Se si cerca sul vocabolario il segnificato del termine “negoziarie” si legge: “Trattare una compravendita con qualcuno. Condurre negoziati politici con altri paesi o istituzioni. Commerciare in un certo settore o con un dato partner. Impegnarsi in una trattativa con uno stato o un’istituzione”. Quale sia l’oggetto della negoziazione, pare certo che per portare il risultato a casa - come si suol dire - bisogna essere piuttosto abili. In un “open talk” nella redazione de Linkiesta, Alessandra Colonna, managing partner di Bridge Partners, ha spiegato quali sono gli errori che si rischiano di commettere nel corso di una negoziazione.
Rinunciare – Darla vinta, sbracare, battere in ritirata. Quando accade ciò, magari, si pensa che l’interlocutore mostri riconoscenza. Nulla di più sbagliato. I primi a dover dare valore a ciò a cui si tiene siamo noi stessi.
Imporre – Quando ci si trova a imporre una soluzione, con la minaccia o con la coercizione, non si vince. Si crea solo scontento in chi si ha di fronte. Ed è una cosa che un negoziatore evita sempre.
Trovare un compromesso – Si tratta di un errore molto diffuso, che rischia di lasciare entrambi i contendenti insoddisfatti.
Persuadere – Portare gli altri sulle proprie posizioni sarebbe l’ottimale, ma si tratta di una missione quasi impossibili. Soprattutto in una negoziazione.
Quando ci si trova nel bel mezzo di una negoziazione non bisogna assolutamente dimenticare che, in fin dei conti, negoziarie vuol dire “dare agli altri quello che vogliono, alle nostre condizioni”.
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