Per la prima volta dopo molti anni gli italiani non pensano più che il mattone sia l'investimento più sicuro. Si tratta di una svolta d'opinione epocale, rilevata dall'edizione 2013 dell'indagine sul risparmio e sulle scelte finanziarie del belpaese, a cura di intesa sanpaolo e centro einaudi. Il tracollo del mattone come forma di risparmio garantita è avvenuto in un solo anno, ma secondo gli autori dello studio potrebbe presto recuperare. Cresce invece la fiducia nella casa come bene da lasciare ai figli
Clicca sul grafico per ingrandirlo: giudizi sull'investimento immobiliare

Tuttavia l'amore per il mattone non scompare, tant'è vero che la soddisfazione per l'acquisto resta altissima, nonostante il calo dei prezzi. Secondo gli analisti del centro studi einaudi, infatti, si tratta di un comportamento normale: in una fase di prezzi calanti si giudica negativamente l'investimento immobiliare, ma questo processo può facilmente invertirsi
Vi è poi un altro fattore importante: se in una casa ci vivi, l'hai già pagata o riesci a pagarla, in fondo che ti importa della variazione di prezzo?
Variazione dei prezzi (in grigio) e saldo tra soddisfatti e insoddisfatti di aver acquistato casa (in marrone)

Tuttavia risparmiare per acquistare casa non è più visto come un comportamento utile. Le maggiori preoccupazioni riguardano oggi la pensione e gli imprevisti che potrebbero sopraggiungere
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Per fronteggiare queste eventualità, chi riesce a risparmiare teme che l'investimento immobiliare blocchi troppo la possibilità di riavere la liquidità. Ecco dunque che altre forme di investimento sono in cima ai pensieri dei risparmiatori, soprattutto vista la relativa stabilizzazione dei mercati azionari che, depurati dai titoli rampanti dei primi anni 2000, offre alcune forme di investimento giudicati più tranquilli e flessibili


