Riprende la serie di reportage di idealista/news dedicata ai mestieri artigianali, in qualche modo legati alla casa, che sembrano quasi destinati all'estinzione. I protagonisti dell’appuntamento di oggi sono Franca Bartolomei e Dante Luzzi (moglie e marito), che portano avanti l’antica tradizione di famiglia della Ditta Luzzi, un laboratorio di opere in vimini fatte a mano attivo dal 1873 in provincia di Arezzo.
Per certi versi, arrivando dalle parti di questo incantevole laboratorio artigiano, si ha quasi la sensazione di essere in un luogo al di fuori dello spazio e del tempo. Uscendo da Anghiari (AR), infatti, sulla via della Frazione Viaio ci si imbatte in un fabbricato isolato nel bel mezzo della strada. Qui, dalla seconda metà dell’800 si producono opere in vimini fatte a mano.
Franca e Dante, infatti, proseguono l’antica tradizione artigianale della famiglia Luzzi. Con loro c’è anche Nada, che ormai da anni lavora nel laboratorio Luzzi. Non appena si entra si ha la netta impressione che, dall’inizio dell’attività ad oggi, sia cambiato davvero poco. Se non fosse per un telefono cordless, il modem per internet e qualche fotocopia a colori dei lavori commissionati, si avrebbe la sensazione di trovarsi ancora nell’Ottocento.
Attualmente i clienti della Ditta Luzzi sono i grandi distributori del Nord che operano nel settore dell’arredo casa. Ma non solo, perché tra i commettenti di questo meraviglioso laboratorio artigiano a conduzione famigliare ci sono anche i grandi marchi francesi della moda. “Domani vengono da Parigi per delle borse che ci hanno chiesto”, ci racconta Franca mentre ci accompagna tra gli spazi del laboratorio.
A mostrarci gli attrezzi del mestiere, invece, è Dante, mentre Franca ci racconta che “li ha fatti tutti lui a mano”. “Son fatti tutti con materiali di scarto che trovavo in giro per casa o per il laboratorio”, ci tiene a spiegare Dante, "perché mi piace anche fare questi lavoretti".
In oltre 100 anni di storia la Ditta Luzzi ha vinto numerosi premi e ottenuto prestigiose riconoscenze. Non solo, ha varcato spesso i confini nazionali per richieste di lavoro che provenivano da ogni parte del mondo e, spesso e volentieri, grandi marchi internazionali sono arrivati in questa piccola frazione in provincia di Arezzo proprio per le splendide opere in Vimini di Dante.
La secolare tradizione, però, si interromperà con Dante e Franca. “Con questo lavoro non ci siamo arricchiti, però ora è insostenibile andare avanti, l’attività cesserà con noi”. Le figlie di Franca e Dante, anche se hanno lavorato i vimini per pagarsi le vacanze o il motorino (come racconta Franca), hanno terminato gli studi di laurea e hanno proseguito con le loro carriere.
Dante non nasconde il suo rammarico, non tanto per la tradizione di famiglia, quanto più perché non potrà tramandare le sue conoscenze. “In Italia si fa poco per gli artigiani, vengono considerati artigiani anche quelli che fanno tutto con macchinari automatizzati. Noi artigiani dovremmo essere trattati come una risorsa, certe conoscenze andranno perse per sempre”.
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