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Interessi legali 2021: quali gli effetti sulla rivalutazione delle imposte legate alla casa
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L’inflazione ha i suoi riflessi non solo sui prezzi, ma anche sui tassi di interesse legale, ovvero i tassi con cui si calcolano le “more” per i pagamenti ritardati, con tutto quello che ne consegue. Ecco quanto si pagherà in più, soprattutto per quanto riguarda imposte e gabelle legate in particolare a usufrutto e locazioni.

Lo scorso 15 dicembre, il Ministero dell’Economia ha reso noto il nuovo tasso di interesse legale, valido a partire dal prossimo 1 gennaio, salito dall’attuale 0.01 per cento all’1.25 per cento. Tale tasso di interesse è calcolato sulla base del rendimento medio lordo per anno dei titoli di Stato non superiori a 12 mesi e del tasso di inflazione, e ha riflessi su molti aspetti della vita quotidiana.

In  particolare, ad esempio, sul calcolo del ravvedimento operoso per chi paga in ritardo imposte e tributi, segnatamente sull’interesse legale. Il quale sarà calcolato con il tasso dello 0.01 per cento fino alla fine dell’anno e dell’1.25 per cento dal 1 gennaio, con differenze anche di decine di euro. Lo stesso vale per i datori di lavoro che paghino in ritardo i contributi assistenziali e previdenziali, o per chi scordi di registrare un contratto di locazione.

Lo stesso vale per gli interessi che maturano sui depositi cauzionali delle locazioni e che vanno versati a fine anno all’inquilino. O per la determinazione dell’aggiornamento dei canoni contrattuali (non in caso di cedolare secca). O per l’applicazione del tasso legale per determinare il valore di usufrutto o nuda proprietà per definirne le rendite o per il calcolo dell’imponibile della nuda proprietà, che si individua sottraendo al valore della proprietà piena quello dell’usufrutto a vita, che cresce al crescere di un parametro commisurato al tasso di interesse legale.

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