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Crolla la posizione delle regioni italiane nella graduatoria delle quaranta regioni europee con il più alto livello di prodotto interno lordo pro capite. A distanza di undici anni, dal 1997 al 2008, si è drasticamente ridotto il numero delle regioni italiane presenti tra le prime quaranta europee per reddito pro capite, che passa da dieci a tre, mentre quelle del mezzogiorno - già ben al di sotto della media europea nel ’97 - continuano a perdere posizione

È il quadro che viene fuori dallo studio “il prodotto interno lordo pro-capite regionale europeo: livelli e dinamiche”, condotto dal dipartimento per le politiche di coesione economica e sociale per il mezzogiorno della cgil su dati eurostat relativi al pil pro capite regionale per il 2008, per le 271 regioni europee

L'Italia il gambero d'europa: si salvano solo tre regioni (grafico)

Se si esaminano le prime venti regioni con il più alto livello del reddito procapite si nota che in ben sette regioni sono presenti delle capitali: londra, il granducato del lussemburgo, bruxelles, praga, parigi, stoccolma, vienna. Tra le quaranta regioni con il più alto livello di reddito pro-capite (superiore al 125% rispetto alla media nazionale) troviamo dieci regioni tedesche, cinque olandesi, quattro austriache e, con tre regioni ciascuna, spagna ed Italia (Bolzano 137% con 34.300 euro, lombardia 134% con 33.500 euro ed Emilia Romagna 127% con 31.900 euro), con due regioni sia belgio che finlandia. Infine con una regione ciascuna per la repubblica ceca, la danimarca, l’irlanda, la francia, la slovacchia, la svezia e chiaramente il lussemburgo

Tra le 64 regioni con un reddito pro-capite inferiore al 75%: quindici sono polacche, sette ciascuna per la repubblica ceca e la romania, sei ciascuna per bulgaria ed ungheria, quattro per portogallo e Italia (Campania 66% con 16.400 euro, Sicilia 66% con 16.600 euro, Calabria 66% con 16.400 euro e Puglia 67% con 16.900 euro), tre per grecia, francia e slovacchia; due per il regno unito, una per la spagna, l’estonia, la lettonia e la lituania. Sse si fa un confronto con il 1997, si vede come le quattro regioni meridionali italiane pur permanendo nella parte bassa della graduatoria presentavano, comunque, un livello del reddito pro-capite meno distante rispetto al dato medio europeo rispetto a quanto mostrano nel 2008: Puglia al 77%, Sicilia al 76%, Campania al 74% e Calabria al 73%

Così l'Italia scivola verso paesi a sviluppo moderato, insieme ai paesi di recente ingresso in europa, come i paesi dell'est, che comunque fino a prima della crisi, vale a dire prima del 2007 segnavano una crescita del 3%

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