Commenti: 186
9 regole d'oro per essere un venditore immobiliare di successo

Il peggioramento delle aspettative relative al reddito delle famiglie, la difficoltà di accesso al credito e la crisi delle transazioni determineranno un'ulteriore deflazione dei prezzi delle abitazioni. L'anno in corso dovrebbe chiudersi con una contrazione di circa cinque punti percentuali, mentre nel 2014 la caduta si attesterà intorno al 4%. A dirlo è l'ufficio studi di nomisma, che vede non nella contrazione del valore delle case, quanto nella riattivazione dei mutui la chiave di svolta per rilanciare il mattone

Contrazione mutui

A determinare un'enorme difficoltà di accesso al credito è stata, da una parte, l'inasprirsi dei criteri di erogazione del credito, e, dall'altra, la crisi ecomica. A preconsuntivo del 2012, le erogazioni si sono attestate nell'ordine di 25,8 milioni di euro, con una flessione pari al 47,4% rispetto al 2011. L'inasprirsi dell'accesso al credito è collegato a una percezione maggiore delle prospettive di rischio di alcuni settori, tra cui c'è proprio quello immobiliare

Nomisma, nel 2013 prezzi delle case -5%. Rilancio del settore se si riattiva il credito (tabelle)


Reprecing nelle città intermedie

Dall'analisi dell'andamento dei prezzi delle case nelle 13 città intermedie, emerge che il calo delle quotazioni è stato di gran lunga il più intenso dall'inizio della crisi. Ed è paragonabile a quello registrato nelle 13 città di maggiori dimensioni sul finire dello scorso anno. Ma il reprecing delle abitazioni non è sufficiente a dare slancio alla domanda, e le possibilità di rilancio del mercato immobiliare a medio termine dipendono dal settore bancario

Nomisma, nel 2013 prezzi delle case -5%. Rilancio del settore se si riattiva il credito (tabelle)

 

Tempi di vendita

Si sono allungati ulteriormente i tempi di vendita, accentuando il trend che aveva caratterizzato questo indicatore già nel corso del 2011. Nel 2012 e nei primi mesi del 2013 si è avuto un ulteriore balzo in avanti, con incrementi nell'ordine dei 2 mesi per le abitazioni nuove, dei 2,5 mesi per quelle usate e dei 2,7 mesi per uffici, capannoni e box auto. I tempi di vendita si sono così attestati  tra i 9 mesi per le abitazioni nuove e i 13 mesi per i capannoni industriali. Le aspettative dell'offerta si scontrano con le ridotte capacità di spesa del fronte domanda, tanto che chi è intenzionato a vendere lo deve fare praticando uno sconto elevato sul prezzo richiesto

 Previsioni 2013-2014

Per il prossimo biennio nomisma prevede un ulteriore deterioramento del prezzo delle abitazioni, nell'ordine del 5% nell'anno in scorso e del 4% per il 2014

Nomisma, nel 2013 prezzi delle case -5%. Rilancio del settore se si riattiva il credito (tabelle)

 

 

Vedi i commenti (186) / Commento

186 Commenti:

21 Marzo 2013, 22:30

In reply to by anonimo (not verified)

Hai proprio sbagliato indirizzo, coglioncello. Io abito in una casa comprata nel 2001 dove abito serenamente e che non ho nessuna intenzione di vendere. Poi ho tre monolocali a Milano in zona Bocconi che affitto da anni a 750 euro al mese a studenti figli di fessi che buttano via paccate di soldi ovviamente per mia fortuna.
Lo ribadisco, dovete finire al dormitorio o nella migliore delle ipotesi Tornare dalla mamma. Magari così imparerete a vivere. Zecche!

22 Marzo 2013, 6:54

In reply to by anonimo (not verified)

Ma guarda uno scarafaggio senzatetto che continua a spararle grosse! un senzatetto/senzasoldi si riconosce lontano 1 km!
Come si dorme in roulotte? ricorda sempre che la tua vita è: barbon style

21 Marzo 2013, 18:59

L'immobile che stavo seguendo è stato tolto dal mercato ! effetto cipro ?

21 Marzo 2013, 19:09

In reply to by anonimo (not verified)

Ho notato anch'io immobili che vengono ritirati, altro che crollo dei prezzi ....
Qui se vedi una casa che ti piace oggi non è detto che te la vendano domani!

21 Marzo 2013, 20:22

Fa piacere vedere degli agenti immobiliari ancora in ufficio alle 19:16 a sparare cazzate pur di inmpaurire qualche demente e negare l' evidenza del crollo del settore. I nostri governanti sanno bene che siamo un popolo di mattonari, disposti a subire qualsiasi genere di vessazione ed angheria pur di poter dire "ho fatto sacrifici ma la casa è mia". Quindi prima dei prelievi dai c/c (che comunque purtroppo non escluso) faranno una bella patrimoniale sugli immobili. Volete mettere l' impatto psicologico di essere costretti a pagare una tassa rispetto al vedere che un ente terzo ha operato direttamente sui nostri conti? vogliono da noi dei soldi, conta solo il risultato, e sanno bene che psicologicamente è meno "devastante" se siamo noi che entriamo sul nostro conto e facciamo "volontariamente" il pagamento dell' IMU rispetto ad un prelievo coatto. Quindi, perchè mai dovrebbero usare le maniere "forti" quando sanno che a testa china tutti i mattonari saranno costretti ad effettuare di loro mano il pagamento? tanto l' erario li tiene per le palle...

