
Dopo un lavoro di oltre cinque anni, è stato finalmente firmato a Roma lo scorso 16 settembre il protocollo d’intesa per la trasparenza e il contrasto all’abusivismo nel settore dell’intermediazione immobiliare. Un accordo che coinvolge le principali istituzioni e associazioni di categoria e che punta a garantire maggiori controlli sul territorio e promuovere la formazione degli operatori del settore. idealista/news ne ha parlato con il presidente Fimaa Roma, Maurizio Pezzetta, che ha illustrato quali sono le finalità di questo documento, spiegandone l’utilità e l'importanza.
Come nasce questo protocollo d’intesa?
“Il protocollo nasce per prima cosa contro l’esercizio abusivo della professione, svolto appunto da soggetti non abilitati a farlo, e poi per verificare anche la buona pratica da parte di chi invece è abilitato all’esercizio della mediazione. I principi che ispirano questo protocollo sono proprio questi”.
Quanto è diffuso nella vostra attività l’esercizio abusivo della professione?
“L’esercizio abusivo della professione nella nostra attività purtroppo è abbastanza diffuso. Si va da un abusivismo organizzato, dove ci sono società che operano in totale abusivismo, oppure con una persona abilitata e tante altre che non lo sono, a chi opera nel totale abusivismo da sempre facendosi coprire, passando infine per tanti altri che, pur facendo altri mestieri, esercitano la professione abusivamente”.
Perché questo protocollo è importante?
“Il bisogno di un protocollo di intesa di questo tipo è stato sentito da sempre su tutto il territorio nazionale. Sono stati creati dei protocolli territoriali che hanno coinvolto a volte la Camera di Commercio di competenza, qualche volta le Forze dell’Ordine, qualche altra volta la Guardia di Finanza oppure il Comune, sempre competente.
Nel nostro territorio l’intenzione era di creare, con la Camera di Commercio con la quale abbiamo redatto il protocollo stesso, un documento diverso che mettesse insieme realmente tutte quelle forze e quelle componenti che potessero essere fondamentali a contrastare efficacemente l’esercizio abusivo della mediazione immobiliare.
L’avvio di questo importante percorso è stato possibile grazie alla sensibilità dimostrata immediatamente dal presidente della Camera di Commercio di Roma, Lorenzo Tagliavanti, e dal segretario generale, Pietro Abate, quando ho esposto loro questa esigenza di intervenire sull’abusivismo nel nostro settore”.
Come si è arrivati alla firma del protocollo?
“La procedura è stata molto lunga, è durata oltre cinque anni. Innanzitutto, dopo aver avuto l’idea di perseguire questo progetto, ho avuto l’onore e la responsabilità di ricevere la delega delle altre due associazioni di categoria, sia la Fiaip Roma che l’Anama Roma, per poter adoperarmi al massimo e con continuità per raggiungere l’obiettivo finale.
A fine 2018 eravamo pronti con il protocollo già redatto con impegno e attenzione con la Camera di Commercio di Roma e abbiamo iniziato a mettere insieme tutte le amministrazioni, le istituzioni e le parti interessate allo scopo che potevano essere coinvolte. Abbiamo quindi iniziato dal Comune di Roma Capitale, l’amministrazione primaria da cui dipende la polizia municipale della nostra città, che è il primo corpo di polizia demandato a fare le verifiche e redigere gli specifici verbali con il quale la Camera di Commercio si raccorda, ma poi ci siamo interfacciati con la Prefettura, che sovrintende tutte le altre forze di polizia.
Come avevamo previsto, abbiamo parallelamente voluto coinvolgere anche le associazioni dei consumatori, volendone identificare tante quante sono le associazioni di categoria e scegliendo fra quelle più rappresentative e che voglio ringraziare, perché hanno subito raccolto con interesse e disponibilità il nostro invito: Adiconsum Lazio Roma Capitale e Rieti, presidente Danilo Reali; Adoc Roma e Lazio, presidente Giancarlo Balla; Federconsumatori Lazio, presidente Fabrizio Micarelli.
