Alcune piante sono davvero spettacolari e, fra queste, c’è una perenne sudamericana molto particolare. Celebre anche come rabarbaro gigante, questa pianta esotica ha foglie palmate che possono superare anche i 2 metri: l’ideale per chi ha un piccolo laghetto, uno stagno o la sua proprietà confina con gli spazi aperti di un bosco. Ecco, allora, come coltivare la Gunnera manicata e quali sono le sue caratteristiche.
Come si coltiva la gunnera manicata?
Per coltivare Gunnera manicata con successo c’è bisogno principalmente di tre elementi: suolo ricco, umidità costante e luce filtrata. Scegli un’area ampia, riparata dai venti caldi e con disponibilità d’acqua molto ampia. In particolare, in Italia cresce meglio vicino a corsi d’acqua, fossi o laghetti artificiali, purché le radici non siano sommerse.
La gunnera manicata non è una pianta acquatica, ma comunque l’ampia disponibilità di acqua è imprescindibile. Di conseguenza, in primavera–autunno: irriga regolarmente se non piove; il terreno deve restare fresco al tatto a 5–10 cm di profondità. In estate bisogna aumentare sia la frequenza che la portata.
Il momento ideale per la piantagione è in primavera e, nello specifico, marzo–maggio al Centro-Nord; fine inverno–inizio primavera al Sud. Per coltivare il rabarbaro gigante dovrai quindi:
- Preparare una buca ampia (almeno 60–80 cm di diametro e profondità) e lavorare il terreno incorporando sostanza organica.
- Creare un drenaggio di base leggero.
- Irrigare a fondo stendendo 8–10 cm di pacciamatura organica (foglie, cippato, compost) lasciando libero il colletto.
Qual è l'esposizione adatta
L’esposizione ideale per coltivare la Gunnera manicata è sicuramente la penombra luminosa, ovvero tutte le circostanze in cui il sole è diretto al mattino o a fine giornata. Evita il sole di mezzogiorno, soprattutto nelle estati italiane sempre più torride: il calore e il vento asciugano rapidamente il suolo, provocando bruciature e riduzione delle dimensioni delle foglie.
Il terreno ideale per la gunnera manicata
Per coltivare una pianta originaria di altre latitudini, scegliere il substrato ideale è importantissimo: dovrebbe essere profondo, ricco, costantemente umido ma drenante. Un terreno pesante e fertile, con molta sostanza organica, consente lo sviluppo di foglie più grandi e piante più longeve. Un suolo sabbioso va arricchito; uno argilloso va alleggerito senza perdere capacità di trattenere acqua.
Perché viene anche chiamato rabarbaro gigante?
Il soprannome di rabarbaro gigante nasce dalla somiglianza delle enormi foglie palmate con quelle del rabarbaro commestibile (Rheum). In realtà si tratta di specie e famiglie botaniche diverse, con esigenze e usi differenti. Per fare un confronto:
- Origine e famiglia: Gunnera (Gunneraceae) sudamericana contro rabarbaro (Polygonaceae) eurasiatico.
- Habitat: la gunnera ama suoli umidi e ricchissimi vicino all’acqua; il rabarbaro preferisce orti ben drenati.
- Uso: la gunnera è ornamentale; il rabarbaro è coltura alimentare.
- Infiorescenze: pannocchie verde-rossastre nella gunnera; fiori discreti in pannocchie nel rabarbaro.
Il nome comune, quindi, è puramente descrittivo della scala e della somiglianza e non indica commestibilità. La Gunnera manicata va quindi coltivata per l’effetto scenografico, e va trattata come grande pianta ornamentale da clima umido.
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