21 Marzo 2013, 21:33

In reply to by anonimo (not verified)

Niente agente immobiliare: detesto la categoria e faccio di meglio nella vita
Mentre tu sei il classico "vorrei ma non posso" alias uno dei tanti senza tetto che non ce la fa proprio a comprarsi una casa e forse non ce la farà nemmeno a continuare a pagarsi l'affitto! la strada è vicina e ti preoccupi? fa freddo in roulotte o nelle stazioni? problema tuo se non sai realizzarti....

Prelievo forzoso perchè lo stato vuole andare sul sicuro e questa volta il governo italiano sarà costretto a farlo

22 Marzo 2013, 8:59

È bello vedere tanti commenti sensati in questo blog... vogliamo per favore tornare sull'argomento?
Facciamo un po' il punto della situazione: l'articolo dice che solo se si riattiva il credito il settore può avere un'inversione di tendenza, cioè riprendere a vendere, che non significa, attenzione, che i prezzi riprenderanno a salire. Bene, questo vuol dire che oggi, anche se i prezzi scendono (e in effetti in molti casi sono scesi eccome) il mercato non reagisce per il semplice fatto che manca il carburante, cioè il quattrino per alimentare il sistema. In breve, la gente non compra perché non ha i soldi, anche se le case costano un -20%. È esattamente quello che sto vedendo io a Roma: case con prezzi scesi del 15-20% come richiesta (quindi vuol dire che in fase di trattativa c'è ancora un margine di sconto) che restano lì, invendute - solo due-tre anni fa sarebbero state vendute in poco tempo.
E quindi? quindi dipende dalle banche. E che fanno le banche? nulla, non cambiano atteggiamento. Anche perché, nel frattempo, la crisi economica si è aggravata, quindi le banche non si fidano a presentare soldi anche con la garanzia dell'immobile stesso: del resto sono piene di immobili pignorati che, lentamente, stanno mettendo in vendita. Fatevi un giro nei siti delle aste e ve ne renderete conto. Inoltre, le banche sono state invitate a ridefinire a bilancio i valori degli immobili pignorati, riposizionandoli su livelli molto più bassi. Tradotto: le case pignorate valgono molto meno di quello che era stato indicato a bilancio.
E secondo voi, in questa situazione le banche si rimetteranno a distribuire mutui allegri come prima? sarà sempre peggio, potrà acquistare una casa solo chi ha i contanti, e sarà lui a fare il prezzo. Purtroppo la situazione è questa, almeno nelle grandi città, dove acquistare senza mutuo è una chimera.

22 Marzo 2013, 10:17

In reply to by gloria (not verified)

E secondo voi, in questa situazione le banche si rimetteranno a distribuire mutui allegri come prima? sarà sempre peggio, potrà acquistare una casa solo chi ha i contanti, e sarà lui a fare il prezzo. Purtroppo la situazione è questa, almeno nelle grandi città, dove acquistare senza mutuo è una chimera. Condivido la tua analisi ma voglio estirparti l'idea che il prezzo lo fa una persona sola, il prezzo lo si fa in 2, l'affare si fa sempre in 2 ... chi vende e chi compra ... uno ha i soldi ma l'altro ha la proprietà ... non credere di essere l'unica a poter dettare le regole e prima non lo faceva solo il proprietario ... capisco la frustrazione espressa in questo forum da molti che si ritrovano in una situazione di stallo, ma pensare di avere il coltello dalla parte del manico è il modo più sbagliato per affrontare una trattativa, accumulerai ulteriore frustrazione.

22 Marzo 2013, 10:29

In reply to by someone (not verified)

La situazione di stallo la vivono in due, venditore e potenziale acquirente. Nessuno obbliga il venditore a mettere in vendita la propria casa, se lo fa vuol dire che vuole effettivamente vendere. Però, se prima il venditore poteva ragionevolmente credere che avrebbe trovato un acquirente "a qualsiasi prezzo" (tanto le banche regalavano i mutui, e si è visto come è andata a finire), adesso la situazione si è capovolta. In effetti non era chiaro quello che ho scritto: non volevo dire che basta andare con i soldi in mano da un venditore e offrirgli un decimo del prezzo per comprare. Quello che intendo è che le pretese assurde di certi venditori (che in alcuni casi hanno ancora alzato il prezzo perché "se devo scendere del 20% almeno così ottengo il prezzo che voglio"...) non troveranno più alcun riscontro, e che se si vuole trovare un acquirente (ripeto, che abbia i soldi in contanti) devono adattarsi alle mutate condizioni del mercato. Mercato, che come tutti sappiamo è il luogo di incontro fra domanda e offerta attraverso il prezzo. E se la domanda crolla, il prezzo deve seguire. È la legge dell'economia...

22 Marzo 2013, 10:57

In reply to by gloria (not verified)

Bisogna sempre considerare il prezzo di vendita perchè esigere uno sconto generico del 20% a prescindere dalla richiesta è sbagliato

Tanti immobili sono stati e saranno ritirati dal mercato perchè in momenti come questo (vedi cipro e ciò che presto succederà da noi) conviene più affittare

per commentare devi effettuare il login con il tuo account