Allarme del censis, che prevede una riduzione dei consumi nei 2012 in un modo che non ha precedenti dal dopoguerra. Secondo il direttore, Giuseppe Roma, le famiglie italiane sono al limite della pressione fiscale e le nuove spese, imu in testa, avrà un'incidenza clamorosa sul mercato immobiliare, con crolli nei prezzi dal 20 al 50%
Alla presentazione dell'indagine sui consumi il direttore generale censis, Giuseppe Roma, ha dichiarato "essendo aumentate le spese obbligate, ovvero carburanti e bollette, a causa della maggiore tassazione, sono diminuiti i consumi d'altro genere e la capacità di risparmio delle famiglie si è dimezzata"
Nel rapporto censis-confcommercio, infatti, si legge che "più del 70% delle famiglie ha dichiarato di avere incrementato le proprie spese per carburanti ed un ulteriore 70% lamenta maggiori spese per le utenze domestiche. Meno del 10% delle famiglie è riuscito a risparmiare, nel corso degli ultimi sei mesi, una parte delle entrate familiari. Il clima di ottimismo e di fiducia - conclude l'indagine - è ulteriormente deteriorato: il 61% degli intervistati ritiene che nel 2012 starà peggio rispetto al 2011"
"Le famiglie italiane da consumatori sono passate ad essere benefattori. Perché oltre a dover pagare le tasse dovute, devono anche sostenere tutto quello che lo stato con le tasse non copre, tutti quei servizi sociali che lo stato non riesce ad offrire", ha affermato il direttore generale del censis
I consumi delle famiglie, secondo Roma, non ripartono in primo luogo "perché c'è lo stato che assorbe tutti i risparmi attraverso la pressione fiscale" ed oltre a questo si aggiunge anche che "le famiglie devono sostenere tutto quello che lo stato con le tasse non gli offre: le spese universitarie per i figli, il mutuo per la casa, l'assistenza a un congiunto non autosufficiente o senza lavoro. Ci sono un milione e 600 mila famiglie in difficoltà per queste spese"
Proprio per dover supplire a queste spese di carattere "sociale", le famiglie, secondo l'indagine del censis sui consumi, "rinunciano, per più di un terzo, a nuove spese per abbigliamento, viaggi, ristorante o cinema". Anche la previsione sui consumi durevoli è negativa: "da qui a fine anno - ha detto Roma - i consumi durevoli si dimezzeranno. Dall'indagine è emerso che dall'inizio dell'anno ad oggi, la previsione delle famiglie dell'acquisto di un nuovo elettrodomestico è diminuita del -67%, dell'acquisto di nuovi mobili per la casa del 75%, dell'acquisto di una autovettura del 57%", ha detto il direttore
"Non batto ciglio sul fatto che si introduca una tassa sulla casa, però sulla rivalutazione del 60% su tutti gli immobili e su tutti i locali dico no. È questo il vero problema che peserà sugli italiani", ha aggiunto Roma. Il direttore, parlando dell'imu, sottolinea come la tassa andrà a incidere ulteriormente su un mercato immobiliare in difficoltà: "occorre che il governo prenda provvedimenti congrui alla situazione reale del paese. Nel 2012 per la prima volta il 41% delle famiglie dice che i prezzi degli immobili stanno calando, e a mio parere crollerà ancora. A fine anno la diminuzione potrebbe arrivare al 20% con punte di -50%". Secondo Roma, dunque, l'imu graverà ancora di più sulla situazione delle famiglie che "perderanno tutto quello che hanno risparmiato in questi tre anni dal mancato pagamento dell'ici"
È possibile uno scenario simile?
Secondo gli analisti, tuttavia, il censis fa terrorismo, perché un crollo simile dei valori è impossibile, a meno che non si verifichi un eccesso nella costruzione, come nel caso di irlanda e spagna, o che i tassi di interesse sui mutui non schizzino alle stelle all'improvviso, ipotesi del tutto inverosimile (l'euribor è ai minimi e resterà basso fino al 2013, per lo meno)
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114 Commenti:
Se i privati non abbasseranno i prezzi delle case,non le venderanno più dopo la riforma del catasto,compreranno solo il nuovo,chi può.
Non mi scandalizzo del rapporto del censis.
È normale che i prezzi delle case devono ri-allinearsi ai salari medi degli italiani.
Il-20% direi che è molto probabile nell'ottica dell'ipotesi più ottimistica.
Fino a dicembre 2011 nella trattative private di acquisto sono sempre arrivato ad un -13% non molto lontano al 20% (percentuale alla quale acquisterò il mio immobile) forse quest'anno sarà l'anno giusto!!!!
Ti accontenti davvero di poco... comprerai prima dell'estate ma te ne pentirai entro breve... sii più aggressivo, la sopravvalutazione media è ben più alta di così..
Impossibile.
Il mattone è il migliore investimento.
Parole molto pericolose da parte del censis, rischiano di creare apettative di ribasso da un lato e panico dall'altro, staremo a vedere
Per il 2012 penso che sia più probabile una diminuzione del 10%. Il vero crollo ci sarà nel 2013 con 20-25%.
...eccoli serviti i mattonari ad oltranza!!!
Il mercato italiano degli immobili è decisamente un mercato di sostituzione. Il che vuol dire che chi compera casa è una persona che per un motivo o per l'altro desidera cambiare casa. E' pacifico che la vecchia casa viene posta in vendita per procurarsi i denari per comperare il nuovo.
L'incongruenza sta nel fatto che dal vecchio immobile posto in vendita si pretende di ricavare lo stesso prezzo al mq. Che si va a pagare sul nuovo appartamento. Non esiste proprio! Un nuovo immobile, o un appartamento inserito in uno stabile interamente ristrutturato, ha costi di costruzione decisamente alti non tanto per il cemento e i mattoni ma per quella mole di impianti che vengono installati con il fine di garantisce prestazioni energetiche di eccellenza e consente, per l'abbattimento o il quasi azzeramento delle spese di climatizzazione, di farsi un baffo dell'imu. A proposito l'imu dicono che sulla prima casa varrà, mediamente, 250/300 euro all'anno.
Sulla seconda casa le tante cassandre che scrivono di catastrofi forse non sanno che l'imu incorpora anche l'irpef, quest'ultima calcolata all'aliquota marginale e per di più rivalutata non del 5% ma di ben un terzo.
Se qualcuno sa far di conto si accorgerà immediatamente e non tra tre secoli che l'imu da versare sarà il risultato della somma dell'attuale ici con l'attuale irpef, poco più per i redditi bassi o poco meno per i redditi alti.
Concludo pregando i tanti fabbricatori di parole di documentarsi compiutamente circa l'argomento che è oggetto delle loro vuote teorie lontane dalla realtà di chi vive e lavora in un settore che è trainante per l'economia nazionale.
Buona serata a tutti!
Hai ragione ma ormai i clienti sono convinti che la casa non costi più nulla. Quindi tra poco troveremo anche le ferrari al prezzo della bicicletta!
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