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Il governatore della banca d'Italia ignazio visco ha sottolineato la necessità, per il nostro paese, di realizzare riforme strutturali. "I segnali di risveglio che vediamo sono incoraggianti - ha affermato - ma vanno confermati con un'azione riformatrice costante". Riprendere un sentiero di crescita robusta e duratura sarà possibile solo "affrontando risolutamente i nodi strutturali"

Parlando alla luiss in occasione della celebrazione del centenario della nascita di guido carli, visco ha ricordato che l'economia italiana ha subìto una ferita per rimarginare la quale occorre aumentare la produttività: "la nostra economia ha subìto una ferita: né l'impulso della spesa pubblica, pur se orientata nelle direzioni più congrue, né l'espansione creditizia, pur se attuata con coraggio, varranno, da soli, a restituirle vigore. Occorrerà che durante un certo intervallo temporale si realizzino incrementi della produttività in modi compatibili con i più progrediti assetti che si mira a stabilire nella vita aziendale e nelle condizioni di lavoro"

Il governatore della banca d'Italia ha poi sottolineato il fatto che l'immobilismo della società e della politica porta al ristagno dell'economia, servo i fatti. Visco ha quindi detto: "oggi non manca, come non è mancata in passato, la consapevolezza delle cose da fare. Ma i movimenti della politica, del corpo sociale sono apparsi impediti e l'azione è risultata largamente insufficiente rispetto al bisogno. Le conseguenze dell'immobilismo sono però diverse da quelle che si manifestavano negli anni settanta: mentre allora era l'inflazione, oggi è il ristagno"

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