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Impara a negoziare il prezzo della casa

La crisi immobiliare ha fatto in modo che il prezzo della casa torni con forza ad essere negoziato. Nonostante non sia mai passata di moda questa pratica, infatti, negli ultimi anni pare sia diventato più un vero aggiustamento del prezzo che una negoziazione
Con la crisi immobiliare, infatti, tutti noi sappiamo che se un proprietario mette in vendita casa ha la necessità di venderla, più di quanta ne possiamo avere noi di comprarla
 

La prima cosa che deve fare l'acquirente è informarsi sulla zona per poter negoziare nelle migliori condizioni e sapere quanto può spendere. Conoscere l'anno di costruzione della casa, il prezzo al metro quadrato della zona (che si puo' consultare su idealista.it) e le prestazioni della zona. Tutto questo è molto utile nel momento in cui si deve valutare la proposta. Se conoscete qualcuno che abbia informazioni di prima mano (previsioni di aperture di centri commercial, metro, comunicazioni o case di nuova costruzioni) consultatelo. Conoscere tutta la zona è necessario per poter contrattare rispetto alla proposta del venditore, che ci presenterà tutti i vantaggi della casa

Che fanno i venditori e che dobbiamo fare noi?
Quando si va a vedere la casa, il venditore farà in modo di accrescere la bontà di casa sua, come è logico. Ma non è necessario credergli Como fosse oro colato, visto che già abbiamo fatto le nostre indagini per farci un'idea. Così possiamo segnalare al venditore che sta soppravvalutando determinati vantaggi. Per esempio, il fatto di non avere figli significa che non abbiamo bisogno di avere vicino un asilo, al contrario la sua vicinanza potrebbe esserci molesta

In ogni caso non conviene essere scortese
Ovviamente la tecnica non è la stessa se stiamo parlando con un proprietario di casa o con un agente immobiliare. Se è un professionista, infatti, gli faremo domande per sapere se è davvero interessato a contrattare con noi. Se invece è un proprietario, faremo domande per sapere la sua situazione e perchè vuole vendere casa
 

Tutti sanno che il prezzo di partenza è solo per prendere contatti e che solitamente il venditore dà un prezzo più alto di quanto realmente si aspetti di guadagnare dalla casa, questo perchè sa che il compratore comincerà da subito a chiedere uno sconto
 

Una volta conseguito il primo ribasso del prezzo iniziale, se è chiaro che la casa è vecchia si può tirare in ballo la questione della ristrutturazione e insistere sul fatto che la casa ci piace ma che con quello che costerebbe fare i lavori si avrà bisogno di più denaro di quanto la banca sia disposta a concederci
 

Normalmente le decisioni non si prendono subito. Bisogna aspettare che il venditore consulti la famiglia. A partire da questo momento il gioco sarà dettato dall'interesse dell'acquirente e la fretta del venditore. Più si spinge, più si possono ottenere maggiori ribassi, ma si corre sempre il rischio di perdere la casa che ci interessa

 

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19 Febbraio 2012, 23:38

E il suo compenso è dovuto e leggittimo. Il suo compenso è dovuto solo per aver fatto incontrare le due parti. Ridicolo e scandaloso. E potrei raccontare fior di storie incui tale diritto è stato fatto valere malgrado risultati infausti per l'acquirente, malgrado implicita fraudolenza (poichè nota la situazione illeggittima dell'immobile) da parte dell'ai, malgrado fosse evidente l'intento cosciente di arrivare al semplice incontro delle proposte pur conoscendo il reale stato di impossibilità della vendita.
E in tutto ciò è scandaloso il livello di tutela dell'ai (che ha altri mille modi di poter eisigere compensi, anche più subdoli, ma non mi dilungo ulteriormente, es. "Spese di amministrazione" esigibili dal venditore pur non avendo condotto alla vendita, ecc). Non vi siete mai chiesti il perchè ?
Ma proprio perchè questo esercito di avidi così creati garantisce il livello alto dei prezzi richiesti, alimentando la bolla speculativa che arricchisce soprattutto poteri forti (fortissimi) come banche, settore delle costruzioni, imprese (che grazie alla voce dei "valori immobili" dell'azienda possono vantare un bilancio molto più alto del reale, anche se scarsamente liquidabile).