È servito, come ho detto, molto tempo per fare tutti questi passaggi, anche perché nel frattempo sono cambiate le Amministrazioni e quindi anche gli interlocutori, ma sono stato perseverante, impegnandomi nella mia delega, e devo dire che l’assessora alle Attività Produttive e alle Pari Opportunità del Comune di Roma Capitale, Monica Lucarelli, mi ha ascoltato, ha ritenuto che questo protocollo sarebbe potuto essere interessante e utile da definire e si è quindi attivata sia con il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, che con la Giunta Capitolina per portare avanti tutti i passaggi necessari a realizzare questo progetto.
La Prefettura ha poi analizzato tutti gli aspetti e gli impegni per i corpi di polizia a cui si sarebbe andati incontro e c’è stato fortunatamente un riscontro positivo. La Prefettura ha quindi dato conferma della sua disponibilità ed è doveroso per me ringraziare il prefetto Lamberto Giannini.
Il protocollo ha dovuto quindi attendere la formalizzazione di una serie di passaggi di competenza e finalmente il 16 settembre siamo arrivati alla sua sottoscrizione, che è avvenuta presso la Prefettura con la partecipazione di tutte le parti interessate e promotrici”.

Qual è il valore aggiunto di questo particolare protocollo d’intesa?
“A livello nazionale questo protocollo d’intesa è il più completo, proprio perché mette insieme il Comune di Roma Capitale con la Polizia Municipale, la Prefettura con tutte le Forze di Polizia, la Camera di Commercio di Roma, che deve vigilare sulla nostra professione, le tre associazioni in difesa dei consumatori e le tre associazioni di categoria.
In tutta Italia, in qualsiasi territorio, non c’è un protocollo così completo, con una partecipazione totale come quella che abbiamo a Roma.
Abbiamo aspettato tanto, ma ne è valsa la pena”.
Perché sottolinea il fatto che questo protocollo è estremamente completo?
“Perché nella cabina di regia, che sarà creata come previsto dal protocollo stesso, ci sarà un rappresentante di ognuna delle parti che lo hanno sottoscritto. In questo modo si potrà decidere come intervenire su determinate segnalazioni che perverranno e si potrà valutare se, oltre che dalla Camera di Commercio e dalla Polizia Municipale, dovranno essere svolti ulteriori accertamenti di competenza da parte di altre Forze di Polizia, ad esempio della Guardia di Finanza.
Avendo coinvolto tutti i protagonisti che possono contrastare l’esercizio abusivo della professione, si potrà quindi intervenire nella maniera più corretta ed idonea in ogni circostanza.
Questo protocollo intende facilitare la collaborazione e le procedure sinergiche che possono essere attivate e attuate operando insieme e avendo una cabina di regia comune per poter analizzare le segnalazioni e i soggetti da verificare. Di base è importante però la collaborazione da parte di tutti, quindi anche del cittadino e dei colleghi, che possono e devono - nell’interesse della categoria, del mercato e dei consumatori - segnalare in maniera seria e circostanziata le violazioni presunte riscontrate”.
Una volta ricevuta una segnalazione cosa accadrà?
“La segnalazione dovrà essere esaminata sotto ogni punto di vista. L’attività potrà essere sinergica anche con le associazioni in difesa dei consumatori, che potranno loro stesse aiutarci nelle segnalazioni che possono pervenire e nel rendere edotti i consumatori su come accorgersi se dall’altra parte hanno qualcuno che sta prestando il servizio di mediazione che è abilitato a svolgere o meno, chiedendo ad esempio il cosiddetto patentino, insomma la regolare iscrizione alla Camera di Commercio.
È importante far comprendere ai consumatori che chiunque ha contatti con loro e sta svolgendo un’attività di mediazione – cioè sta offrendo una casa, sta parlando di una vendita, sta assumendo un incarico – deve essere un agente immobiliare, perché l’attività di mediazione non è delegabile a nessuno.
Se infatti non si possiedono determinati requisiti, non è possibile operare e si è in difetto, quindi si sta commettendo un illecito perseguibile ai sensi di legge.
Il consumatore deve sapere che in tal caso non è tenuto al pagamento del compenso o, se lo ha già pagato, può richiederne la restituzione e può, anzi deve, presentare anche una denuncia”.
Il protocollo vuole dunque agire anche in maniera preventiva?
