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La proverbiale capacità di risparmio degli italiani è ciò che tiene in piedi il paese. Insieme ad una relativa bassa esposizione creditizia delle imprese i rischi di un fallimento sono davvero remoti. A dirlo è standard and poor's che vede i punti di debolezza nel governo, nell'assenza di riforme, nella mancanza di crescita, ma ricorda che il nostro paese ha dei punti forti da cui partire

L'agenzia di rating, che tutti odiano e temono allo stesso modo, ha infatti dichiarato che l'abbassamento del rating da a+ ad a è dovuto a delle scarse prospettive di crescita, come del resto anche il fondo monetario internazionale ha confermato

Se il nostro paese non fa uno scatto in avanti per recuperare il terreno perduto (negli ultimi dieci anni è stato l'ultimo paese in quanto a crescita economica dell'intera ocse) saremo sempre più schiavi del debito pubblico e per pagare gli interessi le tasse potranno solo aumentare. In questo modo si andrebbe ad erodere ulteriormente il risparmio e la forza delle famiglie e delle piccole imprese

Insomma, secondo standard and poors i responsabili della bocciatura sono la politica, i monopoli dominanti che ostacolano il libero mercato (e che con la politica spesso vanno a braccetto), ma anche l'amministrazione pubblica e il sindacato che blocca ogni iniziativa di sviluppo

A questo proposito gli analisti dell'agenzia di rating citano le famose liberalizzazioni, che nessun governo (qualcuno ci prova, altri nemmeno), tante volte evocate e mai fatte

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