Quando si parla di tasse sulla casa, sembra proprio che l'Italia non possa far da sola. Dopo le indiscrezioni su fonti Ue che si sarebbero dette contrarie al piano di Renzi di abolire Tasi sulla prima casa e Imu, adesso interviente anche l'agenzia di rating Moody's. In un documento, in cui ha modificato anche le stime sulla crescita del nostro Paese, ha definito la cancellazione delle imposte "un credit negativo"
Nella nota diffusa da Moody's si legge, infatti, che il governo italiano per rafforzare la crescita del nostro Paese intende introdurre tagli alle tasse per 35 miliardi. "Questo include la cancellazione della tassa sulla prima casa per circa 4 miliardi che noi vediamo come credit negative perché le tasse sulla proprietà sono una fonte relativamente stabile di entrate e sono meno distorsive di altre tasse. Se adeguatamente finanziati, vediamo inoltre i tagli delle tasse sul lavoro e sulle imprese come credit positive".
Modificate le sitme di crescita dell'Italia a +0,7% per il 2015 (da 0,5%) e 1,2% per il prossimo anno (da 1%). Sebbene migliorate rispetto a tre mesi fa, le nuove stime rimangono inferiori a quelle indicate pochi giorni fa dal governo nel Def e che proiettano una crescita dello 0,9% per il 2015 e dell'1,6% per il 2016. Sul fronte dei conti, gli analisti di Moody's prevedono un deficit del 2,5% nel 2016, mentre il debito dovrebbe toccare il punto più alto quest'anno al 133,5% del pil per scendere poi gradualmente al 127% nel 2019.
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