“Nel protocollo noi ci siamo resi disponibili a fare verifiche preventive, controlli ex post, far erogare sanzioni amministrative, penali e disciplinari, a seconda dei casi, collaborare con le istituzioni a fare formazione e informazione anche alle forze di polizia, ai consumatori e agli operatori. Tutto ciò in considerazione del fatto che
chi esercita la professione di agente immobiliare senza le regolari competenze, rappresenta in primo luogo un pericolo e un danno per tutti, e poi genera evasione fiscale, previdenziale e assicurativa nel caso appunto in cui il rapporto di lavoro sia completamente sconosciuto al Fisco e agli Enti previdenziali.
Chi esercita abusivamente, come ho detto e sottolineo, rappresenta un danno non solo per noi, ma anche per il consumatore, perché un agente immobiliare abilitato deve sottostare a determinate regole ed è verificato. Oggi, con questo protocollo d’intesa e con il fatto che faremo tutti parte di una cabina di regia, nel momento in cui arriva una segnalazione sarà più facile fare le dovute verifiche e individuare l’eventuale abusivo per poi colpirlo adeguatamente”.
Quali sono i prossimi passaggi?
“Innanzitutto, dobbiamo costituire formalmente la cabina di regia. I tre presidenti delle associazioni di categoria saranno i tre rappresentati per ognuna di esse, io per la Fimaa Roma, Silvia Dri per la Fiaip Roma e Filippo Crocé per l’Anama Roma. Ci saranno poi i rappresentanti delle associazioni dei consumatori, della Camera di Commercio di Roma, della Prefettura di Roma e del Comune di Roma Capitale.
Poi dovremo darci un cronoprogramma per operare, contemporaneamente noi cominceremo a inviare una specifica circolare a tutti i nostri associati, così come le associazioni di difesa dei consumatori a loro volta promuoveranno il protocollo presso i loro associati. Ci vorrà un po’ di rodaggio, ma sono convinto che anche solo il sapere che esiste oggi un protocollo d’intesa per la lotta contro l’abusivismo e quindi contro i falsi agenti immobiliari, ma anche per verificare la buona pratica professionale da parte di chi è abilitato, comincerà a produrre i suoi effetti”.
Il consumatore che interesse ha a segnalare una situazione non in regola?
“L’interesse del consumatore può essere già solo quello di non essere tenuto a pagare chi ha agito in modo abusivo, come del resto già prevede la legge. Il protocollo d’intesa aiuta, in seguito a segnalazione, a intervenire nei casi in cui si svolga o si sia svolta l’attività di mediatore da parte di un abusivo. Al consumatore poi interessa anche perché credo che chiunque di noi voglia avere a che fare con chi agisce in regola. Il giusto senso civico, quindi, dovrebbe già spingere il consumatore a segnalare una situazione che non è in regola, nell’interesse comune.
Ma ritornando all’interesse economico, se il consumatore ha avuto rapporti con qualcuno che è abusivo e lo ha già pagato, ha diritto a ricevere indietro il compenso corrisposto, e se non lo avesse ancora pagato, ha titolo per non pagarlo.
Altro motivo per il quale interessa fare le segnalazioni è che chi opera abusivamente non lo fa con la dovuta preparazione, perché prepararsi significa fare un percorso formativo, studiare, sostenere un esame. Oggi la vendita di un immobile necessita di una conoscenza e di una competenza indispensabili. Chi fa il mediatore deve avere ben chiaro che non bisogna agire solo da ‘buon padre di famiglia’, ma che è necessario agire con grande professionalità, fornendo l’informazione giusta di ciò che si conosce di una operazione, ma anche di ciò che si dovrebbe conoscere con l’impegno del professionista che va a svolgere un’attività professionale delicata, trattando il bene primario di una persona.
Questo protocollo vuole far capire che rivolgersi a chi è in regola è utile, in primo luogo, per il consumatore stesso, perché il professionista deve assistere il cliente, non può sbagliare e se sbaglia ha le sue responsabilità come operatore in regola.
Non dobbiamo dimenticare che la vendita di una casa coinvolge spesso i risparmi di una vita e anche quando non interessa i risparmi di una vita è comunque un investimento di primaria importanza. Quindi, nel momento in cui ci si rivolge a un professionista, in questo caso ad un agente immobiliare, si deve essere certi di conferire un incarico di vendita o di affidare i propri risparmi per un acquisto a chi farà tutte le verifiche necessarie per portare a termine un’operazione con successo e senza alcun problema”.
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