobiliare è davvero molto poco generalizzabile.
Non per questo bisogna rinunciare a scavare un pochetto...sbagliando si impara...;)
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