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La banca centrale europea (bce) ha deciso di mantenere fermi i tassi di interesse all'1% ancora per un po'. Tuttavia è stata sufficiente una frase del presidente, jean claude trichet, per mettere in moto i mercati. Un possibile aumento dei tassi ad aprile ha già dato uno scossone all'addormentato euribor, schizzato venderì all'1,16% (euribor 3 mesi), un valore che non si raggiungeva da aprile 2009. Cosa succederà alla rata del mutuo?

Trichet ha cambiato il proprio atteggiamento di colpo. Mentre a febbraio aveva frenato ogni speculazione su un possibile aumento dei tassi di interesse, venerdì ha indicato che manterrà una stretta vigilanza sui tassi. I mercati hanno interpretato il tutto come un prossimo annuncio di aumenti

Ma a febbraio non c'era ancora stata la crisi libica, del resto con l'inflazione in ascesa, a causa dell'aumento dei prezzi dell'energia e delle materie prime, difficilmente potevano lasciare le cose come stanno

L'indice euribor, il principale fattore utilizzato per calcolare la rata del mutuo a tasso variabile, è direttamente dipendente dai tassi di interesse della bce. Per questo venerdi ha fatto un salto notevole, arrivando all'1,16% per l'indice 3 mesi, a 0,90% per l'indice 1 mese, 1,48% quello a 6 mesi e 1,92% quello a un anno

L'euribor torna a crescere: la festa è finita per la rata del mutuo?

Gli effetti pratici:

Gli operatori non escludono che i tassi interbancari a tre mesi possano arrivare al 2%, con effetti immediati. Prendendo per esempio un mutuo trentennale a tasso variabile di 150mila euro, ad ogni incremento dello 0,25% corrisponde un aumento della rata mensile di 17 euro, pari a 204 euro l'anno, ma se i ritocchi fossero più di uno, a dicembre la rata potrebbe pesare anche 51 o 68 euro in più

Ma è finito anche il tempo delle mini-rate per i mutui a tasso fisso: l'irs ventennale che a fine agosto quotava 2,70%, venerdì scorso si è attestato al 3,90%. Il mutuo trentennale di 150mila ha quindi registrato un incremento mensile di 107 euro. E sono solo un ricordo anche i fissi al 4%: su mutuionline i ventennali a tasso fisso oscillano fra il 4,60% e il 5,57%, i trentennali fra il 4,80% e il 5,45%

Con un differenziale del 2,74% tra l'irs ventennale e l'euribor a tre mesi si può limitare il caro tassi con un cap: il mutuo con tetto massimo oltre il quale la rata non può andare, di norma il cap rate non dovrebbe superare il 5,50%-5,70%

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3 Commenti:

8 Marzo 2011, 9:27

Cari mattonari la pacchia è finita i vostri immobili non valgono piu' niente...

9 Marzo 2011, 9:32

Chi ha già visto le crisi immobiliari degli anni 80 e 90 non si meraviglia per niente della situazione attuale, con il facile accesso al credito ed i mutui concessi a tutti pur di far volume, il mercato si trova ora ingolfato da un eccesso di costruzioni da un lato e dalla crisi economica dall’altro.
L’aumento dei tassi non farà altro che peggiorare le cose per chi deve accedere al credito e offrirà ulteriori opportunità a coloro che invece i soldi già li anno.

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