Quali sono le caratteristiche principali dei sistemi di riscaldamento al quarzo: in quali casi andrebbero scelti?
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stufa al quarzo
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Gabriella Dabbene (Collaboratore di idealista news)

Nel periodo invernale, molte famiglie cercano soluzioni per riscaldare ambienti specifici della casa senza però attivare l'intero impianto domestico. Il riscaldamento al quarzo può essere una risposta efficace a questa esigenza perché combina rapidità e praticità, a costi contenuti. Questa tecnologia, basata su lampade speciali che emettono calore per irraggiamento, permette di ottenere un tepore immediato negli spazi piccoli: ma in cosa consiste esattamente il riscaldamento al quarzo e quando conviene integrarlo in casa?

Cos'è il riscaldamento al quarzo?

Il riscaldamento al quarzo è un sistema di riscaldamento elettrico che utilizza lampade contenenti filamenti di tungsteno avvolti attorno a tubi di quarzo: questo materiale viene scelto per la sua straordinaria capacità di trasmettere le radiazioni infrarosse senza disperdere energia.

La struttura tipica di una stufa al quarzo prevede generalmente due o tre lampade protette da una griglia metallica di sicurezza, montate in un corpo parallelepipedo compatto e facilmente trasportabile. 

Il design compatto delle stufe al quarzo le rende adatte a essere spostate da una stanza all'altra in base alle proprie esigenze
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Come funzionano i riscaldatori al quarzo?

Il principio operativo si basa sull'effetto Joule, ossia la trasformazione elettrica in calore: quando la corrente elettrica attraversa il filamento di tungsteno, questo raggiunge temperature elevatissime. Le radiazioni infrarosse così generate viaggiano in linea retta e agiscono direttamente su oggetti e persone, senza riscaldare l'aria circostante.

Non sarà l'ideale per riscaldare una veranda o grandi stanze, ma per i piccoli spazi questa modalità di trasmissione per irraggiamento è efficiente, poiché il calore non si disperde verso soffitti o pareti. Il quarzo funge da involucro protettivo, resistendo alle alte temperature e filtrando le radiazioni ultraviolette nocive. Alcuni modelli di stufe al quarzo includono una ventola posteriore che spinge l'aria riscaldata verso l'esterno, migliorando la distribuzione del calore nell'ambiente.

Perché e quando scegliere il riscaldamento al quarzo

La scelta di una stufa al quarzo risulta vantaggiosa per gli ambienti in cui serve un tepore rapido e temporaneo: in bagno durante la doccia mattutina, in uno studio per poche ore o in garage e nelle cantine quando usate saltuariamente. Del resto, è una stufa portatile con tutti i suoi vantaggi; quindi consente di svolgere liberamente le proprie attività spostando la fonte di calore dove serve.

L'investimento iniziale rimane accessibile, con prezzi delle stufe al quarzo che partono da circa 10-15 euro per i modelli base e arrivano a circa 100 euro per quelli più potenti. Non c'è un'installazione complessa dietro, il che permette di utilizzare la stufa immediatamente dopo l'acquisto. La sicurezza integrata nelle stufe, con dispositivi di spegnimento automatico in caso di ribaltamento, garantisce tranquillità anche in presenza di bambini o animali domestici.

Le controindicazioni da considerare

Nonostante i vantaggi, esistono dei limiti oggettivi o contro delle stufe al quarzo da valutare:

  • L'efficacia si concentra in spazi ridotti, generalmente fino a 20-25 metri quadrati, rendendo inadeguato l'utilizzo per ambienti ampi.
  • Il riscaldamento direzionale richiede di posizionarsi nelle immediate vicinanze per percepire pienamente il calore.
  • La mancanza di termostato nella maggior parte dei modelli impedisce la regolazione automatica della temperatura.
  • La luce arancione emanata dalle lampade può risultare fastidiosa, soprattutto nelle ore serali.
  • L'utilizzo prolungato come sistema principale comporta costi elettrici significativi.
Alcune alternative alle stufe al quarzo possono risultare più economiche o consumare meno, ma impiegano più tempo a generare calore
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Quanto consuma una stufa al quarzo?

La potenza media si attesta attorno agli 800 watt distribuiti su due livelli selezionabili, sebbene esistano modelli più performanti da 1500 watt. Per calcolare il consumo effettivo di una stufa al quarzo occorre moltiplicare la potenza per le ore di utilizzo. Una stufa da 800 watt accesa per 4 ore consuma 3,2 kWh giornalieri. 

Considerando un costo medio dell'elettricità di 0,25 euro per kWh, la spesa oraria di una stufa al quarzo si aggira intorno a 0,20 euro, traducendosi in circa 0,80 euro al giorno con l'utilizzo ipotizzato. Un impiego limitato a 2 ore quotidiane nei mesi freddi comporterebbe una spesa mensile di circa 12 euro. Questi consumi risultano superiori rispetto alle stufe alogene ma inferiori ai modelli tradizionali con resistenza e ventola, che possono raggiungere i 2000 watt. 

Le alternative al riscaldamento al quarzo

Il mercato offre diverse opzioni per il riscaldamento elettrico localizzato:

  • Le stufe alogene utilizzano lampade contenenti gas alogeni con potenze tra 600 e 1200 watt, permettendo consumi leggermente inferiori rispetto al quarzo ma tempi di riscaldamento più lunghi.
  • Le stufe a infrarossi emettono radiazioni che riscaldano esclusivamente corpi solidi, mantenendo fredda l'aria circostante e ottimizzando l'efficienza energetica.
  • I termoconvettori sfruttano la convezione naturale per diffondere calore uniformemente, risultando più silenziosi ma meno rapidi.
  • Le stufe al carbonio, composte da tubicini in fibra di carbonio, rappresentano la soluzione più evoluta, con una capacità riscaldante superiore e consumi ridotti fino al 50%, compensando il prezzo d'acquisto più elevato.
  • I radiatori a olio riempiti di liquido termico rilasciano calore graduale e duraturo, e sono ideali per mantenere temperature costanti negli ambienti di medie dimensioni, pur richiedendo tempi di riscaldamento iniziali più lunghi. 
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