Il mercato immobiliare istituzionale italiano prosegue il suo percorso di consolidamento e crescita. Secondo i dati elaborati dall’Ufficio Studi di BNP Paribas Real Estate, nei primi nove mesi del 2025 gli investimenti hanno raggiunto circa 7,5 miliardi di euro, in aumento del 13% rispetto allo stesso periodo del 2024. Si tratta di un risultato particolarmente significativo, che conferma il trend positivo già registrato lo scorso anno e che, su base annuale (12 mesi rolling), evidenzia una crescita complessiva del +18%.
L’analisi storica rafforza il quadro di un settore in salute: i volumi 2025 superano del 14% la media dei primi nove mesi degli ultimi cinque anni e del 19% quella dell’ultimo decennio. Un segnale di fiducia che riflette la resilienza e la capacità di adattamento dell’immobiliare italiano in un contesto macroeconomico ancora incerto, ma in progressiva stabilizzazione.
Hospitality: il motore della ripresa
Tra le diverse asset class, il comparto Hospitality si distingue come il principale motore della crescita. Nei primi tre trimestri del 2025, gli investimenti nel settore alberghiero e turistico sono aumentati del 91% rispetto al 2024 e del 56% rispetto alla media quinquennale, nonostante una lieve flessione registrata nel terzo trimestre.
“La componente Hospitality si conferma una delle più dinamiche e attrattive per gli investitori, sia italiani che stranieri,” ha commentato Alessandro Belli, Head of Hospitality di BNP Paribas Real Estate Advisory. “Oggi vediamo un forte interesse verso progetti di riqualificazione e riconversione, ma anche un crescente appetito da parte di capitali pazienti e orientati al lungo termine, pronti a cogliere le opportunità offerte dagli asset a fine ciclo di valorizzazione. È significativo inoltre che il 69% degli investimenti si concentri al di fuori di Milano e Roma, segnale di una nuova attenzione verso destinazioni leisure e città secondarie.”
Retail e Office restano solidi, cresce l’interesse per i segmenti alternativi
A guidare i volumi complessivi del periodo sono stati i settori Retail (29%) e Office (23%), seguiti proprio dall’Hospitality (20%). Il Retail, in particolare, ha registrato una crescita del 16% su base annua e addirittura del 108% rispetto alla media degli ultimi cinque anni, a testimonianza di una ritrovata fiducia dopo le contrazioni vissute nel periodo post-pandemico.
Il comparto Office, pur in uno scenario di trasformazione legato ai nuovi modelli di lavoro ibrido, mantiene una posizione di equilibrio: i volumi risultano in lieve crescita rispetto al 2024 e sostanzialmente in linea con la media a cinque anni (-2%).
Particolarmente dinamico anche il segmento delle “Alternative assets”, che comprende comparti emergenti come il Living (residenziale in locazione) e l’Healthcare (strutture sanitarie e assistenziali). Insieme, questi segmenti hanno visto un incremento del +69% rispetto al 2024, evidenziando un’evoluzione strutturale del mercato verso forme di investimento più diversificate e orientate alla sostenibilità sociale.
Logistica in calo, ma su livelli storicamente solidi
Unica nota in controtendenza è quella della Logistica, che nei primi nove mesi del 2025 ha registrato un calo del 23% rispetto allo stesso periodo del 2024. Tuttavia, il volume complessivo si mantiene in linea con la media decennale, segno che il settore, dopo anni di crescita impetuosa, sta vivendo una fisiologica fase di normalizzazione.
Nel complesso, il 2025 si conferma un anno di consolidamento e diversificazione per il mercato immobiliare italiano. L’interesse crescente per asset legati al turismo, al residenziale e ai servizi sanitari mostra come gli investitori stiano puntando su settori capaci di garantire resilienza e prospettive di crescita nel lungo periodo.
Con una pipeline di operazioni in corso e un sentiment positivo, le previsioni per il 2026 restano orientate alla continuità della crescita, pur in un contesto di prudenza legato ai tassi di interesse e alla congiuntura economica internazionale.
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