10 Commenti:
Mamma mia che notiziona!!! wooowwww la casa é una sicurezza per sé e per i figli!!! davvero, non ci avevo mai pensato...
"Ma resta una sicurezza per sé e per i figli" .......con le pensioni che ci aspettano(tassi di conversione stipendio/pensione 50%), saremo costretti a vendere in nuda proprietà l'appartamento per
Poter sopravvivere ed ai figli non rimarra' niente.. Inoltre l'immissione sul mercato di questi immobili in vendita non fara che abbassare ulteriormente i prezzi.
I figli se ne vanno all'estero e le case ci restano sul groppone fino a quando non se le prenderanno gli immigrati.
A noi resterà il merito di dare ospitalità a caro prezzo.
Viva l'Italia!
... ma certamente è una sicurezza per sé e per i propri figli, anzi due sicurezze:
1) quella di doverci pagare le tasse
2) quella di rimanere legati a dei mattoni e/o pagarci anche l'imu come seconda casa se si è costretti a prenderne un'altra in affitto a causa di un posto di lavoro troppo distante per poter fare il pendolare
Sempre i soliti commenti dei vorrei ma non posso ...
Il dottore dice:
Mah, dipende! in fondo potrebbero aver ragione le due tesi: pro e contro la casa. Dipende dai punti di vista, dalle rispettive angolazioni. In fondo per una casa pervenuta dai genitori è vero che a parte balzelli vari, tasse, spese varie di mantenimento, ecc. Non bisogna pensare ad altro, il bene c'è, lo abito e non penso certo a farne un'altro, e non ho l'affanno mensile dell'affitto:posso comunque dire solo grazie ai miei.e se devo cambiare città? certo ho altre spese,balzelli, ecc. Ma la colpa non è certo dei miei genitori che hanno magari voluto preservarmi da problematiche di mattoni da acquistare. Il problema è della situazione createsi, dello stato sciupone, ingiusto ed ingordo, delle kaste boiarde, ecc. E comunque la casa si può sempre affittarla (con tutti i vari rischi/problemi connessi) qualcosa magari .....ci resterà! comunque troppe tasse, troppi balzelli, troppi privilegi, troppi menefreghismi e troppa ignoranza popolare.....producono enormi danni che nel tempo diventano cronici, sedimentano e diventano irreparabili. Certo resta che il vecchio investimento sul mattone vuoi per speculazione, vuoi per preservare o investimento famigliare.....ormai dovrebbe essere bello che morto e sepolto. Ma questo non significa che dobbiamo guardare con orrore ai mattoni, a prescindere. Solo gli sciocchi lo fanno e dicono, così come è in malafede. Due categorie da evitare! per il resto. Occhio, intelligenza, ragionamento, studio e prudenza. Ah, e anche ...soldi (evidentemente). Non si può più comprare con i soldi delle banche (che non ne hanno)
Il dottore dice:
Mah, dipende! in fondo potrebbero aver ragione le due tesi: pro e contro la casa. Dipende dai punti di vista, dalle rispettive angolazioni. In fondo per una casa pervenuta dai genitori è vero che a parte balzelli vari, tasse, spese varie di mantenimento, ecc. Non bisogna pensare ad altro, il bene c'è, lo abito e non penso certo a farne un'altro, e non ho l'affanno mensile dell'affitto:posso comunque dire solo grazie ai miei.e se devo cambiare città? certo ho altre spese,balzelli, ecc. Ma la colpa non è certo dei miei genitori che hanno magari voluto preservarmi da problematiche di mattoni da acquistare. Il problema è della situazione createsi, dello stato sciupone, ingiusto ed ingordo, delle kaste boiarde, ecc. E comunque la casa si può sempre affittarla (con tutti i vari rischi/problemi connessi) qualcosa magari .....ci resterà! comunque troppe tasse, troppi balzelli, troppi privilegi, troppi menefreghismi e troppa ignoranza popolare.....producono enormi danni che nel tempo diventano cronici, sedimentano e diventano irreparabili. Certo resta che il vecchio investimento sul mattone vuoi per speculazione, vuoi per preservare o investimento famigliare.....ormai dovrebbe essere bello che morto e sepolto. Ma questo non significa che dobbiamo guardare con orrore ai mattoni, a prescindere. Solo gli sciocchi lo fanno e dicono, così come è in malafede. Due categorie da evitare! per il resto. Occhio, intelligenza, ragionamento, studio e prudenza. Ah, e anche ...soldi (evidentemente). Non si può più comprare con i soldi delle banche (che non ne hanno)
E ti pareva che non interveniva il solito a dire che chi fa osservazioni ragionevoli e soprattutto attuali, è un morto di fame.
Per commento n°6
Certo che tra avere una casa piuttosto che nulla, è preferibile la prima condizione.
Tuttavia lavorare per lasciare una casa mi sembra oggi più che mai un impegno che ha senso se ci si basa su presupposti oramai appartenenenti al passato. In cima alla lista di tali presupposti c'è la sicurezza del posto fisso che evidentemente, oggigiorno, non esiste più.
Credo quindi che sia molto più ragionevole lasciare ai figli l'equivalente del valore (presunto) della casa che si avrebbe il desiderio/possibilità di acquistare, in modo tale da creare loro una rendita da spendere in parte per un affitto ed il resto da godere in piena libertà, sciolti da vincoli come quelli dati dalla proprietà di una casa
Vi farei pensare anche che il futuro prevede una diminuizione demografica...insomma l'invenduto aumentera'...tirate voi le somme!!!
Che poi con le percentuali di proprietari che ci sono attualmente (80%), e che non si fanno più figli, la casa per le prossime generazioni è quasi certa che viene lasciata dai nonni e dai genitori.
Le generazioni perdute dei 20-30 enni di oggi si devono preoccupare di trovarsi un lavoro, altro che impiccarsi a vita per quattro mura super-stra-valutate.
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