La lavatrice è, senza ombra di dubbio, l’elettrodomestico che più di tutti ha rivoluzionato la gestione della vita domestica. Prima della sua apparizione, infatti, lavare i panni era un’attività che richiedeva tempo e, soprattutto, fatica fisica. Per questo motivo il suo sviluppo ha rappresentato un passo importante verso la modernità e l’inizio di un lungo percorso di innovazioni, miglioramenti tecnologici e ingegno.
Grazie a tutto questo oggi, è una presenza scontata all’interno delle case, tanto che in pochi conoscono i particolari riguardanti la sua evoluzione. Per questo motivo è importante sapere chi ha inventato la lavatrice e, soprattutto, quali sono state le tappe fondamentali della sua evoluzione.
Alla scoperta delle prime lavatrici manuali
Oggi possedere una lavatrice di ultima generazione è un fatto scontato. Nonostante questo, però, è esistito un tempo in cui questa invenzione doveva ancora arrivare a rendere il lavoro domestico meno impegnativo. In quel periodo storico che tocca anche una buona parte del Novecento, il bucato veniva lavato a mano con acqua e sapone, spesso battendo i tessuti su superfici ruvide o sfregandoli con spazzole e assi di lavaggio.
Nei centri rurali, poi, l’attività poteva essere svolta in riva ai torrenti o nelle fontane poco fuori il centro. Una consuetudine, questa, che veniva portata a termine anche durante le fredde giornate invernali tra ghiaccio e neve. A fronte di questo sacrificio, però, non si otteneva un risultato soddisfacente. Il metodo, infatti, oltre ad essere faticoso, era anche poco efficace per rimuovere lo sporco più ostinato.
Per questo motivo si cominciano a sperimentare delle soluzioni alternative. Il primo dispositivo progettato per facilitare il lavaggio dei panni risale al 1691. In Inghilterra, infatti, viene brevettato un rudimentale tamburo rotante azionato manualmente. L'invenzione, però, nonostante sia interessante e innovativa, non riesce a diffondersi su larga scala.
Nel 1782, poi, Henry Sidgier, ci riprova: l'inventore britannico, infatti, brevetta una lavatrice a tamburo perforato grazie al quale migliorare l'efficienza del lavaggio. Nonostante ciò, questi apparecchi rimangono limitati a pochi contesti domestici o industriali.
Come funzionava la lavatrice a tamburo perforato
Ma come funzionava questo prototipo di lavatrice? Il modello progettato da Sidgier prevedeva l’utilizzo di un tamburo cilindrico perforato, alloggiato all’interno di una cassa piena d’acqua e sapone. Questo elemento poteva essere azionato manualmente mediante una manovella, permettendo ai vestiti di essere immersi, strofinati e risciacquati più efficacemente rispetto al lavaggio a mano.
Le perforazioni nel tamburo, poi, consentivano all’acqua e al sapone di penetrare nei tessuti più profondamente, garantendo una pulizia migliore. Oltre a questo, il movimento rotatorio contribuiva a eliminare lo sporco senza la necessità di strofinare o battere i panni manualmente.
L'evoluzione nel XIX secolo con King e Blackstone
I progetti e la visione di Sidgier, dunque, sono le basi che hanno permesso di arrivare alle successive innovazioni. Il XIX secolo, in particolare, mostra un'accelerazione nello sviluppo delle lavatrici, con diversi inventori che tentano di migliorare i modelli esistenti. Ed è così che si arriva al 1851, anno in cui l'americano James King brevetta una lavatrice a tamburo rotante. Il modello è dotato di una manovella manuale e rappresenta un passo avanti rispetto ai dispositivi precedenti.
L’idea alla base del suo progetto, infatti, è quella di sfruttare il movimento del tamburo per massimizzare il contatto tra i tessuti e l’acqua saponata, riducendo lo sforzo fisico e migliorando il risultato finale. Pochi anni dopo il modello di King, si assiste a una seconda innovazione.
È il 1874 e William Blackstone decide di festeggiare il compleanno della moglie realizzando un nuovo modello di lavatrice. L’uomo non è un ingegnere né uno scienziato. A sostenerlo nel suo intento, però, c’è un forte senso pratico e una propensione a risolvere le problematiche.
