L'inflazione e l'aumento dei tassi di interesse stanno alimentando i timori di una possibile bolla immobiliare in diversi Paesi del mondo. Bloomberg ha stilato una classifica delle zone più a rischio bolla immobiliare. Scopriamo quali sono le nazioni in cui i rialzi del residenziale potrebbero essere insostenibili, ma tranquilli: l'Italia non è tra queste.
Bolla immobiliare: possibili cause
Nuova Zelanda, Repubblica Ceca, Ungheria, Australia e Canada sono nella top five dei Paesi in cui il mercato immobiliare si è improvvisamente raffreddato con l'inflazione. Una brusca battuta d'arresto dopo un lungo periodo di acquisti spinti da tassi di interesse sui mutui estremamente interessanti e politiche monetarie accomodanti, che ora hanno dovuto essere precipitosamente accantonate.
Ma non solo: l'analisi di Bloomberg Economics mostra che 19 paesi dell'OCSE mostrano rapporti prezzo-affitto e prezzo delle abitazioni oggi più elevati di quanto non fossero prima della crisi finanziaria del 2008, un'indicazione che i prezzi si muovono al di fuori dei fondamentali economici. Nonostante, quindi, un calmieramento dei prezzi delle case sia da sempre tra gli obbiettivi di politica economica di ogni Paese, un brusco calo di tali prezzi potrebbe essere un nuovo preoccupante elemento di recessione, influendo anche sulla fiducia dei consumatori con tutto ciò che ne consegue.
"Se in questo contesto la domanda dovesse rallentare, i prezzi delle abitazioni potrebbero iniziare a crollare e causare lo scoppio della bolla immobiliare in molte economie", afferma l'ultimo studio di Bloomberg, che analizza le variabili di rischio più rilevanti in 30 paesi dell'OCSE: il rapporto tra i prezzi delle case e il reddito da locazione, il rapporto tra i prezzi e il reddito delle famiglie, la crescita reale dei prezzi delle case, l'aumento nominale (senza contare l'inflazione) dei prezzi e l'aumento del credito in termini annui.
D'altro canto, afferma lo studio Bloomberg, è improbabile un crollo in stile 2008. Gli istituti di credito hanno infatti reso più severi i criteri per i prestiti, i risparmi delle famiglie sono ancora robusti e molti Paesi hanno ancora carenza di offerta di prodotto immobiliare, il che rende i prezzi sostenibili.
Tuttavia, il rischio di un forte calo dei prezzi è chiaramente maggiore quando c'è un inasprimento globale della politica monetaria, afferma Niraj Shah di Bloomberg Economics a Londra. Più di 50 banche centrali hanno aumentato i tassi di interesse di almeno 50 punti base in una volta sola quest'anno, con ulteriori aumenti previsti.
I Paesi a rischio bolla immobiliare
In Europa, oltre ai cinque Paesi citati per maggiore rischio bolla immobiliare, troviamo al sesto posto il Portogallo, tra le nazioni più esposte ad un improvviso crollo dei prezzi. Il fatto allarmante è che il prezzo delle case sia superiore del 56% rispetto agli affitti e quasi del 47% superiore al reddito familiare nel 1 trimestre 2022. Valori simili in Austria, Lussemburgo, Paesi Bassi, Germania, mentre la Spagna non si colloca ancora in una dimensione tale da far temere un rischio bolla.
Nessun problema, almeno al momento, per l'Italia, dove i prezzi delle case appaiono sostenibili. Il nostro Paese figura al penultimo posto tra quelli più a rischio, seguito solo dal Sudafrica.
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