
I nostri giardini accolgono spesso e malvolentieri degli ospiti indesiderati come l’oziorrinco: è un insetto molto dannoso che, se lasciato indisturbato, può danneggiare gravemente piante, siepi e terreno. La buona notizia è che si può allontanare e soprattutto fare in modo che non ritorni, usando tecniche naturali che lavorano in particolare sulla prevenzione. Ecco allora cos'è l'oziorrinco e come fare a tenerlo alla larga dalle nostre piante e giardini, senza danneggiare l’ambiente.
Cos'è l'oziorrinco e come riconoscerlo
L'oziorrinco (nome scientifico Otiorhynchus sulcatus) è un piccolo coleottero appartenente alla famiglia dei curculionidi. È conosciuto anche come "punteruolo" e prospera in tutti i luoghi dal clima temperato, dimostrando una straordinaria capacità di adattamento. Piccolo e tozzo, è lungo circa 8-10 mm, ha un colore che varia dal nero opaco al bruno scuro, spesso velato da una sottile peluria grigiastra che gli dona un aspetto quasi vellutato.
Caratteristica principale dell’insetto è la presenza di un rostro, una sorta di becco che sporge dalla testa. La sua conformazione e le zampe robuste e muscolose gli permettono di arrampicarsi sui fusti e sulle foglie delle piante. La presenza delle ali posteriori è del tutto inutile al volo, essendosi atrofizzate nel corso della sua evoluzione. Proprio come il coleottero Maggiolino, è pericoloso per le piante.

Che danni provoca a orti, giardini e siepi?
È un insetto vorace, ma questa non è l’unica caratteristica pericolosa. L’oziorrinco infatti è tra gli insetti che danneggiano l'orto poiché temibile anche da larva: in questo stadio della sua evoluzione attacca le radici e i rizomi, facendo appassire la pianta. Da adulto l’oziorrinco è ghiotto di foglie che consuma nelle ore notturne, provocando morsi con una caratteristica forma ad “U”.
Quali piante attacca l'oziorrinco?
L’oziorrinco ha gusti piuttosto vari, ma alcune piante sono particolarmente sensibili ai suoi attacchi. Le larve colpiscono specie erbacee, bulbose e piccoli arbusti, nutrendosi delle loro radici. Tra le piante più colpite dall'oziorrinco si trovano:
- azalee;
- rododendri;
- camelie;
- fragole;
- ortensie;
- viti;
- piante succulente.
Gli adulti invece prediligono foglie giovani e germogli teneri, ma non disdegnano piante più resistenti come alloro, edera e agrifoglio. L’oziorrinco mostra una preferenza marcata per le piante in vaso, dove le radici sono più accessibili e meno protette dal terreno circostante. Questo lo rende particolarmente fastidioso per chi coltiva fiori o piante ornamentali su balconi e terrazzi.
Esistono però alcune eccezioni: alcune piante risultano naturalmente poco appetibili. È il caso della lavanda, il cui intenso aroma ha un effetto repellente, e dell’alloro, le cui foglie coriacee non rientrano tra i suoi cibi preferiti.
Come risolvere il problema delle larve di oziorrinco
Come sempre, prevenire è la soluzione più importante per risolvere il problema. Allontanare le larve di oziorrinco è fondamentale per evitare danni radicali e contenere la proliferazione.
Un metodo efficace consiste nell’impiego di minuscoli organismi che penetrano e intervengono sulle larve presenti nel terreno. Si trovano in commercio come preparati da diluire in acqua e applicare nei vasi o alla base delle piante.
Per funzionare correttamente, il terreno deve essere umido e la temperatura compresa tra i 12 e i 25°C. I nematodi sono innocui per persone, animali e altre forme di vita utili, e rappresentano una soluzione biologica altamente selettiva.
In alternativa, nei casi più gravi si può ricorrere a insetticidi sistemici, che vengono assorbiti dalle radici e distribuiti nei tessuti vegetali. Tuttavia, è fondamentale usarli con estrema cautela e solo se strettamente necessario, rispettando tutte le norme di sicurezza ambientale.

Come si combatte l'oziorrinco adulto
Per contrastare la presenza degli adulti di oziorrinco esistono strategie pratiche e sostenibili, spesso del tutto prive di pesticidi. Una delle più semplici consiste nella raccolta "manuale" notturna. Questi insetti, attivi al buio, possono essere facilmente individuati con l’ausilio di una torcia mentre si aggirano sulle foglie.
Un metodo altrettanto efficace prevede l’uso di trappole: barattoli interrati riempiti di birra li attirano grazie al profumo. Oppure, si possono utilizzare trappole adesive posizionate vicino alle piante colpite o ancora trappole luminose, visto che questi insetti sono attratti dalla luce. Funziona anche l’impiego di feromoni che attirano gli insetti adulti e gli impediscono di riprodursi.
In caso di infestazioni più gravi o prolungate, è possibile intervenire con insetticidi specifici, da nebulizzare sulle foglie nelle ore serali. È però fondamentale evitare i trattamenti durante la fioritura, per non arrecare danno agli insetti impollinatori, preziosi alleati dell’ecosistema.
Come eliminare l’oziorrinco dal terreno in modo naturale
Per tenere sotto controllo l’oziorrinco senza ricorrere a soluzioni chimiche, la natura offre diverse alternative efficaci e rispettose dell’ambiente. Accanto all’utilizzo dei nematodi entomopatogeni, che come spiegato in precedenza agiscono nel terreno contro le larve, si possono impiegare soluzioni vegetali repellenti.
- Infusi o macerati a base di aglio, ortica o tanaceto, spruzzati regolarmente sulle foglie. In sostanza rendono indigeste le piante e gli adulti di oziorrinco saranno scoraggiati.
- Un’altra soluzione efficace e naturale è la pacciamatura che funziona da barriera fisica contro la deposizione delle uova nel suolo.
- Ultimi alleati preziosi contro l’oziorrinco sono gli animali predatori: ricci, rane e uccelli insettivori da accogliere nel proprio giardino.
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