E vogliamo parlare del compenso a percentuale ? a percentuale sull'acquirente ???
Non ha alcun senso , è un paradosso.
Dici che stai rendendo un servizio all'acquirente (malgrado quanto detto sopra) ??
Parliamone. Il servizio migliore dal punto di vista dell'acquirente è ovviamente acquistare al minor prezzo possibile. Invece cosa succede con la percentuale ? più mi fai pagare l'immobile (peggiore il servizio) e più ti devo pagare ??
Come se pagassimo di più un consulente finanziario quanti più soldi questo ci faccia perdere !!
E infine non ha senso la percentuale perchè, ammesso che si voglia dare un qualche (discutibile) valore a tali servizi, si tratta di servizi appunto e vanno pagati per quel che sono, cioè (e al limite) come consulenze professionali e quindi soggette a un listino, non ad una percentuale. In tale ottica ci si rende subito conto che i servizi resi (se esistono poi davvero, a voler essere generosi nel vederne l'utilità) sia per valore intrinseco di quanto ottenuto, sia per le capacità e la professionalità necessaria (non certo paragonabili alle conoscenze di medici, ingegneri, architetti, avvocati, ecc) non possono certo valere 8000 euro a prestazione !!!!! perchè di questo si parla quando è in ballo l'acquisto di un piccolo immobile (per una giovane coppia) in una perifieria di una grande città (con il classico 3% sulla compravendita, e ce ne sono anche di superiori come %).

Buffoni, massa di buffoni, ignoranti, buoni a nulla, capre senza cervello, esseri senza alcun talento, avidi parassiti, esseri senza dignità e senza morale, aborti dell'umanità, ecco cosa siete maledetti ai

28 Luglio 2013, 11:35

In reply to by anonimo (not verified)

Ciao,
Io ho sempre sostenuto quanto hai detto giustamente tu e ripetutto a vari agenti immobiliari.
In aggiunta a quanto hai saggiamente detto passiamo alla fase costruttiva ovvero una proposta di come dovrebbe essere formulato il sistema.
Innanzitutto ci dovrebbe essere un agente dedicato al compratore perchè, come hai detto tu, oggi il sistema è sbilanciato dul venditore.
Tale soggetto dovrebbe essere pagato per i seguenti servizi (tutti opzionabili e con cifre da definire ma sicuramente il valore di tutte queste non dovrebbe superare un paio di migliaia di € e non i 7000/8000 citati):
1) individuazione dell'immobile. L'agente del compratore (Ac chiamato da ora in avanti) ricerca l'immobile sul mercato a prescindere dall'agenzia sulla base delle specifiche dettate dal compratore. Per tale ricerca viene corriposta una quota fissa.
2) verifiche tecniche (visure, ertc) e stime eventuali costi di ristrutturazione. Quota fissa ed opzionale.
3) negoziazione. L'ac fa da controparte al venditore o ad altro soggetto immobiliare o di intermediazione e per il calcolo Si dovrebbe pagare facendo
A) (valore di mercato immobile-[prezzo immobile+altri costi ristrutt etc])*%(che si vuole riconoscere). Quindi in parole pavere quanto + l'ac riesce a far scendere con il prezzo tanto + riconosco un valore al suo servizio. La formula ovviamente può essere resa + complessa o rigorosa. Infatti potrei dire che il suo servizio vero è dato non dal prezzo di partenza di vendita ma dal prezzo in cui anche il compratore stesso è riuscito ad arrivare facendo la negoziazione da solo. Da li in poi all'ac si riconosce un valore ed un reale servizio.

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