L'Ailanto è una pianta molto problematica per le colture italiane, tuttavia offre anche alcuni usi alternativi.
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Giorgio Eusebio Petetti, CC0 Wikimedia commons

Conosciuto come albero del paradiso, l’Ailanto si è velocemente diffuso in tutta Italia come pianta invasiva, in quanto parassita diversi tipi di colture e cresce spontaneamente. Tuttavia, l’Ailanto ha anche alcuni lati positivi: dai suoi fiori si può ricavare un miele molto dolce, utilizzato spesso come sostituto dello zucchero. Ecco, allora, tutto quello cosa c’è da sapere sull’Ailanto.

Perché l'Ailanto è una specie invasiva?

L'Ailanto, nonostante la sua bellezza e la rapida crescita, ha dimostrato di essere una minaccia per gli ecosistemi locali. Questo albero, assimilato alle erbe infestanti, ha la capacità di adattarsi e prosperare in diversi ambienti, spesso a scapito delle specie native. La sua natura aggressiva si manifesta attraverso la produzione massiva di semi che germinano rapidamente, e un sistema di radici che può danneggiare le fondamenta urbane e invadere terreni agricoli.

Inoltre, l'ailanto è noto per la sua capacità di rilasciare sostanze chimiche nel suolo che inibiscono la crescita di altre piante, un fenomeno noto come allelopatia. Questo comportamento impedisce la rigenerazione naturale della flora locale, alterando così la biodiversità e l'equilibrio degli habitat in cui si insedia.

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Wingjl, CC BY-SA 4.0 Wikimedia commons

Come eliminarlo efficacemente

Sono diversi i modi per eliminare l’Ailanto. La migliore strategia sarebbe quella di eliminare sul nascere le piantine giovani, così da eradicarle prima che possano crescere. Bisogna poi rimuovere accuratamente i piccoli semi. Inoltre, dovrai tagliare regolarmente i polloni, così da scoraggiare la loro crescita. In casi estremi, è possibile anche usare erbicidi specifici.

L'Ailanto è una pianta velenosa?

Sebbene l'ailanto non sia classificato come una pianta velenosa nel senso tradizionale, esso produce composti chimici che possono avere effetti nocivi sugli animali o sugli esseri umani. Foglie, cortecce e radici possono infatti provocare irritazioni o dermatiti. I soggetti allergici, poi, potrebbero sperimentare reazioni avverse: in caso comparissero questi sintomi è importante rivolgersi al proprio medico.

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Jebulon, CC0 Wikimedia commons

Gli utilizzi dell'Ailanto

L'ailanto, per alcuni albero del paradiso, per altri albero dell’inferno, è apprezzato non solo per la sua rapida crescita ma anche per i suoi molteplici usi. In diverse parti del mondo, questa pianta è stata utilizzata in vari modi, dalla medicina tradizionale alla coltivazione urbana.

Miele e frutti commestibili: cosa c'è da sapere

Uno degli aspetti meno conosciuti dell'ailanto è la produzione di miele. Le api sono attratte dalle sue fioriture prolifiche, che possono contribuire a una produzione di miele distintiva e aromatica. Questo miele è spesso descritto come particolarmente dolce e fruttato, e ricorda l’uva moscata, la pesca e il fico. Spesso viene mescolato con il miele millefiori per bilanciarne il sapore.

Ailanto come legno da ardere

Il legno dell'ailanto è noto per la sua capacità di bruciare rapidamente, il che lo rende una scelta molto apprezzata per il legno da ardere, specialmente in situazioni di necessità. Tra i vantaggi, questo tipo di legno non produce cenere. Tuttavia, non è il più efficace in termini di durata della combustione o di produzione di calore rispetto ad altri legni più densi.

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Peter A. Mansfeld, CC BY 3.0 Wikimedia commons
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