La struttura è molto simile a quella progettata da King ma, questo nuovo modello rappresenta il primo pensato, per praticità e proporzioni per essere effettivamente utilizzato nella vita di tutti i giorni delle famiglie. Così, dopo averne fatto dono alla moglie e aver costruito altre lavatrici di questo tipo per i suoi amici, ne comprende il potenziale commerciale e decide di avviare una piccola produzione.
In poco tempo la domanda cresce in modo incredibile, tanto da dar vita alla prima produzione di massa di lavatrici per uso domestico, rendendo la presenza dell’elettrodomestico sempre più comune all’interno delle case americane.
L'avvento della lavatrice elettrica Thor
Durante gli ultimi decenni dell’800, i modelli proposti erano tutti azionati attraverso la forza del vapore. L’evoluzione più importante nel settore, dunque, avviene quando si arriva all’invenzione di un modello elettrico di lavatrice. Il primo viene sviluppato nel 1908 dall'azienda americana Hurley Machine Company con il nome imponente di "Thor".
Progettato da Alva J. Fisher e commercializzato nel 1909, questo modello è il primo ad introdurre un motore elettrico e ad eliminare completamente l’apporto fisico, rendendo il bucato un lavoro finalmente privo di qualsiasi fatica. Dal punto di vista strutturale questa nuova meraviglia della tecnica è formata da alcuni elementi essenziali come:
- Un tamburo in acciaio smaltato, in grado di contenere una buona quantità di vestiti.
- Un motore elettrico per azionare il movimento rotatorio del tamburo, eliminando la necessità di una manovella manuale.
- Un meccanismo a palette, che muove i vestiti all’interno dell’acqua e del sapone, migliorando l’efficacia del lavaggio.
- Un sistema di scarico, grazie al quale svuotare l’acqua usata senza dover sollevare pesanti secchi.
Nonostante si tratti di un’invenzione rivoluzionaria, però, la lavatrice Thor non è perfetta. I primi modelli, infatti, presentano alcune problematiche:
- Essendo una tecnologia nuova, il motore tende a surriscaldarsi, causando guasti e malfunzionamenti.
- Il movimento del tamburo e delle palette non è ancora del tutto ottimizzato, e alcuni tessuti più delicati rischiano di rovinarsi.
- Rispetto alle lavatrici moderne, la Thor consuma molta elettricità, rendendola un lusso per molte famiglie.
Questi difetti iniziali, però, non hanno impedito alla Thor di ottenere un grande successo e mettere le basi per l’evoluzione delle lavatrici elettriche nei decenni successivi.
Le lavatrici automatiche
La lunga strada nell’evoluzione tecnologica delle lavatrici non si è certo fermata con i modelli elettrici. Il vero salto di qualità, infatti, avviene negli anni '40 con l'introduzione delle lavatrici automatiche. È il 1947 quando la Whirlpool Corporation lancia sul mercato il primo modello completamente automatico, in grado di riempirsi d'acqua, agitare i panni, sciacquarli e centrifugarli senza bisogno di un intervento manuale.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, gli Stati Uniti attraversano un periodo di crescita economica senza precedenti. Il settore industriale, che durante il conflitto era stato impegnato nella produzione bellica, si riconverte per soddisfare le esigenze della popolazione civile. Allo stesso tempo, poi, le famiglie americane desiderano migliorare la loro qualità di vita e la domanda di elettrodomestici moderni subisce un netto aumento.
A questo si aggiunge anche un cambiamento nel ruolo delle donne all’interno della società. Molte di loro, infatti, hanno lavorato nelle fabbriche durante la guerra e ora cercano soluzioni domestiche più pratiche per poter gestire la casa con meno fatica.
Tra gli anni '50 e '60, poi, la diffusione dell'elettricità nelle abitazioni e la produzione su larga scala rendono le lavatrici un prodotto sempre più accessibile. Di pari passo i modelli diventano sempre più sofisticati, con l'introduzione di programmi di lavaggio per diversi tipi di tessuto e funzioni di risparmio energetico.
Tutto per arrivare ai giorni d’oggi dove la lavatrice ha assunto l’aspetto di un elettrodomestico altamente tecnologico, dotato di sensori intelligenti, connettività Wi-Fi e programmi ecologici. I modelli più moderni, infatti, sono progettati per consumare meno acqua ed energia, riducendo soprattutto l'impatto ambientale.
per commentare devi effettuare il login con il tuo account